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I Sentieri del Bello

Vini estremi, quando il lavoro dell’uomo si intreccia alla caparbietà della natura

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Dalle Alpi a Pantelleria, i Vini Estremi esprimono l’indissolubile legame col paesaggio, la tradizione e la storia da cui provengono. Sono vini eroici, figli della fatica, del sudore e della laboriosità dell’uomo. Nascono in zone spesso sconosciute, geograficamente impervie, con uve talvolta coltivate in minuscoli fazzoletti di terra strappati alla montagna, alle rocce o al mare.

Dal Trentino-Alto Adige alla Sardegna, dalle Alpi Piemontesi all’isola di Pantelleria, dalla Valtellina alla Costiera Amalfitana, dalla Riviera di Ponente alla Costa Viola, dalle Cinque Terre alle pendici dell’Etna, l’Italia vanta una miriade di vitigni che sono sopravvissuti alle guerre, alle pestilenze, al flagello della fillossera. Vitigni che, grazie alla tenacia e alla passione di alcuni piccoli-grandi vignaioli, sono stati strappati all’oblio e che ancor oggi sono in grado di regalarci dei vini straordinari. Vini autentici, rari e preziosi, carichi di storia, cultura e suggestioni.

Il progetto Vini Estremi racchiude luoghi incredibili, testimonianze di uomini e vini unici da assaporare.

  • Valdigne, Valle d’Aosta.
  • Vini. Cave Mont Blanc, Blanc de Morgex et de la Salle e X.T. Metodo Classico, entrambi da uve Prié Blanc su piede franco.

Più su, al cospetto del ghiacciaio del Monte Bianco, la vite e l’uomo si cimentano nella loro più eroica manifestazione, attraverso una coltura che rivela arditismo alpino. A 1200 metri il vitigno Blanc de Morgex caratterizza il paesaggio. Qui, a Morgex e a La Salle, Mario Soldati terminò l’ultima sua escursione vitivinicola descritta nel libro “Vino al vino” ascoltando le dichiarazioni del parroco di Morgex, l’Abbé Bougeat. Ascoltiamolo anche noi: “Noi qui ci ostiniamo a fare questo vino, lottiamo tutti gli anni contro due geli. Si vendemmia a volte dopo la prima neve. E, a volte, nevica o addirittura gela quando già le prime gemme sono spuntate…”. Riccardo di Corato, Viaggio fra i vini della Valle d’Aosta.

  • Airale Superiore, Piemonte.
  • Vino. Chiussuma, Carema, da uva Nebbiolo.

“… Nasce sotto le montagne e in zone soleggiate, talvolta appoggiato ad alberi vivi e produce vini apprezzati anche nelle mense de Serenissimo Duca di Savoia ed aggiunge in piccoli fusti viene esportato fino a Roma, dove è considerato come il “Lachrima e […] Altri vini generosi di carattere simile”. Andrea Bacci (traduzione di Mariano Corino), De naturali vinorum histori.

Tanta fatica e tanto sudore per il mantenere e recuperare l’incredibile e immane lavoro svolto nei secoli per plasmare un territorio unico rubato alla montagna. Passione, innovazione e tradizione nella convinzione di produrre un vino unico nelle sue caratteristiche.” I ragazzi di Chiussuma.

  • Val di Susa, Piemonte.
  • Vino. La Chimera, Avanà Valsusa Finiere, da uve dell’omonimo vitigno.

E l’Avanale «così per aventura nomato, perché avanti vale, e poco o niente appresso, fa vini dolci, saporiti ma di poca durata»: uva grossa, acidi rotondi, raspo rosso. Secondo il Rovasenda, trattasi dell’avanà (identico al Varenne dei Francesi), che in val di Susa, e specialmente a Chiomonte, produce un vino che dà alle gambe…”. Marecalchi Arturo, Dalmasso Giovanni, Storia della vite e del vino in Italia.

Negli anni ho sviluppato il mio lavoro occupandomi prevalentemente di vitigni autoctoni, Avanà e Becuet, o storicamente coltivati in Valle di Susa. Per coltivare i miei vigneti, recupero vecchi terrazzamenti spesso incolti oppure occupati dal bosco. In cantina, anno dopo anno, cerco di accrescere la mia esperienza per adottare lavorazioni sempre meno invasive, in modo che siano le uve ed il territorio a caratterizzare al meglio i miei vini.” Stefano Turbil.

  • Cinque Terre, Liguria.
  • Vino. Forlini Cappellini, Cinqueterre, da uve Bosco, Vermentino, Albarola.

Gesti quotidiani e antichi, che qui si ripetono ogni giorno, con sempre nuova energia, nella convinzione di offrire uno fra i più alti esempi di ciò che è bello e buono in natura.” Giacomo Cappellini.

  • Dolceacqua, Liguria.
  • Vino. Maixei, Rossese di Dolceacqua Superiore Barbadirame, da uve Rossese.

