All’indomani della sconfitta ucraina di Avdiivka, in un quadro di complessivo deterioramento della situazione militare, e con un Vladimir Putin che sbeffeggia gli avversari “fuggiti in massa dal fronte”, gli Stati Uniti si appresterebbero a un grande salto di qualità. Secondo la Nbc sarebbero infatti in procinto di inviare a Kiev la versione più potente di missili balistici Atacms, capaci di colpire un obiettivo a 300 chilometri, che metterebbero la Crimea e non solo nel mirino. Sul terreno, segnalano gli osservatori indipendenti, si registrano scontri e scaramucce tra manipoli di soldati. Le truppe russe sono impegnate nel consolidamento del fronte attorno ad Avdiivka e in tutto il Donetsk mentre premono sulle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, lanciando attacchi per “capitalizzare” la vittoria, come ha spiegato lo stesso Putin.
Sul fronte opposto, le forze di Kiev ripiegate di alcuni chilometri rafforzano le difese e respingono gli assalti. Il comandante militare nell’area di Avdiivka, Oleksandr Tarnavskyi, riferisce che i suoi soldati sono stati attaccati 42 volte da piccoli gruppi di russi, supportati da un diluvio di artiglieria, oltre mille i colpi sparati in una zona di operazioni non particolarmente estesa. Gli ucraini, a causa della scarsità di munizioni, sono costretti a centellinarle, a prendere di mira concentrazioni di avversari per poter causare più danni. In molti casi è impossibile contrattaccare l’artiglieria nemica, “costa troppe munizioni” lamentano diversi ufficiali. Kiev torna poi a denunciare con forze le esecuzioni sommarie di soldati catturati dai russi, da ultimo vicino a Robotyny, nella regione di Zaporizhzhia. Tre i militari disarmati barbaramente uccisi, come mostra l’ennesimo video dell’orrore in due anni di guerra. Mosca intanto – rivela il think tank americano Institute for the Study of War – ha lanciato una massiccia operazione di hacking contro diversi siti di informazione ucraini per diffondere e rendere concreta l’idea di una fuga di massa dell’esercito di Kiev da Avdiivka.
Tesi rilanciata oggi da Putin in persona: “Il comando ucraino ha emesso l’ordine di ritirare le sue truppe quando queste erano già in fuga”, ha detto sbeffeggiando gli avversari e invitando le forze armate ucraine “nei territori liberati ad arrendersi”. La “vittoria va consolidata”, ha incalzato, annunciando in pompa magna la conquista del villaggio di Krynki nella regione di Kherson. Si tratta di una testa di ponte ucraina sul lato del fiume Dnipro occupato da Mosca: il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, ha enfatizzato che nel corso della battaglia i russi “per la prima volta nella storia hanno ricevuto i rifornimenti grazie a potenti droni”. In questo quadro sempre più preoccupante, e dopo mesi di richieste da parte di Kiev, l’amministrazione Biden starebbe lavorando per fornire all’Ucraina i nuovi potenti missili balistici Atacms. Non quelli a medio raggio consegnati fino ad ora, ma quelli con una gittata da 300 chilometri. Tutto, ha sottolineato la Nbc che ha rivelato l’informazione, dipende dall’approvazione da parte del Congresso Usa del disegno di legge che prevede 95 miliardi di aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan.