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Una nuova talpa punta il dito contro Boeing, difetti nel 787

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Una nuova talpa mette in guardia sui problemi degli aerei Boeing 787: alcuni componenti sono stati costruiti con modalità non sicure e questo potrebbe potenzialmente tradursi in “devastanti conseguenze”. A denunciare il colosso dell’aviazione americano – riportano i media americani – è Richard Cuevas, un meccanico di Strom, un contractor di Spirit Aerosystems, la società partner di Boeing. Cuevas afferma di aver presentato una denuncia a Boeing e Spirit nel 2023 spiegando le carenze a cui aveva assistito e di essere stato licenziato pochi mesi dopo. Boeing spiega di aver indagato sulla denuncia di Cuevas e di non aver riscontrato alcun problema di sicurezza.

“Ci ha riportato le sue preoccupazioni e noi le abbiamo indagate in modo approfondito come facciamo quando ci sono temi legati alla sicurezza. le analisi degli ingegneri hanno determinato che i problemi sollevati non presentavano problemi di sicurezza ed era stati affrontati”, ha messo in evidenza Boeing.

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Il Nyt chiede a Biden di ritirarsi, non è più all’altezza

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“Per servire il suo Paese, il presidente Biden dovrebbe lasciare la corsa”: e’ il titolo dell’editoriale del board del New York Times dopo la disastrosa performance del candidato dem alla Casa Bianca nel duello tv con Donald Trump. “Biden – si legge nel fondo – ha affermato di essere il candidato con le migliori possibilità di affrontare questa minaccia di tirannia e di sconfiggerla. La sua argomentazione si basa in gran parte sul fatto di aver battuto Trump nel 2020. Ma questa non è più una motivazione sufficiente per spiegare perché Biden dovrebbe essere il candidato democratico quest’anno”.

“Nel dibattito di giovedì – sostiene il baord – il presidente aveva bisogno di convincere il pubblico americano di essere all’altezza delle formidabili richieste della carica che sta cercando di ricoprire per un altro mandato. Tuttavia, non ci si può aspettare che gli elettori ignorino ciò che era invece evidente: Biden non è più l’uomo che era quattro anni fa”. Giovedi’ sera, scrive il Nyt, “il presidente è apparso come l’ombra di un grande servitore pubblico. Ha faticato a spiegare cosa avrebbe realizzato in un secondo mandato. Ha faticato a rispondere alle provocazioni di Trump. Ha faticato per chiedere conto a Trump delle sue bugie, dei suoi fallimenti e dei suoi piani agghiaccianti. Più di una volta ha faticato ad arrivare alla fine di una frase”.

Il quotidiano definisce Biden un “presidente ammirevole”, ricordandone i risultati “ma – sottolinea – il piu’ grande servizio che puo’ rendere ora e’ annunciare che non continuera’ a correre”, anche se “sarebbe contrario a tutti i suoi istinti personali e politici”. La performance del presidente, argomenta il Nyt, “non può essere liquidata come una brutta serata o attribuita a un presunto raffreddore, perché conferma preoccupazioni che sono andate crescendo per mesi o addirittura anni. Anche quando Biden ha provato a presentare le sue proposte politiche, e’ inciampato. Non può essere controbilanciato da altre apparizioni pubbliche perché ha limitato e controllato attentamente le sue apparizioni pubbliche”.

“La verità che Biden deve affrontare ora è che ha fallito il suo stesso test”, insiste il giornale, incoraggiando il partito a cercare candidati “meglio attrezzati per presentare alternative chiare, convincenti ed energiche a una seconda presidenza Trump”. “È la migliore occasione – conclude il Nyt – per proteggere l’anima della nazione, la causa che ha portato Biden a candidarsi alla presidenza nel 2019, dalle maligne deformazioni di Trump. Ed è il miglior servizio che Biden può fornire a un Paese che ha nobilmente servito per così tanto tempo”.

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Le minacce dell’Iran: guerra di annientamento se Israele attacca il Libano

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In caso di attacco israeliano al Libano l’Iran inizierà una “guerra di annientamento” contro il “regime sionista”: è allo studio il “pieno coinvolgimento di tutti i fronti della resistenza”. Lo scrive su X la rappresentanza dell’Iran all’Onu. “Nonostante l’Iran consideri la propaganda del regime sionista sull’intenzione di attaccare il Libano una guerra psicologica, se lanciasse un’aggressione militare su vasta scala, inizierà una guerra di annientamento. Tutte le opzioni, compreso il pieno coinvolgimento di tutti i fronti della Resistenza , sono sul tavolo”, si legge nel messaggio.

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Panama: Corte assolve 28 imputati in processo Panama Papers

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Un tribunale di Panama ha assolto ieri 28 persone accusate di riciclaggio di denaro al centro dello scandalo ‘Panama Papers’, ha reso noto la Corte. Il giudice Baloisa Marquinez “ha assolto 28 persone accusate… di riciclaggio di denaro” relativo all’ormai defunto studio legale panamense Mossack Fonseca, si legge in un comunicato.

Tra le persone assolte ci sono i fondatori della società, Ramon Fonseca, morto il 9 maggio in un ospedale panamense all’età di 71 anni, e Jürgen Mossack. Durante il processo, il procuratore incaricato della lotta contro il crimine organizzato, Isis Soto, aveva chiesto il massimo della pena – 12 anni di carcere – per Mossack e Fonseca. Tuttavia, la giudice Baloisa Marquinez ha ritenuto che le prove raccolte dai server dello studio legale “non rispettavano la catena di tracciabilità” e quindi non si poteva stabilire con “certezza (…) la loro autenticità e integrità”. Inoltre, il giudice ha stabilito che “le prove rimanenti non erano sufficienti e conclusive per determinare la responsabilità penale degli imputati”, si legge nel comunicato.

Marquinez ha anche ordinato “la revoca delle misure provvisorie” contro gli imputati. Il caso è scoppiato nel 2016 dopo la pubblicazione di un’indagine, nota come ‘Panama Papers’, condotta dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (Ciji) sulla base di 11,5 milioni di documenti della società di consulenza Mossack Fonseca. L’indagine ha rivelato che capi di Stato e di governo, politici di spicco e personalità del mondo della finanza, dello sport e dello spettacolo nascondevano al fisco proprietà, imprese e attraverso società di comodo in diversi Paesi create con l’aiuto della Mossack Fonseca.

Tra le personalità citate figurano, tra gli altri, il presidente russo Vladimir Putin, gli ex capi di governo dell’Islanda Sigmundur David Gunnlaugsson, del Pakistan Nawaz Sharif e del Regno Unito David Cameron (attuale capo della diplomazia britannica), l’ex presidente argentino Mauricio Macri, nonché la star del calcio Lionel Messi e il regista spagnolo Pedro Almodovar.

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