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Turno di ballottaggio in Campania: a Pomigliano, Giugliano in Campania e Ariano Irpino vincono i candidati M5S/Pd

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L’alleanza M5S/Pd va forte al ballottaggio nel Napoletano dove fa eleggere due sindaci di due grossi centri, Pomigliano d’Arco e Giugliano in Campania. Successo di un candidato Pd/M5s anche ad Ariano Irpino. Nel Casertano, nella città di Marcianise, invece, al ballottaggio successo straordinario di Antonello Velardi sul candidato del Pd Abbate. Per Velardi, capo redattore centrale del quotidiano Il Mattino, è una soddisfazione politica e personale enorme. Nella precedente consiliatura era sindaco del Pd e fu “dimissionato” dai consiglieri Dem che si scontravano quotidianamente con la voglia di radicale cambiamento espresso dal giornalista prestato alla politica per amore della città dov’è nato e dove ha sempre vissuto, anche quando i suoi impegni professionali lo trattenevano a Roma, dove per anni è stato al Tg5 di Mediaset, con i gradi di capo redattore e socio fondatore del tg all’epoca fondato da Enrico Mentana.

Sull’isola d’Ischia, nella deliziosa cittadina di Lacco Ameno, brilla invece la vittoria di Giacomo Pascale. Al ballottaggio ha avuto la meglio di Domenico De Siano, coordinatore regionale di Fi e senatore.

Ecco nel dettaglio i risultati dei ballottaggi in Campania con tutti i nomi dei sindaci eletti.

  • A Marcianise vince Antonello Velardi che si fa rieleggere sindaco battendo il candidato del Pd (suo partito di origine) Mario Abbate.
  • A Giugliano in Campania, invece, l’alleanza Pd/M5S promuove sindaco Nicola Pirozzi che al ballottaggio sconfigge l’uscente Antonio Poziello (ex Pd) a capo di uno schieramento di centrosinistra senza Pd.
  • A Pomigliano d’Arco va forte l’alleanza M5S/Pd che porta sullo scranno di primi cittadino Gianluca Del Mastro. Battuto il centrodestra, da sempre fortissimo nella città che ha dati i natali a Luigi di Maio e Valeria Ciarambino, rispettivamente leader nazionale e regionale del MoVimento.
  • A Terzigno, all’ombra del Vesuvio, una coalizione civica di centrodestra riconferma il sindaco Francesco Ranieri.
  • A Sorrento Massimo Coppola, a capo di una coalizione di centrosinistra a guida Pd vince sul centrodestra a trazione leghista. Non succedeva da anni.
  • A Saviano diventa sindaco Vincenzo Simonelli, ance qui in una coalizione a guida Pd.
  • Sant’Anastasia elegge sindaco al ballottaggio Carmine Esposito. Era alla guida di una coalizione di civiche.
  • A Lacco Ameno, sull’isola d’ischia, Giacomo Pascale, vince contro il senatore Domenico De Siano. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo di euro sull’ex sindaco di Fi contro l’attuale coordinatore regionale di Fi, senatore, amico personale di Berlusconi e imprenditore con una molteplicità di interessi sull’isola.
  • Casavatore invece elegge sindaco al turno di ballottaggio Vito Marino che batte lo sfidante del Pd.
  • Ad Angri, nel salernitano, Cosimo Ferraioli, a capo di una coalizione civica, ha battuto il candidato del centrosinistra/Pd, diventa sindaco.
  • A Pagani Raffaele Maria De Prisco batte il candidato della destra e della Lega e diventa primo cittadino.
  • Ad Ariano Irpino va forte sempre la coalizione M5S/Pd/centrosinistra che porta sullo scranno di sindaco Enrico Franza.

 

 

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La versione di Conte: o il M5s resta progressista o avrà un altro leader

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“Da oggi a domenica i nostri iscritti potranno votare online e decidere quel che saremo. Abbiamo un obiettivo ambizioso, che culminerà con l’assemblea costituente di sabato e domenica: rigenerarci, scuoterci, dare nuove idee al Movimento. Nessuno lo ha fatto con coraggio e umiltà, come stiamo facendo noi”. Così a Repubblica il leader del M5s Giuseppe Conte (foto Imagoeconomica in evidenza).

“Se dalla costituente dovesse emergere una traiettoria politica opposta a quella portata avanti finora dalla mia leadership – aggiunge – mi farei da parte. Si chiama coerenza. Se questa scelta di campo progressista venisse messa in discussione, il Movimento dovrà trovarsi un altro leader”.

