Collegati con noi

Cronache

Zanetti davanti ai pm, salta l’interrogatorio di Fedez

Pubblicato

del

Faccia a faccia oggi tra gli investigatori della Squadra mobile milanese, che indagano sulle curve di San Siro e sui traffici illeciti degli ultras, e il vicepresidente e storica bandiera dell’Inter Javier Zanetti, sentito come teste su presunte pressioni dei capi ultrà sul club nell’inchiesta che ha portato a 19 arresti dieci giorni fa. Indagine in cui è saltato, invece, un interrogatorio programmato nei giorni scorsi per Fedez, amico del leader della curva Sud milanista Luca Lucci.

L’audizione di Zanetti, che ha risposto a tutte le domande in un ufficio di Polizia, si è tenuta dopo quella di mercoledì del tecnico interista Simone Inzaghi. In un’intercettazione del maggio 2023 tra Marco Ferdico e Marco Materazzi, ex difensore nerazzurro, è emerso che il primo, capo ultrà della Nord e ora in carcere, “avrebbe saputo da Zanetti”, così sosteneva, che c’erano “funzionari di Polizia che stanno monitorando la curva…”, dopo l’omicidio dell’ottobre 2022 di Vittorio Boiocchi, storico leader della Nord.

Tra l’altro, anche nell’ormai nota telefonata tra l’allenatore Inzaghi e Ferdico di quel periodo veniva citato Zanetti, in relazione alla richiesta degli ultras di avere più biglietti per la finale di Champions dello scorso anno. “Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta (…) gli dico…che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti “, rispondeva Inzaghi a Ferdico, il quale chiedeva che il club aumentasse la quota di ticket da assegnare alla curva per la trasferta di Istanbul. Gli ultras ottennero, poi, i 1500 biglietti che volevano.

Dopo aver ascoltato le istanze di Ferdico, Inzaghi, come ha messo a verbale nella sua deposizione, disse alla società che “c’era bisogno di qualche biglietto in più” per la finale, perché la squadra aveva bisogno di supporto e non si poteva permettere un altro sciopero del tifo. “Rappresentai – ha chiarito – alla società, alla dirigenza, ma non ricordo a chi, la richiesta di Ferdico”.

Poi, mandò un messaggio al capo ultrà scrivendogli “ho fatto quello che dovevo fare”. Intanto, per sabato scorso era stato programmato un interrogatorio di Fedez anche se non formalmente con un invito a comparire. Interrogatorio che, dopo un dialogo tra i pm e i legali del rapper, è stato annullato.

Stando a quanto riferito, la scelta di non ascoltarlo da parte della Procura non sarebbe stata legata al fatto che Fedez avesse deciso di non rispondere, ma sarebbero sopraggiunte ulteriori esigenze investigative e c’è stato alla fine un accordo tra pm e difesa. Un interrogatorio in questa fase pare dunque che non si farà più. I legali di Fedez, gli avvocati Andrea Pietrolucci e Gabriele Minniti, hanno precisato che non è mai pervenuta una convocazione da parte dei pm. Fedez avrebbe dovuto essere sentito con l’assistenza di un avvocato, perché è indagato nel procedimento connesso sulla rissa in discoteca di aprile e sul successivo pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, a cui avrebbe preso parte, tra gli altri, Christian Rosiello, bodyguard del cantante e ultrà rossonero finito in carcere, assieme ad Islam Hagag, anche lui vicino a Fedez.

Così come Luca Lucci, il capo ultrà della Sud milanista, anche lui arrestato e più volte intercettato in dialoghi con l’ex di Chiara Ferragni. La nota “aggressione” a Iovino, tra l’altro, viene contestata come uno degli episodi attribuiti alla presunta associazione per delinquere degli ultras milanisti. Dalle carte sono venuti a galla, poi, “incontri” tra il rapper, che da una decina di giorni non sta più postando storie su Instagram, e Lucci e una serie di dialoghi nei quali, tra le altre cose, il primo chiedeva un “intervento” del secondo “per avere la possibilità di somministrare” una bevanda sponsorizzata “all’interno dello stadio Meazza”. Gli investigatori già domani dovrebbero ascoltare, sempre come persona informata sui fatti, anche il capitano del Milan Davide Calabria, il quale, stando agli atti, nel febbraio 2023 avrebbe incontrato Lucci in un bar a Cologno Monzese.

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Campi Flegrei, per la città di Napoli 301 persone a esercitazione

Pubblicato

del

“Siamo molto soddisfatti. Abbiamo registrato la partecipazione di centinaia di cittadini che si sono recati presso le aree di attesa di Fuorigrotta, Bagnoli, Soccavo e Chiaiano. I cittadini hanno partecipato e si sono informati sul sistema di Protezione Civile; poi sono stati accompagnati ai tre punti d’incontro per la registrazione vera e propria. Dalla stazione di Napoli centrale è anche partito un treno per Afragola per simulare il trasferimento verso le regioni gemellate che accoglieranno i cittadini dell’area interessata”.

