La violenza di genere continua a rappresentare una grave emergenza nella provincia di Napoli, dove ogni giorno quattro persone vengono arrestate o denunciate per atti persecutori e maltrattamenti. Un bilancio inquietante, che nel corso dell’anno ha visto un totale di 964 individui accusati di tali crimini, secondo i dati forniti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli.
Da gennaio ad oggi, le forze dell’ordine hanno registrato una media di 120 persone denunciate o arrestate al mese, un dato che mette in luce la drammatica diffusione di questa piaga sociale. Dietro questi numeri, però, ci sono storie di sofferenza e terrore, spesso consumate tra le mura domestiche, dove vittime innocenti, soprattutto donne, subiscono violenze fisiche e psicologiche da parte di persone che dovrebbero invece proteggerle.
L’ultimo episodio di questa tragica sequenza si è verificato a Poggioreale, dove una donna di 37 anni ha trovato il coraggio di denunciare il marito, padre dei suoi tre figli. La denuncia ha innescato il “codice rosso”, una procedura di emergenza che ha permesso ai carabinieri di intervenire tempestivamente per salvaguardare la vittima e i suoi bambini. L’uomo, un 39enne, è stato sorpreso in flagrante mentre minacciava e aggrediva la moglie, in presenza dei loro figli spaventati. Arrestato e condotto in carcere, dovrà rispondere all’autorità giudiziaria per maltrattamenti in famiglia.
Questo caso è solo l’ultimo di una lunga serie di interventi che i carabinieri affrontano con dedizione e professionalità, spesso operando in sinergia con le procure locali. La lotta contro la violenza di genere è una priorità per l’Arma, che ha messo in atto diverse iniziative per supportare le vittime. Tra queste, spiccano le “Stanze tutta per sé”, spazi riservati e accoglienti in cui le vittime possono denunciare gli abusi subiti, presenti in quattro punti strategici della provincia: Capodimonte, Caivano, Ercolano e Stella. Questi luoghi, realizzati grazie alla collaborazione con il Soroptimist International Club Napoli, rappresentano un ambiente sicuro e confortevole, lontano dalla fredda formalità degli uffici tradizionali.
L’Arma dei Carabinieri non si limita a intervenire nei casi di emergenza. Dal 2009, è stata istituita una Sezione “Atti Persecutori” a livello nazionale, all’interno del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche, con ufficiali e marescialli altamente specializzati nell’affrontare queste situazioni delicate. Il “Violenziometro”, una locandina distribuita per aiutare le vittime a riconoscere la violenza di genere, rappresenta un ulteriore strumento messo a disposizione delle persone in difficoltà. Questa risorsa, disponibile anche online, permette di valutare la propria situazione e offre consigli su come agire.
Un’altra iniziativa significativa è il “Mobile Angel”, uno smart watch connesso a un’applicazione mobile, Bright Sky, che consente di attivare rapidamente una richiesta di intervento. Questa tecnologia, sperimentata dal 2022, ha aumentato la percezione di sicurezza tra le vittime e ha avuto un effetto deterrente sugli aggressori. L’App Bright Sky, scaricabile gratuitamente, offre supporto e informazioni non solo alle vittime, ma anche a chiunque voglia aiutarle, come parenti, amici o colleghi.
Il bilancio di 964 arresti e denunce è allarmante, ma sottolinea anche la crescente fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni. La strada per sradicare la violenza di genere è ancora lunga, ma l’impegno delle forze dell’ordine, insieme alla collaborazione delle comunità e delle istituzioni, rappresenta un passo fondamentale verso una società più sicura e giusta.