“… Le terrazze della collina, anzi delle colline, non finivano mai di salire, ora più ampie ora più strette, a volte distese a golfo, a volte acuminate. È un’ascesa fatta di ulivi e vigne, mescolata a un cielo che è già di Provenza”. Francesco Biamonti, Scritti e parlati – Dolceacqua.

Qui allevare la vigna è un gesto d’amore, puro e irrazionale.” Fabio Corradi.

  • Valtellina, Lombardia.
  • Vino. Luca Faccinelli, Tell Valtellina Superiore Grumello, da uve Chiavennasca, Rossola e Pignola.

Da un vecchio vigneto terrazzato in località Dossi Salati, a 650 metri s.l.m. e con pendenze fino al 70%, da uve Chiavennasca, Rossola e Pignola nasce un vino frutto della passione per questa terra nascosta tra le Alpi.” Luca Faccinelli.

  • Bressanone, Alto Adige.
  • Vino. Villscheider, Riesling Valle Isarco, da uve dell’omonimo vitigno.

La terra dove viviamo è una terra di confine che ci ha abituati a usare la fantasia per superare limiti linguistici, culturali e climatici. Anche la vite che coltiviamo è radicata su di un confine e il vino che produciamo va oltre il confine del gusto.” Erika e Florian Hilpold.

  • Valle dei Laghi, Trentino.
  • Vino. Alessandro Poli, Vino Santo Trentino, da uve Nosiola.

Da uve Nosiola appassite, con allo sviluppo della muffa nobile (botrytis cinerea), nasce questo straordinario vino che rappresenta una felice sintesi di storia, tradizione, qualità e territorio e, per produrre il quale, è imprescindibile la pazienza. Sono infatti necessari parecchi anni di affinamento affinché il Vino Santo Trentino riesca ad esprimere appieno ogni sua caratteristica.” Alessandro Poli.

  • Costa d’Amalfi, Campania.
  • Vino. Marisa Cuomo, Fiorduva, da uve Fenile, Ripoli, Ginestra.

Le vigne a Furore vivono sdraiate sulle rocce a picco sul mare. La vite, magica espressione di questo luogo di incomparabile bellezza, è il dono di questa terra estrema all’amorevole impegno degli uomini che la custodiscono.” Marisa e Andrea Cuomo.

  • Costa Viola, Calabria.
  • Vino. Criserà, ArmacÌa, da uve Prunesta, Gaglioppo, Malvasia Nera, Nerello calabrese.

Forma un grato spettacolo in questa riviera come è coltivata. Gli scoscesi pendii de’ monti sono coltivati colla maggiore industria possibile a vigne. Si formano de’ muri a secco l’uno sopra l’altro a forma di scalini, e nell’intervallo che passa dall’uno all’altro si piantano le viti. uno di questi muri che rovina si trascina seco tutti gli altri. Si raccolgono in questo litorale ottimi vini.” Giuseppe Maria Galanti, Descrizione geografica e politica delle Sicilie.

  • Baie del Sulcis, Sardegna.
  • Vino. Santadi, Carignano del Sulcis, da uve dell’omonimo vitigno su piede franco.

Non ci credevo, ma poi sono venuto lì, e li ho visti, sulla sabbia, con l’azzurro del mare sullo sfondo. […] Incredibili queste viti di Carignano…” Da Lettera del Dr. Giacomo Tachis ad Antonello Pilloni, settembre 1981.

La brezza marina dona l’anima e il cuore al Carignano. Sabbia e sole lo rivestono di forza e colore.” Raffaele Cani.

  • Alto Etna, Sicilia.
  • Vino. I Vigneri, Vinudilice, da uve Alicante, Grecanico, Minnella e altre varietà bianche tradizionali su piede franco.

La neve bianca copre la nera lava e il vitale terreno.” Salvo Foti.

  • Pantelleria, Sicilia.
  • Vino. Ferrandes, Passito di Pantelleria, da uve Zibibbo (Moscato di Alessandria).

Il nome della mia isola deriva dall’arabo “Bint Ar-Riàh” e significa “figlia del vento”. Il vento che viene da lontano allarga le vele e gli orizzonti mentali.” Salvatore Ferrandes.

Il progetto Vini Estremi, insieme a Vini Vulcanici, Vini dell’Angelo, Bollicine da Uve Italiane, Vini delle isole minori e Vini delle Abbazie, è frutto del lavoro di ricerca che Proposta Vini svolge al fine di valorizzare vitigni e vini unici, specificità territoriali e tradizioni enologiche della viticoltura italiana.

Proposta Vini è un’azienda specializzata nella selezione e distribuzione di vini e distillati italiani ed esteri. Una realtà commerciale con sede a Pergine, in provincia di Trento, che opera in Italia da oltre trent’anni e si caratterizza per la particolare attenzione verso aziende che operano nel rispetto e nel mantenimento delle tradizioni dei loro territori d’origine.

www.propostavini.com

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Brand Ischia e sana comunicazione, le sfide del sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono per l’isola

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Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.

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Programmazione turistica e rilancio dell’isola: le idee del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale

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“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi. 

Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.

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Le sfide che aspettano Ischia: l’analisi del commercialista Antonio Tuccillo

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L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.

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