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Cronache

Zanardi, Natale di gioia: torna a casa e lotta di più

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Il Natale riserva sotto l’albero il piu’ bel regalo per la famiglia Zanardi e per tutto lo sport italiano. A poco piu’ di un anno e mezzo dal terribile incidente sulla sua handbike, schiantatasi contro un camion durante una staffetta di beneficenza nel senese, l’ex pilota di Formula 1 e campionissimo paralimpico Alex Zanardi e’ tornato a casa. Lo ha raccontato la moglie Daniela Manni, in una intervista al sito di Bmw Italia di cui Zanardi e’ brand ambassador, lo ha reso pubblico il presidente del comitato paralimpico, Luca Pancalli, allo sport italiano in festa alla cerimonia Coni dei collari per il suo 2021 d’oro, che cosi’ si chiude col successo piu’ prezioso. “Alex e’ un combattente ma in quest’anno e mezzo , col Covid, in ospedale e in clinica siamo potuti stare poco, e in pochi, vicino a lui. Ora tornare in famiglia gli fara’ bene e lo aiutera’ a lottare ancora di piu'”, ha spiegato la moglie, che con Zanardi ha condiviso anni di felicita’ nella villa di Noventa Padovana e al riparo dai curiosi proseguira’ cosi’ la sua, di lotta, a sostegno di un uomo dalla forza immane. Simbolo dello sport paralimpico non solo per i 4 ori e i 2 argenti, Zanardi ha lasciato da qualche settimana l’ospedale dove era ricoverato dal 19 giugno del 2020 dopo il secondo dei due gravissimi incidenti che ne hanno sconvolto la vita. Il primo 20 anni fa durante una gara del campionato Champ Car al Lausitzring in Germania, e da allora Zanardi si reinvento’, diventando portavoce di un mondo, sportivo e non solo. Ma la sorte avversa si e’ affacciata a un’altra curva, durante una tappa della staffetta di Obiettivo Tricolore, uno dei tanti eventi che aveva pensato per il progetto Obiettivo3 a promozione del ciclismo paralimpico. L’autista del camion dietro quella svolta ha visto la sua posizione archiviata dalla magistratura, non aveva alcuna responsabilita’. Zanardi, a distanza di 18 mesi da quel giorno, dopo molti infinitesimali progressi vede invece una luce in fondo al tunnel. “Alex ha potuto lasciare l’ospedale qualche settimana fa – ha spiegato la moglie Daniela – e ora e’ tornato a casa con noi. Abbiamo aspettato a lungo che cio’ accadesse e siamo molto felici che sia stato possibile ora, anche se in futuro ci saranno ancora dei soggiorni temporanei in cliniche speciali per effettuare misure di riabilitazione specifiche sul posto. Dopo il lungo periodo in ospedale e’ importante per lui tornare dalla sua famiglia. Per un anno e mezzo – ha continuato Daniela -, Alex ha avuto intorno a se’ solo persone con mascherine e dispositivi di protezione e le visite erano molto limitate. Ora Stiamo con Alex tutto il giorno, lui e’ nel suo ambiente familiare e quindi puo’ tornare un minimo alla normalita’. Questo gli da’ ulteriore forza. Siamo molto grati al personale medico delle cliniche in cui e’ stato curato”. Durante la settimana, un terapeuta lavora con Zanardi su esercizi fisici, neurologici e logopedici, secondo il racconto della moglie. Sta tornando giorno dopo giorno la forza nelle breccia, e dopo i mesi di ospedale dove era quasi sempre a letto ora Zanardi “passa la maggiorparte del tempo con noi, sulla sedia a rotelle”. Daniela Manni ha chiesto rispetto della privacy ma ha scelto di rendere noto tutto per il grande affetto della gente. “Non e’ ancora possibile prevedere come il suo recupero si sviluppera’ ulteriormente. E’ ancora un percorso lungo e impegnativo che Alex affronta con spirito molto combattivo. Ricevere cosi’ tanto supporto in questo percorso, non solo dai medici e dai terapeuti che lavorano costantemente con lui, e’ di grande aiuto per lui e per noi. I nostri amici ci sono sempre per noi”. Un regalo non solo per la famiglia Zanardi ma anche per lo sport italiano: “e’ il dono piu’ bello che potessimo ricevere, sperando possa ritrovare serenita’ familiare e successi di ripresa” ha detto il presidente del Comitato paralimpico Pancalli. “E’ una notizia meravigliosa perche’ ci sono stati diversi tentativi per diversi motivi di carattere medico di tornare a casa, e’ stato un grande successo, consente a lui di fare Natale a casa – ha aggiunto il presidente del Coni Malago’ – E’ una notizia splendida in una giornata che incorona gli atleti che hanno reso grande la nostra Italia, questo e’ il potere dello sport che consente di avere tra noi Alex Zanardi”.

