Quasi 3mila hub vaccinali, di cui 152 ‘drive through’ messi a disposizione dai militari, l’accordo in arrivo con i medici di famiglia per le somministrazioni, e 40 milioni di dosi entro giugno, quindi – come ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanita’, Franco Locatelli – 20 milioni di italiani vaccinati. Non solo: all’esame del Commissario per l’Emergenza ci sono anche le numerose offerte di aziende italiane arrivate per il bando sulle 21 primule in ogni Regione. Comincia a delinearsi la mappa delle inoculazioni in tutta Italia, in attesa dell’arrivo della fiale di AstraZeneca e del recupero del gap sui ritardi nella consegna di dosi da Pfizer e Moderna. Sulle liste dei luoghi per le somministrazioni consegnate dai governatori, composte dalle indicazioni dei vari territori, ci sono palazzetti, cinema, teatri, aeroporti e fiere. Strutture che saranno attivate almeno ogni 50mila abitanti. La ‘cavalleria pesante’, invece, per ora resta al palo: sono 152 i drive through della Difesa schierati, gran parte dei quali gia’ adibiti per i tamponi, in attesa di essere impiegati per le inoculazioni, quando scattera’ la richiesta delle Asl o dello stesso ministero della Salute. Di questi, 27 sono in Lombardia, 20 nel Lazio e 16 in Campania, altrettanti nel Veneto e 15 in Emilia Romagna. A Milano, la struttura piu’ ampia, che esegue il numero maggiore di operazioni con otto linee al lavoro. In campo nelle prossime settimane scenderanno anche i medici di base e su questo aspetto e’ attesa la firma del Protocollo d’Intesa gia’ trasmesso ai sindacati dei medici di famiglia. Il documento prevede che, sulla trasmissione dei dati della popolazione da immunizzare, i sanitari debbano attenersi alle indicazioni tecniche fornite dalla Regione. Quest’ultima mettera’ a disposizione il proprio sistema informativo vaccinale o usufruira’ della piattaforma nazionale per le operazioni di prenotazione, registrazione e certificazione. E laddove la situazione logistica non consentisse la vaccinazione negli studi dei medici di base, questa andra’ garantita nei locali delle Asl. Al medico andra’ riconosciuto un “trattamento economico pari a 6,16 euro”. Serve ora essere sicuri che le fiale arriveranno e non ci saranno altri ritardi. Per questo la Commissione europea prova a blindarsi sugli approvvigionamenti con una “task force per incrementare la capacita’ dell’attuale produzione dei vaccini”. La task force si concentrera’ su tre filoni principali: “rimuovere ostacoli e colli di bottiglia, adeguare la produzione di vaccini alle varianti del virus e lavorare ad un piano strutturale per una risposta veloce a rischi biologici a livello europeo”. Intanto in Italia il primo rapporto dell’Agenzia del Farmaco assicura che le sospette reazioni avverse segnalate per i vaccini Pfizer e Moderna sono in linea con le informazioni gia’ note e che su oltre 1,5 milioni di somministrazioni ci sono state settemila segnalazioni: nel 92,4% dei casi si e’ trattato di eventi non gravi cosi’ come i 13 decessi dopo l’inoculazione Covid non sono legati ai vaccini. Le stime sulle somministrazioni del siero di AstraZeneca – che arrivera’ lunedi’ in Italia e riservato a persone dai 18 ai 55 anni – prevedono oltre un milione e centomila dosi a componenti del personale scolastico ed universitario, docente e non docente (fino a 55 anni), oltre mezzo milione alle forze armate e di polizia (compresi vigili del fuoco e municipale), oltre 97 mila dosi a detenuti, personale carcerario e di polizia penitenziaria.