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Valentina Misseri: per me mio padre ha ucciso Sarah

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Chi ha ucciso Sarah? “Mio padre. Ma strasicuro proprio”. Valentina Misseri ha risposto così in merito al delitto di Avetrana in un’intervista a ‘Farwest’, il programma condotto da Salvo Sottile su Rai 3. “Secondo me lui ci ha provato con Sarah – ha aggiunto – Giustamente lei si è rifiutata. E forse lì mio padre ha temuto che Sarah l’avrebbe raccontata a noi anche per salvarsi o per scappare. Quindi secondo me lui è lì che poi l’ha voluta zittire, l’ha voluta zittire per sempre. Buona parte dell’opinione pubblica pensa che io faccia parte comunque di una famiglia di assassini, quindi vengo chiamata assassina”.

Sulla possibilità che vi siano state delle forzature a riscontrare la colpevolezza di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, l’intervistata ha detto che secondo lei “sì”, e ha aggiunto: “un po’ sono proprio le carte che me lo dicono, perché comunque la prima versione ha un senso logico, cioè lineare. Si capisce cioè una storia, per quanto brutta, banale, anche una banalità che non è stata accettata. Tutto il resto per me è la sceneggiatura di un film. Dall’altra c’era proprio l’intenzione dall’inizio di prendere mia sorella. Buona parte dell’opinione pubblica pensa che io faccia parte, comunque no, di una famiglia di assassini e comunque sono amareggiati che io stia fuori e non in carcere insieme a mia madre e mia sorella. Nonostante io sia arrivata ad Avetrana quasi due settimane dopo.

Ci sono stati momenti in cui ho pensato mesi dopo ho detto adesso verranno a prendere pure me perché così si accontenta di più la l’opinione pubblica”. Sull’assenza di sua madre, Valentina Misseri ha poi detto che la pensa “comunque tutti i giorni, cioè appena mi sveglio e quando vado a dormire. E non posso chiamarla, non posso confidarmi con lei, mi manca proprio un pilastro, è come se fossi orfana, come se non avessi più nessuno”, ha concluso.

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Terremoto di magnitudo 2,5 nella zona dei Campi Flegrei: la scossa alle 6:54 del mattino

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Nella mattinata di oggi, alle ore 6:54, è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 2,5 nella zona dei Campi Flegrei. Il sisma localizzato in mare, vicino alla costa, è stato avvertito dalla popolazione, soprattutto nelle aree limitrofe al cratere, ma al momento non si segnalano danni a persone o cose. Il fenomeno rientra in un contesto di attività sismica frequente in questa area vulcanica, conosciuta per i fenomeni di bradisismo e per l’instabilità geologica che caratterizza il sottosuolo flegreo.

L’epicentro e la profondità del sisma

Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’epicentro del terremoto è stato localizzato a una profondità di circa 3 chilometri. La bassa profondità del sisma è tipica dei fenomeni legati al bradisismo flegreo, che causa movimenti del suolo superficiale a causa delle attività vulcaniche sotterranee.

La frequente attività sismica nei Campi Flegrei

Negli ultimi mesi, la zona dei Campi Flegrei è stata protagonista di un’intensificazione delle attività sismiche. Scosse di magnitudo simile o anche più intense sono state registrate in diverse occasioni, alimentando preoccupazioni tra la popolazione locale. Tuttavia, gli esperti rassicurano che tali eventi, pur monitorati con attenzione, rientrano in una dinamica naturale del bradisismo flegreo, che vede il suolo sollevarsi e abbassarsi ciclicamente.

Cosa fare in caso di scosse nei Campi Flegrei?

In caso di terremoti, la Protezione Civile invita sempre la popolazione a seguire le misure di sicurezza previste: cercare rifugio in posti sicuri, evitare di utilizzare ascensori e allontanarsi da finestre o oggetti che potrebbero cadere. È fondamentale restare aggiornati attraverso le comunicazioni ufficiali degli enti preposti.

Monitoraggio costante del bradisismo

Le autorità locali e nazionali continuano a monitorare costantemente la situazione nei Campi Flegrei. Il vulcano è sorvegliato 24 ore su 24 e qualsiasi cambiamento significativo viene subito comunicato alla popolazione per garantire la massima sicurezza.

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Cronache

Addio ad Alessandro Dal Piaz: un maestro dell’urbanistica tra innovazione e tutela del paesaggio

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Si è spento all’età di 85 anni Alessandro Dal Piaz, laureato in Architettura e a lungo docente di Progettazione urbanistica all’Università Federico II di Napoli. Dal Piaz è stato un protagonista della pianificazione territoriale in Campania, lasciando un’eredità preziosa nel campo dell’urbanistica, con un’attenzione particolare alle sfide ecologiche e alla tutela del paesaggio. Tra le sue ultime riflessioni pubbliche, aveva sottolineato l’importanza di rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile, invitando a fare passi decisivi per rendere le attività industriali ecocompatibili.