Sull’alleanza col Pd “la mia linea è stata molto chiara. Non ho mai parlato di alleanza organica o strutturata col Pd. Nessun iscritto al M5S aspira a lasciarsi fagocitare, ma la denuncia di questo rischio non può costituire di per sé un programma politico”. “Gli iscritti sono chiamati a decidere e hanno la possibilità di cambiare tante cose. Anche i quesiti sul garante (Grillo, ndr) sono stati decisi dalla base. Io non ho mai inteso alimentare questo scontro. Sono sinceramente dispiaciuto che in questi mesi abbia attaccato il Movimento. Se dovesse venire, potrà partecipare liberamente all’assemblea. Forse la sensazione di isolamento l’avverte chi pontifica dal divano vagheggiando un illusorio ritorno alle origini mentre ha rinunciato da tempo a votare e portare avanti il progetto del Movimento. L’ultimo giapponese rischia di essere lui, ponendosi in contrasto con la comunità”.

Sui risultati elettorali “in un contesto di forte astensionismo, sicuramente è il voto di opinione sui territori, non collegato a strutture di potere e logiche clientelari, ad essere maggiormente penalizzato. Dobbiamo tornare ad ascoltare i bisogni delle comunità locali. E poi c’è la formazione delle liste: dobbiamo sperimentare nuove modalità di reclutamento, senza cadere nelle logiche clientelari che aborriamo”.

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Alessandro Piana: “Perdono, ma non dimentico” – La fine di un incubo giudiziario

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Alessandro Piana (nella foto in evidenza), esponente della Lega e vicepresidente della Regione Liguria, tira un sospiro di sollievo dopo la conclusione di un’inchiesta giudiziaria che per oltre un anno lo ha visto al centro di pesanti sospetti. Accusato ingiustamente di coinvolgimento in un presunto giro di squillo e party con stupefacenti, Piana è stato ufficialmente escluso dall’elenco dei rinviati a giudizio, mettendo fine a un incubo personale e politico.


Un’accusa infondata che ha segnato una campagna elettorale

Alessandro Piana racconta di aver vissuto un periodo estremamente difficile, aggravato dalla tempistica dell’inchiesta, che ha coinciso con la campagna elettorale.

«L’indagine era chiusa da tempo, ma si è voluto attendere per renderne noto l’esito. Mi sarei aspettato maggiore attenzione, considerato il mio ruolo pubblico. Per mesi sono stato bersaglio di accuse infondate, che sui social si sono trasformate in attacchi personali».

Nonostante il clamore mediatico, Piana ha affrontato con determinazione la situazione, ricevendo il sostegno del partito e del leader regionale della Lega, Edoardo Rixi.


Le accuse e il chiarimento

Piana spiega di essere venuto a conoscenza del suo presunto coinvolgimento attraverso i media, vivendo quello che definisce un “incubo”:

«Ero al lavoro quando ho saputo del mio presunto coinvolgimento. Credevo fosse uno scherzo, invece era terribilmente vero».

L’esponente leghista si è immediatamente messo a disposizione della magistratura, fornendo tutte le prove necessarie per dimostrare la sua estraneità ai fatti:

«Non ero presente dove si sosteneva che fossi. Ero a casa mia, a 150 chilometri di distanza, con testimoni pronti a confermarlo. Non ho mai frequentato certi ambienti, nemmeno da giovane».

Secondo Piana, il suo nome sarebbe stato tirato in ballo per millanteria durante un’intercettazione telefonica che citava genericamente un “vicepresidente della Regione”.


Una vicenda che lascia il segno

Nonostante la sua assoluzione dai sospetti, Piana non nasconde l’amarezza per i danni subiti:

«Ho pagato un prezzo molto salato, gratuito e ingiusto. Per mesi sono stato additato come vizioso. Perdono chi ha sbagliato, ma non dimentico».

Il vicepresidente auspica che casi simili siano gestiti con maggiore rapidità in futuro, per evitare che accuse infondate possano danneggiare ingiustamente la reputazione di figure pubbliche.


Conclusione

La vicenda di Alessandro Piana solleva interrogativi sul delicato equilibrio tra diritto di cronaca e tutela dell’immagine pubblica, in particolare quando si tratta di accuse che si rivelano infondate. Oggi, il vicepresidente della Regione Liguria guarda avanti con serenità, forte del sostegno ricevuto e con la determinazione di proseguire il suo impegno politico senza lasciarsi scoraggiare dagli eventi passati.

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Trasporti, De Luca: investito un miliardo per rinnovo parco bus

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Millequattrocento autobus nuovi sui 1.800 programmati, per un investimento di quasi un miliardo di euro, sono già in esercizio sulle tratte coperte da Air Campania. Il dato lo fornisce il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che oggi ha inaugurato ad Avellino la nuova sede dell’azienda interamente partecipata dalla Regione, con la consegna di cinque bus elettrici. “Un impegno enorme – ha sottolineato De Luca-: stiamo sostituendo l’intero parco dei mezzi pubblici, non soltanto per il trasporto su gomma, ma anche per quello ferroviario”. Su questo specifico settore, De Luca ha rimarcato lo “sforzo gigantesco” della regione: “Ora – ha aggiunto – attendiamo l’omologazione per la linea Circumvesuviana che collega Napoli a Sorrento per mettere in esercizio il nuovo treno che ci è stato appena consegnato. Su un altro fronte, abbiamo indetto un altro concorso e presto assumeremo 150 giovani”.

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