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Cronache

Scarcerato imprenditore che accusa Psoe di tangenti: ho prove

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L’imprenditore Victor de Aldama, imputato nel cosiddetto ‘caso Koldo’ sulle presunte tangenti nei contratti milionari per le mascherine durante la pandemia di Covid, ha lasciato questa sera il carcere madrileno di Soto del Real, dov’era detenuto per un’altra inchiesta relativa a una frode di idrocarburi. Del Aldama è stato scarcerato dopo aver ammesso oggi davanti al giudice istruttore del caso Koldo di aver pagato commissioni per 250.000 euro all’ex ministro di Trasporti, José Luis Abalos, e per 100.000 euro a Koldo Garcia, consulente di Abalos, per la compravendita di mascherine nel peggiore periodo della pandemia.

Ha denunciato anche di aver pagato 15.000 euro al numero 3 del Psoe, l’ex responsabile di organizzazione, Dantos Cerdan, che lo ha negato e ha negato di conoscerlo. In dichiarazioni ai cronisti fuori dal centro penitenziario, de Aldama ha fatto riferimento alle sue affermazioni riguardo al presidente del governo, Pedro Sanchez, che – a suo dire – aveva voluto conoscerlo per ringraziarlo di quanto aveva fatto a favore di imprenditori spagnoli in Messico. “Mi ha chiamato delinquente e personaggio” ha detto l’imprenditore riguardo al premier, che oggi ha definito “totalmente false” le accuse.

“Quante prove vuole, non deve preoccuparsi il signor Sanchez, avrà prove di tutto quello che è stato detto”, ha aggiunto. E, alla domanda se l’incontro con il premier, documentato in una foto pubblicata il 3 novembre dal quotidiano El Mundo, fosse stato fortuito, ha replicato: “Naturalmente non lo era”. L’imprenditore è indagato in due diverse inchieste in capo al tribunale dell’Audiencia Nacional: una presunta truffa di idrocarburi, per la quale fino a oggi è stato in carcere preventivo; e il così detto ‘caso Koldo’ per i contratti pubblici milionari per la fornitura di mascherine durante la pandemia.

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Cronache

Dati rubati: Del Vecchio jr: ho chiarito la mia posizione

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“Sono soddisfatto dell’interrogatorio in quanto ho potuto chiarire la mia posizione. Auspico che la giustizia faccia il suo corso e che il prima possibile venga richiesta l’archiviazione dell’inchiesta a mio carico per l’insussistenza dei reati contestati”. Lo ha dichiarato dichiarato Leonardo Maria Del Vecchio al termine dell’interrogatorio reso ai pm della Dda di Milano e della Dna, nell’ambito dell’indagine su una presunta rete di cyber spie che ruotava attorno alla Equalize, e nel quele è indagato. L’imprenditore aveva chiesto di essere interrogato per chiarire e difendersi dalle accuse,

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Femminicidio di Francesca Deidda a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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