Una carriera dedicata alla rigenerazione urbana e alla tutela ambientale

Dal Piaz apparteneva a una generazione di architetti che, dopo la Seconda guerra mondiale, avevano guidato la trasformazione delle città. Negli anni Sessanta, aveva già sviluppato una sensibilità ecologica che lo portò a diventare un precursore nella tutela del paesaggio e nella conservazione delle zone verdi. Il suo impegno si rifletteva nelle numerose proposte di legge in ambito urbanistico, con l’obiettivo di creare strumenti disciplinari adeguati e di promuovere la conservazione, spesso prioritaria rispetto alla costruzione.

Il contributo alla pianificazione territoriale in Campania

Dal Piaz ha ricoperto ruoli chiave nella pianificazione di numerose città campane. Tra le sue attività più significative, il lavoro per la rilocalizzazione della raffineria petrolchimica di via Argine e lo studio sulla portualità turistica nel golfo di Napoli. Si è occupato dello sviluppo urbanistico di molti comuni, tra cui quelli della Costiera amalfitana, sorrentina e del vesuviano, come Piano di Sorrento, Ottaviano e Massa Lubrense. Importante anche il suo impegno per la protezione civile, collaborando alla redazione del piano provinciale per la Provincia di Napoli.

Un maestro per generazioni di urbanisti

L’impatto di Dal Piaz è evidente anche nel campo della formazione. Come docente alla Federico II, ha trasmesso a generazioni di studenti la sua visione multidisciplinare e innovativa dell’urbanistica. «Con la sua scomparsa, perdiamo un patrimonio di conoscenza ed esperienza di inestimabile valore» ha dichiarato Lorenzo Capobianco, presidente dell’ordine degli Architetti di Napoli, mentre Pasquale De Toro, presidente della sezione campana dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, ha ricordato l’importanza del suo lavoro nello sviluppo del territorio e nella protezione del patrimonio ambientale.

L’ultimo saluto ad Alessandro Dal Piaz

Oltre al suo ruolo di docente, Dal Piaz è stato direttore del Centro interdipartimentale di ricerca ambiente (Ciram) e membro del Comitato scientifico del Parco regionale dei Campi Flegrei. I funerali si terranno oggi, alle 11.30, presso la chiesa di Santa Maria della Libera in via Belvedere, dove amici, colleghi e studenti potranno dare l’ultimo saluto a un maestro dell’urbanistica.

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Sindaco si barrica in banca, esce dopo colloquio con manager

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Il sindaco Tommaso Cuoretti di Londa (Firenze) è uscito stasera dall’unica banca del paese dove si è barricato circa sette ore per protestare contro la chiusura dello sportello, che parte oggi. Cuoretti è uscito dopo aver parlato con il direttore regionale Toscana-Umbria di Intesa San Paolo, Tito Nocentini, che nel pomeriggio lo ha raggiunto all’interno e ha ascoltato dal primo cittadino le esigenze della cittadinanza del posto. I due hanno avuto un confronto di circa due ore. “A Nocentini ho ribadito tutti i motivi per cui una banca, che è l’unica nel nostro paese, non deve chiudere gli sportelli in realtà come le nostre cui danno servizi a una popolazione che spesso è anziana o che comunque vive in territori interni o di montagna lontani dai grandi centri – riferisce Tommaso Cuoretti – Lui mi ha spiegato i motivi di questa cosiddetta razionalizzazione decisa dall’istituto di credito che io e i miei concittadini, molti dei quali peraltro clienti della banca, non condividono. Mi ha anche detto che non mi avrebbe denunciato, ma che mi avrebbe permesso di rimanere dentro la filiale quanto avrei voluto, vigilato da guardie private”. Cuoretti e Nocentini sono usciti insieme mentre all’esterno c’era ancora dalla mattina un presidio di persone.

“Coi miei concittadini – ha concluso il sindaco Cuoretti – abbiamo ottenuto una specie di promessa per mantenere a Londa lo sportello Atm di Intesa San Paolo, vedremo. La questione resta comunque quella del mantenimento dei servizi fondamentali per vivere nelle aree interne”. Analoga chiusura di una agenzia di banca Intesa San Paolo è prevista per lo sportello di Mercatale di Vernio (Prato) “nonostante i circa 2.000 correntisti”, come ricorda il Comune, sottolineando che prosegue però l’impegno dell’amministrazione comunale, della Regione Toscana e del Comitato ‘Una banca per Vernio’ che dal 15 luglio scorso, quando si è costituito, è riuscito a raccogliere già 1.000 firme per una mobilitazione contro lo spopolamento degli sportelli bancari nelle cosiddette aree interne.

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