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Usa, truppe nordcoreane stanno combattendo insieme a russe

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Il Dipartimento di Stato americano afferma che le truppe nordcoreane hanno iniziato a “impegnarsi in operazioni di combattimento” insieme alle forze russe al confine con l’Ucraina. “Posso confermare – spiega il ;;portavoce Vedant Patel – che oltre 10.000 soldati della Rpdc sono stati inviati nella Russia orientale e la maggior parte di loro si è trasferita nella regione di Kursk, dove ha iniziato a impegnarsi in operazioni di combattimento con le forze” di Mosca.

Patel sottolinea la “preoccupazione” degli Stati Uniti per questa alleanza. Secondo Kiev circa 11.000 soldati nordcoreani sono già dispiegati in Russia e hanno iniziato a combattere contro le forze ucraine nel Kursk, dove quest’ultime sono all’offensiva da agosto. Tale dispiegamento preoccupa molto i paesi occidentali che sostengono l’Ucraina. Alla fine di ottobre il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha invitato la Corea del Nord a “ritirare le sue truppe dalla Russia”, mentre il viceambasciatore americano presso le Nazioni Unite ha avvertito che i soldati nordcoreani “se ne andranno necessariamente nei sacchi per cadaveri” una volta entrati in Ucraina.

“Siamo incredibilmente preoccupati per la decisione della Russia di rivolgersi alla Corea del Nord per fornire soldati per continuare la sua brutale guerra” contro Kiev, afferma il portavoce Usa spiegando che Mosca ha addestrato i soldati nordcoreani nell’artiglieria, nell’uso dei droni e nelle operazioni di base della fanteria. “Il successo della Russia sul campo di battaglia dipenderà in gran parte dalla misura in cui riuscirà a integrare i soldati nordcoreani nel suo esercito”, afferma Patel sottolineando sfide come “l’interoperabilità o la barriera linguistica”. Il Cremlino finora ha eluso le domande su questa presenza di rinforzi nordcoreani. Ma lunedì la Corea del Nord ha ratificato uno storico accordo di difesa con la Russia, suggellando il loro riavvicinamento. Anche il presidente Vladimir Putin ha firmato questo trattato di mutua difesa, ha annunciato il Cremlino questo fine settimana. Concluso nel corso di una rara visita di Putin a Pyongyang nel mese di giugno, questo trattato tra le ‘bestie nere’ per Washington prevede in particolare un reciproco “aiuto militare immediato” in caso di attacco contro uno dei due paesi.

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Cina, auto lanciata contro la folla: 35 morti e decine di feriti

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Trentacinque persone sono morte e 43 sono rimaste ferite a Zhuhai, nel sud della Cina, dopo che un’auto si è lanciata contro la folla in un impianto sportivo. Lo riferiscono i media cinesi. L’incidente è avvenuto ieri. Il presidente Xi Jinping ha ordinato oggi di curare i feriti e di punire con la massima severità il responsabile dell’incidente. Secondo le informazioni, alla guida dell’auto era un sessantaduenne, che si sarebbe scagliato contro la folla in un momento di furia omicida seguita a un divorzio. L’uomo sarebbe stato scontento dalla divisione dei beni e avrebbe tentato di suicidarsi con l’auto. E’ ricoverato in seguito alle ferite connesse all’incidente.

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Pakistan: bus festa di nozze cade in fiume, 26 morti e 10 dispersi

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Almeno 26 persone sono morte e altre 10 risultano disperse a causa di un incidente automobilistico avvenuto nel nord del Pakistan ieri sera, quando un autobus con 40 persone a bordo è precipitato in un fiume nella regione montuosa di Gilgit-Baltistan: lo hanno reso noto oggi i servizi di emergenza. Il gruppo era di ritorno da un matrimonio e ieri pomeriggio le autorità locali avevano riferito che nella sciagura erano morte 26 persone. “L’autobus trasportava 40 passeggeri. Solo la sposa è sopravvissuta. Finora sono stati estratti 14 corpi”, ha detto Wazir Asad Ali, uno dei responsabili delle operazioni di soccorso.

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Somalia: oggi elezioni nella regione separatista del Somaliland

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In un clima di grande tensione nel Corno d’Africa, si tengono oggi le elezioni presidenziali nell’autoproclamato Stato indipendente del Somaliland, da tempo al centro di una disputa tra il governo federale di Mogadiscio e l’Etiopia, che ha recentemente firmato un accordo con la regione separatista per avere accesso al suo spazio marittimo sull’oceano indiano. A sfidarsi nella tornata elettorale della regione, che non è mai stata riconosciuta dall’Onu, sono l’attuale leader Muse Bihi Abdi, al potere dal 2017, e Abdirahman Mohamed Abdilahi, capo dell’opposizione che ha comunque più seggi nel parlamento regionale, come riporta Garowe Online.

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