Collegati con noi

Guerra Ucraina

Von der Leyen a Kiev, per portare il sostegno dell’Europa’

Pubblicato

del

La presidente della commissione europea è giunta questa mattina a Kiev, per ‘parlare del sostegno europeo” con l’avvicinarsi dell’inverno. Lo scrive la stessa von der Leyen su X.

“La mia ottava visita a Kiev avviene mentre inizia a breve la stagione che richiede riscaldamento e la Russia continua a prendere di mira le infrastrutture energetiche”, scrive Ursula von der Leyen su X , pubblicando una foto del suo arrivo alla stazione ferroviaria di Kiev. “Aiuteremo l’Ucraina nei suoi coraggiosi sforzi. – prosegue – Vengo qui per discutere del sostegno dell’Europa. Dalla preparazione invernale alla difesa, all’adesione e ai progressi sui prestiti del G7”.

Advertisement
Continua a leggere

Esteri

Sì del Pe all’uso di armi in Russia, italiani contrari

Pubblicato

del

L’uso delle armi inviate a Kiev in territorio russo allontana l’Italia dalla maggioranza all’Eurocamera. A Strasburgo la plenaria ha infatti dato via libera ad un passaggio cruciale, e ancora divisivo in Occidente, del supporto all’Ucraina trovando però le delegazioni italiane in larga parte contrarie. Forza Italia, Fdi, Lega, Pd, M5S, Verdi e Sinistra, pur con numerosi distinguo, hanno votato contro il paragrafo 8 della risoluzione, relativo proprio all’uso delle armi contro obiettivi in Russia. Un voto, quello degli europarlamentari, in linea con la posizione del governo, tanto che è stato lo stesso ministro degli Esteri Antonio Tajani ad anticiparlo in mattinata. Sul testo finale di sostegno più generale all’Ucraina invece le delegazioni italiane si sono nettamente spaccate: i dem, gli azzurri e i meloniani si sono espressi a favore; mentre Lega, pentastellati e Verdi hanno nuovamente votato contro.

In attesa dei sì dei singoli Paesi, l’Eurocamera sul dossier ha fatto da avanguardia. Il paragrafo 8 della risoluzione “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali consegnate all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo”. Ed è su questo paragrafo che gli eurodeputati italiani hanno votato in dissenso dalla maggioranza del Pe, e anche dai loro gruppi di appartenenza. Ma neanche al loro interno le delegazioni sono riuscite a mantenersi compatte. Nel Pd sono emersi tre correnti: Elisabetta Gualmini e Pina Picierno hanno votato a favore del paragrafo 8; dieci eurodeputati, incluso il capodelegazione Nicola Zingaretti, hanno votato contro, in linea con l’indicazione del partito; in 6 invece non hanno votato affatto, incluso Stefano Bonaccini. Giorgio Gori, assente, ha fatto sapere che avrebbe votato sì. Anche in Fi c’è stato dissenso: Giusi Princi e Massimiliano Salini, a dispetto del resto del gruppo, si sono espressi a favore dell’uso delle armi in territorio russo. Sul tema sia il Pd sia Fi hanno votato in dissenso dai loro gruppi di appartenenza, Ppe e socialisti.

Tanto che, alla fine il paragrafo 8 è passato con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti, ed è stato votato perfino da una truppa di The Left, inclusa Carola Rackete. Contrari i Patrioti mentre Ecr si è spaccata: i meloniani contrari, i polacchi del Pis a favore. Sul testo finale della risoluzione (che comprendeva anche l’articolo 8 ma manifestava nel complesso un sostegno più generale all’Ucraina) gli italiani sono invece tornati nei ranghi della maggioranza. Il Pd – con l’eccezione degli astenuti Cecilia Strada e Marco Tarquinio – Fi e Fdi hanno votato a favore del testo. Lega, M5s e Verdi hanno invece mantenuto una posizione fortemente anti-atlantista, votando contro. La risoluzione ha incassato 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni, provocando l’ira di Mosca. “Ciò che chiede il Parlamento europeo conduce verso una guerra mondiale con armi nucleari”, ha avvertito il presidente della Duma russa, Viaceslav Volodin. Il sì alla nuova risoluzione sull’Ucraina era particolarmente atteso a Strasburgo ed è giunto alla vigilia del primo viaggio da presidente rieletta di Ursula von der Leyen a Kiev. Un incontro importante, nel quale si parlerà anche del supporto dell’Ue alle infrastrutture energetiche ucraine.

“Metà di queste è andata distrutta”, hanno spiegato a Bruxelles von der Leyen e Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia. Il tema dell’utilizzo della armi ucraine in Russia è da settimane al centro del dibattito in Europa. Il 29 agosto scorso, al Consiglio Affari Esteri, Josep Borrell aveva tentato di arrivare ad un via libera comune dei 27, trovando tuttavia perplessità e opposizione di alcuni Paesi membri, a cominciare da Germania e Italia. Gran parte delle cancellerie, Roma inclusa, manifestarono invece l’opportunità di trattare il tema a livello bilaterale con l’Ucraina. Una decisione comune, in quella riunione, non sarebbe stata comunque possibile trattandosi di un Consiglio Affari Esteri informale. Ma il tema, presto, tornerà sui tavoli europei. E sul punto Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen sono distanti.

 

Continua a leggere

Guerra Ucraina

Mosca, scambiati 103 prigionieri per parte con l’Ucraina

Pubblicato

del

Oggi la Russia ha scambiato 103 prigionieri di guerra ucraini con Kiev in cambio di altrettanti prigionieri russi in un accordo mediato dagli Emirati Arabi Uniti. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa di Mosca. “Oggi 103 soldati catturati nella regione di Kursk (dagli ucraini) sono stati restituiti dai territori controllati dal regime di Kiev” e “in cambio, 103 soldati ucraini prigionieri sono stati consegnati”, si legge nel comunicato.

Continua a leggere

Esteri

Da Usa decine di F-35 alla Romania per 7,2 miliardi di dollari

Pubblicato

del

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha approvato la vendita di decine di jet da combattimento F-35 al suo alleato NATO Romania, un accordo del valore di 7,2 miliardi di dollari. Il contratto, che deve ancora essere approvato dal Congresso degli Stati Uniti, riguarda l’acquisto da parte di Bucarest di 32 aerei F-35A e relative attrezzature, prodotti dal gigante aerospaziale e della difesa statunitense Lockheed Martin. “Questa proposta di vendita sosterrà gli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti migliorando la sicurezza di un alleato NATO che è una forza importante per la stabilità politica ed economica in Europa”, ha affermato in una nota il Dipartimento di Stato.

L’annuncio del contratto arriva mentre i piloti ucraini hanno iniziato ad addestrarsi questa settimana presso un centro speciale in Romania sugli F-16, jet da combattimento di fabbricazione statunitense che Washington ha inviato a Kiev per respingere l’invasione russa. La Romania occupa una posizione strategica alle porte dell’Ucraina e del Mar Nero e mira a diventare un hub internazionale per l’addestramento F-16. Ha inaugurato un centro di addestramento F-16 presso la sua base aerea di Fetesti nel novembre 2023, impegnandosi ad addestrare anche lì gli ucraini. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato la sua controparte rumena Luminita Odobescu giovedì, ringraziando Bucarest per aver consegnato un sistema di difesa missilistica Patriot all’Ucraina. Il Dipartimento di Stato ha anche annunciato l’approvazione di una vendita al Giappone per 4,1 miliardi di dollari di un aereo cisterna per rifornimento in volo KC-46A.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto