Una vittoria inutile. La gioia per il sorpasso momentaneo ai danni della Roma si spegne quando alla Dacia Arena si è già in pieno recupero. Il sorpasso dei capitolini – destino beffardo proprio di Dybala – spinge la Juventus in Conference dopo una stagione travagliata terminata con un successo meritato (1-0) su un’Udinese falcidiata dalle assenze. Sottil, privo di ben 9 giocatori tra squalificati e infortunati, si affida a una difesa di soli millennials – con Abankwah e Guessand di fatto all’esordio in A – contro l’attacco juventino che Allegri affida a Chiesa e Milik. L’inizio è scoppiettante grazie a un erroraccio di Silvestri che al 3′ svirgola un rinvio e serve Miretti al limite: il giovane talento juventino stoppa male,spreca una ghiotta occasione.
Sul rovesciamento di fronte, Beto colpisce di testa ma spedisce alto da buona posizione. Al 24′ è Cuadrado, su punizione, a costringere l’estremo difensore di casa a una difficile deviazione in angolo: la partita la fa comunque la Juve, con l’Udinese che non è mai a essere graffiante di rimessa. Gli ospiti premono ancora e al 30′ Chiesa, da ottima posizione, spara a colpo sicuro, ma Perez salva in corner in extremis. Sulla battuta conseguente, Bonucci incorna un tap in da 2 metri che si infrange clamorosamente sulla traversa. Sul tramonto del primo tempo Chiesa va via sulla sinistra ma il tiro-cross attraversa tutta l’area piccola senza avere la deviazione vincente. Nel recupero è Locatelli a sfiorare la rete con un diagonale deviato in angolo all’ultimo istante. Il costante dominio ospite non riesce a scardinare una retroguardia attenta. Si riparte con Iling Junior al posto di Kostic e, dopo soli due minuti di gioco, con Arslan che avvicenda Walace, acciaccato da metà primo tempo.
E’ proprio il talentino inglese al 5′ a pescare Chiesa a due passi da Silvestri: la spizzata di testa esce di un soffio. L’Udinese prova a crescere ma Sottil perde anche Abankwak e getta nella mischia un altro esordiente, Cocetta. Allegri risponde con Di Maria – accolto da un’ovazione alla sua ultima alla Juve – per Miretti. L’assedio è servito ed è Chiesa a scardinare il bunker al 23′: tiro a giro dal dischetto che fulmina Silvestri. I padroni di casa reagiscono d’orgoglio e due minuti dopo Lovric impegna Szczesny in una difficile respinta a terra. Chiesa sembra tornato quello prima dell’infortunio: al 27′ semina il panico in difesa e solo un recupero provvidenziale di Perez sventa il raddoppio. Gli ospiti non si accontentano e pochi istanti dopo, sul tiro cross di Di Maria, e deviazione di Gatti, serve un gigantesco Silvestri per evitare ai suoi di capitolare di nuovo. Sottil richiama uno spento Beto e regala gli ultimi scampoli di gioco a Nestorovski, sui cui piedi, al 35′, Udogie indirizza un assist al bacio: conclusione fuori da ottima posizione e chance sprecata. La gara è rovesciata però: ci prova Perez dal limite e Szczesny deve allungarsi per evitare il pareggio. Il pressing casalingo è costante e anche Udogie al 40′ spedisce alto da posizione favorevole. L’Udinese ci prova nel forcing finale ma è Di Maria a sprecare, in contropiede, il raddoppio e un commiato degno del suo palmares e del suo talento, che a Torino si è notato soltanto a sprazzi.