C’e’ un’atmosfera ancora molto tesa in Sri Lanka dopo la strage jihadista di Pasqua. Le autorita’ non escludono nuovi attacchi e sono a caccia di alcuni sospetti legati ai terroristi che si sono fatti esplodere domenica nelle chiese e negli hotel di Colombo: uno dei quali, tra l’altro, era gia’ stato arrestato ma poi rilasciato per “prove insufficienti”. E adesso viene fuori che nel caos generale il bilancio delle vittime e’ stato clamorosamente sbagliato in eccesso: i morti accertati sono 253 e non 359. A quattro giorni dall’eccidio rivendicato dall’Isis, la polizia ha diramato un appello per ottenere informazioni su tre donne e due sospettati di legami con il commando dei terroristi. Il premier Ranil Wickremesingh in diverse interviste ha ammesso che alcuni di loro potrebbero aver ancora accesso a esplosivi e “potrebbero compiere altri attacchi suicidi”. Nel frattempo, si continuano a compiere esplosioni controllate di pacchi sospetti e l’aviazione civile ha vietato l’uso di droni e di aerei senza pilota, che in passato sono stati utilizzati per portare esplosivi. Diversi paesi, temendo nuovi attentati, hanno diramato avvisi ai propri connazionali in Sri Lanka. Il Regno Unito ha consigliato di evitare i viaggi, Israele di lasciare l’isola, e gli Stati Uniti di non recarsi nei luoghi di culto il prossimo week-end. Gli attentati di domenica hanno rivelato un allarmante blackout dei servizi di sicurezza interni, che sarebbero stati avvertiti prima degli attacchi dai servizi stranieri. A pagarne le conseguenze e’ stato il ministro della Difesa, che ha rassegnato le sue dimissioni, come era stato chiesto dal presidente della Repubblica. E dalle indagini emergono altri dettagli imbarazzanti per le autorita’. Ad esempio, uno degli attentatori era stato precedentemente arrestato dalla polizia, ma poi rilasciato: Ilham Ahmed Ibrahim, che si e’ poi fatto esplodere al Cinnamon Grand Hotel di Colombo. Anche il fratello Imsath Ahmed Ibrahim era tra i kamikaze. Lo stesso premier ha confermato che molti degli attentatori erano sotto sorveglianza, ma si e’ giustificato affermando che non c’erano prove sufficienti per arrestarli. Finora sono state fermate 58 persone che si sospetta possano essere legate agli attentati, incluso il padre dei fratelli Ibrahim, un ricco commerciante di spezie, che potrebbe averli aiutati: un’ulteriore conferma che i terroristi erano benestanti e istruiti. Uno di loro, Abdul Lathief Jameel, aveva studiato legge in un college del sud-est dell’Inghilterra. E proprio durante quell’esperienza potrebbe essere entrato in contatto con membri dell’Isis ed essersi radicalizzato.
Quattro militari italiani impegnati nella missione di pace UNIFIL in Libano sono rimasti feriti a seguito di un attacco alla base situata nel sud del Paese. Fonti governative assicurano che i soldati, che si trovavano all’interno di uno dei bunker della base italiana a Shama, non sono in pericolo di vita. Le autorità italiane e internazionali hanno espresso forte indignazione per l’accaduto, mentre proseguono le indagini per ricostruire la dinamica dell’attacco.
UNIFIL UNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LIBANO. SOLDATI DELLE NAZIONI UNITE (FOTO IMAGOECONOMICA)
La dinamica dell’attacco
Secondo le prime ricostruzioni, due razzi sarebbero stati lanciati dal gruppo Hezbollah durante un’escalation di tensioni con Israele. Al momento dell’attacco, la base italiana aveva attivato il livello di allerta 3, che impone ai militari l’utilizzo di elmetti e giubbotti antiproiettile. La decisione si era resa necessaria a causa della pericolosità crescente nell’area, teatro di scontri tra Israele e Hezbollah.
