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Cronache

Vandalizzato il murale per Egonu, spray rosa sulla pelle

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Meno di ventiquattr’ore. Tanto è durato il murale dedicato a Paola Egonu per celebrare lo storico oro olimpico e rilanciare la lotta a razzismo, odio e xenofobia. Nella notte l’opera della street artist romana Laika, realizzata sul muro di fronte la sede delle Federazioni a Roma, è stata vandalizzata con vernice rosa a coprire la pelle della campionessa italiana. L’ennesimo affronto ha scatenato la condanna bipartisan, dal ministro degli Esteri Antonio Tajani alla segretaria del Pd, Elly Schlein.

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha rinnovato l’abbraccio dato alla pallavolista a Parigi con uno che “oggi vale ancor di più”, come ha scritto lui stesso sui social. L’artista che ha realizzato l’opera, intanto, prepara la sua personale “vendetta” ed è pronta a dipingere l’intero muro. “Il razzismo – scrive sui social – è un cancro brutto da cui l’Italia deve guarire”. Un sentimento di intolleranza espresso dalla vernice rosa a imbrattare il corpo della campionessa italiana. Il volo tricolore dell’olimpionica verso l’ennesima palla da schiacciare a terra viene deturpato durante la notte.

Un insulto all'”italianità” – questo il titolo dell’opera – contro cui si sono espressi tutti i leader politici e su cui potrebbe accendersi anche il faro degli inquirenti. Non è escluso, infatti, che possano essere analizzate le immagini delle telecamere presenti nell’area per cercare di individuare i responsabili. Qualcuno, intanto, ha deciso di impugnare guanti e pennarello per riportare al colore originale la pelle dell’olimpionica che, dal canto suo, ha preferito non commentare ufficialmente l’accaduto. Innumerevoli i messaggi di solidarietà giunti all’azzurra, compresi ‘colleghi’ olimpici come il capitano della nazionale maschile, Simone Giannelli. “Le persone che hanno fatto questo non meritano di essere chiamate tali – ha scritto su Instagram -. Senza cuore, senza dignità e senza umanità. Paola non ti curar di loro, chi di dovere ci penserà (spero proprio). Tu sei tanta roba…campionessa olimpica”. Vicinanza e affetto sono stati espressi anche da numerosi membri di governo, compresa la ministra del Turismo, Daniela Santanché. “Ogni forma di razzismo va denunciata e combattuta”, scrive su X.

Per il titolare dello Sport Abodi, invece, “il rispetto e l’educazione si coltivano quotidianamente, per sconfiggere ignoranza, inciviltà e insensibilità. Insieme”. Dal Pd al Movimento 5 Stelle, da Azione a Forza Italia, unanime è stato lo sdegno per lo sfregio al murale. “Il razzismo fa schifo e va contrastato”, ha tuonato la segretaria dem Elly Schlein richiamando in ballo il tema dello ius soli. “Per noi – ha detto – chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge sulla cittadinanza”. “La trasfigurazione del murale raffigurante Paola Egonu davanti alla sede nazionale del Coni a Roma è uno scempio alla civiltà e ci fa sprofondare nel Medio Evo”, è il commento della deputata di Fratelli d’Italia, e consigliere nazionale del Coni, Elisabetta Lancellotta. Condanna è arrivata anche dalle istituzioni locali.

Parla di “vergogna” il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “un vile insulto ad una grande italiana che ha portato in cima al mondo i colori del nostro Paese e ad un’artista impegnata contro la xenofobia”. “Un gesto indegno e vile – ha aggiunto il presidente del Lazio Francesco Rocca – contro la figura di una grande donna”. Ma solidarietà è arrivata anche all’autrice dell’opera, l'”attacchina romana” – come ama definirsi lei stessa – Laika. Il suo profilo Instagram è stato invaso di commenti e messaggi, mentre lei stessa nelle storie lancia l’idea di dipingere l’intero muro. “Il futuro è nostro. Voi razzisti sarete solo un brutto ricordo”, chiosa in una storia, mentre di fronte al video della passante che “ridipinge” la sua opera commenta: “mi fate commuovere così”.

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A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Cronache

Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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