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Esteri

Vladimir Putin approva la nuova dottrina nucleare russa: dettagli e implicazioni

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La Russia ha ufficialmente adottato una nuova dottrina nucleare, come dichiarato dal presidente russo Vladimir PUTIN, confermando quanto già anticipato nei mesi scorsi. Il decreto presidenziale, intitolato “Fondamenti della politica statale nel campo della deterrenza nucleare”, pubblicato sul portale ufficiale degli atti giuridici, ribadisce il ruolo centrale delle armi nucleari nella strategia di difesa della Federazione Russa.


Deterrenza nucleare: un pilastro della sicurezza russa

La nuova dottrina stabilisce che la deterrenza nucleare è una delle priorità strategiche dello Stato, volta a dissuadere qualsiasi potenziale nemico dall’aggressione contro la Russia o i suoi alleati. Il documento sottolinea che:

  • La politica nucleare russa è di natura difensiva.
  • Le armi nucleari rappresentano uno strumento di estrema necessità, utilizzabile solo in risposta a specifiche condizioni.
  • La Russia considera un attacco contro di sé o i suoi alleati come una minaccia diretta alla propria integrità territoriale.

Tra le situazioni che potrebbero giustificare l’uso delle armi nucleari, figurano:

  1. Aggressioni contro la Russia o i suoi alleati, inclusa la Bielorussia.
  2. Attacchi con armi di distruzione di massa contro la Federazione Russa o i suoi alleati.
  3. Azioni di stati non nucleari supportate da potenze nucleari, considerate attacchi congiunti.

Le condizioni per l’uso delle armi nucleari

Secondo il documento, la Russia si riserva il diritto di rispondere con armi nucleari in casi specifici, come:

  • L’utilizzo di armi di distruzione di massa da parte di un avversario.
  • Minacce critiche all’integrità territoriale della Russia.

La deterrenza nucleare, inoltre, si basa sul principio di “incertezza” per i potenziali avversari, lasciando poco chiaro l’ambito di applicazione delle forze nucleari. Questo approccio mira a garantire l’inevitabilità di una ritorsione in caso di attacco contro la Russia.


Dichiarazioni del Cremlino

Dimitry Peskov, portavoce presidenziale, ha sottolineato l’importanza del paragrafo in cui si afferma che l’aggressione contro la Russia da parte di uno stato non nucleare, supportato da una potenza nucleare, sarà considerata un attacco congiunto. Questo chiarisce come eventuali missili americani non nucleari utilizzati dall’Ucraina potrebbero essere visti come una violazione della dottrina nucleare russa.


Obiettivi della deterrenza nucleare

La dottrina mira a mantenere il potenziale delle forze nucleari russe al livello necessario per una deterrenza efficace. Si evidenzia che la Russia:

  • Lavora per ridurre la minaccia nucleare globale, pur rimanendo pronta a contrastare potenziali pericoli.
  • Considera il dispiegamento di sistemi di difesa missilistica nello spazio da parte di stati nemici come un rischio da neutralizzare.

Conclusione

Con questa nuova dottrina, la Russia rafforza il proprio impegno nella deterrenza nucleare come strumento chiave per garantire la sicurezza nazionale. Tuttavia, l’adozione di una linea così rigorosa solleva preoccupazioni a livello globale, soprattutto in un contesto geopolitico sempre più instabile.

Call to Action
Continua a seguire gli sviluppi della politica internazionale per comprendere meglio le implicazioni delle nuove strategie nucleari russe. Restiamo aggiornati su come queste decisioni influenzeranno le relazioni tra le grandi potenze.

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Figlio principessa ereditaria Norvegia arrestato per stupro

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La polizia norvegese ha annunciato stamani l’arresto del figlio della principessa ereditaria Mette-Marit di Norvegia con l’accusa di stupro. Nato da una relazione precedente al matrimonio della madre nel 2001 con Haakon, erede al trono norvegese, Marius Borg Hoiby, 27 anni, è stato arrestato ieri sera. È sospettato di aver avuto “un rapporto sessuale con una persona che era priva di sensi o comunque incapace di resistere a questo atto”, ha detto la polizia in una nota.

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Ucraina: Teheran, ‘ingiustificate’ le sanzioni Ue contro l’Iran

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Il ministero degli Esteri iraniano ha criticato oggi come ingiustificate le nuove sanzioni dell’Ue e del Regno Unito contro Teheran per il suo sostegno alla guerra della Russia in Ucraina. “Mentre il presidente ucraino” Volodymyr Zelensky “ha ammesso che nessun missile balistico iraniano è stato esportato in Russia, le misure dell’Unione Europea e del Regno Unito nell’applicare sanzioni contro l’Iran non possono essere giustificate”, ha affermato il portavoce dicasteriale Esmaeil Baghaei in un comunicato.

“Le nuove sanzioni, con il pretesto del trasporto di missili da parte dell’Iran in Russia, mancano di legittimità e di base legale o logica. Violano il diritto alla libera navigazione internazionale e al commercio marittimo, e quindi coloro che stanno dietro a queste sanzioni dovranno assumersi la responsabilità internazionale”. “L’Iran respinge le politiche di interferenza dell’UE e del Regno Unito nelle relazioni legittime e legali tra i paesi (Iran e Russia) nei settori della difesa e militare”, ha sottolineato il portavoce, aggiungendo: “Faremo leva su tutte le potenzialità della cooperazione con i suoi partner per garantire i suoi interessi e la sua sicurezza nazionale”.

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Si dimette il presidente dell’Abcasia, repubblica caucasica fantoccio della Russia: subentra il suo vice

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Il presidente dell’autoproclamata repubblica indipendente dell’Abcasia, Aslan Bzhania, ha presentato le dimissioni e gli è subentrato ad interim il suo vice Badra Gunba. Lo riportano i media locali, citati dall’agenzia di stampa russa Tass. “Bzhania ha presentato le sue dimissioni per preservare la stabilità nel Paese” del Caucaso meridionale, ha detto Gunba. L’ufficio stampa del presidente ha confermato da parte sua che Bzhania ha lasciato “per preservare l’ordine costituzionale” della repubblica appoggiata da Mosca e rivendicata dalla Georgia. Gunba ha subito licenziato il primo ministro Alexander Ankvab e nominato al suo posto Valery Bganba. “Gli attuali ministri mantengono le loro posizioni fino all’insediamento di un presidente neoeletto della Repubblica di Abcasia”, si legge in un comunicato ufficiale.

Da parte loro i media ucraini sottolineano che Bzhania ha presentato le sue dimissioni nel tentativo di raggiungere un compromesso con i manifestanti antigovernativi, dopo che un controverso accordo di investimento con la Russia ha scatenato cortei di massa e scontri nella capitale regionale Sukhum il 15 novembre. La legge proposta mirerebbe a consentire ai russi di acquistare proprietà in Abcasia.

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