Un team di UNIFIL è stato inviato a Shama per verificare i dettagli dell’accaduto, mentre il governo italiano monitora attentamente la situazione.
UNIFIL UNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANON. FOTO IMAGOECONOMICA ANCHE IN EVIDENZA
Le dichiarazioni del ministro Crosetto
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha commentato con durezza l’attacco, definendolo “intollerabile”:
“Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi UNIFIL come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile”.
Crosetto ha inoltre sottolineato la necessità di proteggere i militari italiani, impegnati in una missione delicata per garantire la stabilità nella regione.
La solidarietà del Presidente Meloni
Anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso solidarietà ai militari feriti e alle loro famiglie, dichiarando:
“Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di UNIFIL. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano. Ribadisco che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di UNIFIL”.
Unifil: una missione per la pace
La missione UNIFIL, operativa dal 1978, ha il compito di monitorare il cessate il fuoco tra Israele e il Libano, supportare le forze armate libanesi e garantire la sicurezza nella regione. L’attacco alla base italiana evidenzia la crescente instabilità nell’area e i rischi a cui sono esposti i caschi blu impegnati nella missione di pace.
La trumpiana di ferro Marjorie Taylor Greene collaborerà con Elon Musk e Vivek Ramaswamy come presidente di una commissione della Camera incaricata di lavorare con il Dipartimento dell’efficienza. “Sono contenta di presiedere questa nuova commissione che lavorerà mano nella mano con il presidente Trump, Musk, Ramaswamy e l’intera squadra del Doge”, acronimo del Department of Government Efficiency, ha detto Greene, spiegando che la commissione si occuperà dei licenziamenti dei “burocrati” del governo e sarà trasparente con le sue audizioni. “Nessun tema sarà fuori dalla discussione”, ha messo in evidenza Greene.
Donald Trump nomina la fedelissima Pam Bondi a ministra della Giustizia. L’ex procuratrice della Florida ha collaborato con il presidente eletto durante il suo primo impeachment. “Come prima procuratrice della Florida si è battuta per fermare il traffico di droga e ridurre il numero delle vittime causate dalle overdosi di fentanyl. Ha fatto un lavoro incredibile”, afferma Trump sul suo social Truth annunciando la nomina, avvenuta dopo il ritito di Matt Gaetz travolto da scandali a sfondo sessuale. “Per troppo tempo il Dipartimento di Giustizia è stato usato contro di me e altri repubblicani. Ma non più. Pam lo riporterà al suo principio di combattere il crimine e rendere l’America sicura.
E’ intelligente e tosta, è una combattente per l’America First e farà un lavoro fantastico”, ha aggiunto il presidente-eletto. Bondi è stata procuratrice della Florida fra il 2011 e il 2019, quando era governatore Rick Scott. Al momento presiede il Center for Litigation all’America First Policy Institute, un think tank di destra che sta lavorando con il transition team di Trump sull’agenda amministrativa. Come procuratrice della Florida si è attirata l’attenzione nazionale per i suoi tentativi di capovolgere l’Obamacare, ma anche per la decisione di condurre un programma su Fox mentre era ancora in carica e quella di chiedere al governatore Scott di posticipare un’esecuzione per un conflitto con un evento di raccolta fondi.
La nomina di Bondi arriva a sei ore di distanza dal ritiro di Gaetz dalla corsa a ministro della Giustizia dopo le nuove rivelazioni sullo scandalo sessuale che lo ha travolto. Prima dell’annuncio, l’ex deputato della Florida era stato contattato da Trump che gli aveva riferito che la sua candidatura non aveva i voti necessari per essere confermata in Seanto. Almeno quattro senatori repubblicani, infatti, si era espressi contro e si erano mostrati irremovibili a cambiare posizione. Il nome di Bondi, riporta Cnn, era già nell’iniziale lista dei papabili ministro alla giustizia stilata prima di scegliere Gaetz. Quando l’ex deputato ha annunciato il suo passo indietro, il nome di Bondi è iniziato a circolare con insistenza fino all’annuncio.