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Cronache

Uccise il suocero accusato di abusi sulla nipotina, a processo

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Potrebbe svolgersi in tempi brevi il processo al 35enne che ha sparato e ucciso suo suocero, accusato di avere abusato della sua figlioletta di 8 anni, nel febbraio scorso a Rozzano, nel Milanese. Sono stati infatti mandati a processo con rito immediato (si salta l’udienza preliminare) il killer e padre della bambina, e il suo presunto complice, l’amico 27enne che ha guidato lo scooter fino a dove e’ avvenuto l’omicidio. Il gip di Milano Teresa De Pascale ha accolto la richiesta del pm Monia Di Marco e del procuratore aggiunto Letizia Mannella, titolari dell’inchiesta per omicidio volontario aggravato. L’ipotesi degli inquirenti e’ che si sia trattato di una vera e propria “esecuzione” gia’ programmata e che il padre della piccola volesse fare un atto di “giustizia privata”. Ovvero volesse vendicarsi delle presunte violenze subite da sua figlia, andate avanti per circa due anni. Proprio due ore prima del delitto, infatti, nell’incidente probatorio che si e’ svolto davanti al giudice e a sua madre, la ragazzina aveva confermato gli abusi sessuali subiti dal nonno. Abusi di cui aveva gia’ parlato in precedenza alla polizia in un’ audizione protetta. Per questo motivo – secondo la ricostruzione dell’accusa – il killer quel pomeriggio avrebbe cercato il 63enne, trivellandolo infine con cinque colpi di pistola mortali. Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip, il 35enne, difeso dall’avvocato Lucio Antonio Abbondanza, ha in sostanza confessato il delitto ma ha sempre negato di avere programmato l’omicidio. “Quando l’ho visto – ha detto al gip e al pm – ho avuto un black out improvviso, immediato”. L’uomo, che ha sostenuto di avere avuto una reazione “istintiva”, ha invece negato la responsabilita’ del complice, sostenendo che non avesse idea dei suoi propositi quando gli ha chiesto di condurlo dal suocero a bordo del motorino. La sua versione non e’ stata pero’ ritenuta attendibile dal giudice, che ha mandato i due a processo per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Tra le varie ipotesi investigative, e’ stata vagliata anche quella che il 63enne sia stato attirato in una “trappola” per portare a termine la “vendetta” contro di lui, ed essere stato, dunque, invitato appositamente a tornare da Napoli a Rozzano, dove non passava piu’ da mesi ormai, solo pochi giorni prima di essere ucciso. Per i due l’udienza iniziera’ il prossimo 18 settembre, davanti alla Corte d’Assise di Milano.

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Cronache

Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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