Questo il bilancio della presenza all’esercitazione per la città di Napoli fatto da Pasquale Di Pace, dirigente della Protezione civile del Comune. “Le esercitazioni interessano i cittadini, ma anche la macchina della Protezione Civile. Certamente si può fare meglio, comunicare sempre di più per coinvolgere i residenti che sono gli attori fondamentali, anche attraverso le associazioni e le parrocchie che ci stanno già affiancando. Continueremo ad effettuare esercitazioni, eventualmente testando anche l’esodo autonomo, che è l’altra modalità possibile di allontanamento insieme a quella assistita che è stata oggetto dell’esercitazione odierna”, assicura Di Pace. Per il Comune di Napoli hanno partecipato all’esercitazione per il rischio vulcanico 301 persone, più cinque animali da compagnia, 54 persone in più delle 247 che si erano registrate nei giorni scorsi.

Continua a leggere

Cronache

A Napoli parcheggiatore abusivo aggredisce ausiliare traffico

Pubblicato

del

Il deputato Avs, Francesco Emilio Borrelli, chiede “tolleranza zero e norme più severe per assicurare alla giustizia i parcheggiatori abusivi”. E lo dopo l’aggressione subìta venerdì scorso, alle 10 del mattino, da un dipendente Anm. L’ausiliare del traffico era in servizio in traversa Sebastiano Veniero zona Fuorigrotta, mentre effettuava con dei colleghi controlli di auto in sosta nelle strisce blu elevando i verbali alle auto sprovviste di ticket, è stato brutalmente aggredito da un parcheggiatore abusivo.

L’aggressore, ricorda Borrelli, “ha iniziato a minacciarlo di morte ed è passato dalle minacce all’aggressione fisica rompendo il tablet di servizio e prendendo a calci e pugni perché l’ausiliario aveva osato invadere la ‘sua zona’ multando addirittura la sua macchina, risultata in seguito essere intestata a persona deceduta”.

“La vittima ha riportato sette giorni di prognosi mentre il parcheggiatore abusivo si era dileguato – aggiunge il deputato – Questa mattina, tornato al ‘suo posto di lavoro’ come se nulla fosse, il parcheggiatore abusivo è stato identificato e arrestato dalla Polizia giudiziaria della Municipale”.

“E’ sconvolgente la naturalezza con la quale il protagonista di questa vigliacca aggressione sia tornato sul luogo del delitto per continuare ad esercitare la sua attività criminale come se nulla fosse, dopo aver aggredito un ausiliario del traffico – sostiene Borrelli – Prova evidente del senso di impunità che rassicura gli estorsori della sosta e li rende sempre più violenti e arroganti. Proprio per questo, da anni chiedo misure più severe contro i parcheggiatori abusivi nei confronti dei quali l’unica risposta delle istituzioni deve essere: tolleranza zero. Ho anche presentato una proposta di legge sull’introduzione di uno specifico illecito penale relativo all’attività dei parcheggiatori abusivi, incomprensibilmente bocciato dalla maggioranza di governo cieca di fronte a questo fenomeno dilagante. Mi auguro che l’aggressore venga giudicato con il massimo della severità”.

Queste le parole di Borrelli. “Non ne possiamo più delle continue aggressioni – sottolinea l’ausiliario che ha subìto l’aggressione – tutti i giorni combattiamo con questi personaggi. Il mio aggressore questa stamattina è stato arrestato proprio dove mi aveva aggredito ieri mentre esercitava la sua attività mentre a me restano 7 giorni di prognosi. Trovo tutto questo inaccettabile ma di sicuro, se dovessi ancora incontrarlo, non esiterò a denunciare di nuovo”.

Continua a leggere

Cronache

Eredità Agnelli: Cassazione promuove il ‘decalogo’ del tribunale

Pubblicato

del

Se c’è un primo vincitore nel caso giudiziario che riguarda le presunte violazioni fiscali intorno all’eredità di Gianni Agnelli è il tribunale di Torino. La Cassazione ha promosso a pieni voti i giudici della seconda sezione penale che il 17 marzo, nel corso di una delle tappe che finora hanno scandito l’inchiesta avviata dalla procura, avevano stilato un “decalogo ideale” spiegando nei dettagli come si deve scrivere e motivare un decreto di sequestro. Il vademecum, evidentemente rivolto ai pubblici ministeri, secondo la Suprema Corte “appare conforme ai dettami della giurisprudenza di legittimità” anche se “non apporta significative innovazioni sostanziali”. I magistrati subalpini, in sede di riesame, avevano (parzialmente) annullato i sequestri disposti il 7 febbraio a carico di due indagati, John Elkann e il commercialista Gianluca Ferrero. Nell’ordinanza, il giudice estensore, Giancarlo Capecchi, aveva spiegato le ragioni della decisione e aveva anche tracciato un “decalogo” (contenente però sei punti e non dieci) in tema di sequestri probatori con particolare riguardo a quelli di software, dati e apparecchi informatici. La procura si era rivolta in Cassazione definendo questo manualetto di istruzioni “non prescritto da nessuna norma” e “non desumibile da alcun principio di diritto”, ma gli Ermellini hanno dato ragione al tribunale.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto