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Cronache

Turetta venerdì in Italia, ‘ho pensato di farla finita’

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“Ho ammazzato la mia fidanzata. Ho pensato più volte di farla finita, ma non ho avuto coraggio”. Agli agenti che sabato sera lo hanno fermato sull’autostrada vicino a Lipsia, Filippo Turetta ha confessato subito, in inglese, di aver ucciso Giulia Cecchettin una settimana prima. Parole che dovrà ripetere agli inquirenti italiani appena sarà consegnato all’Italia. I tempi saranno stretti, forse un paio di giorni. La conferma è venuta stamani dalla Procuratrice generale regionale della Sassonia-Anhalt, Tatjiana Letz: “La consegna del ‘cittadino italiano’ – ha detto – è stata autorizzata oggi dalla Procura Generale di Naumburg, per cui il suo trasferimento alla custodia delle autorità italiane avverrà entro alcuni giorni”.

Potrebbe essere dunque venerdì la data nella quale il 22enne “dall’inaudita ferocia” – come ha scritto il gip di Venezia – sarà trasferito in Italia. L’operazione è in capo al Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), che si sta coordinando con l’omologo organismo tedesco per organizzare la consegna del giovane. Gli uomini del Servizio interforze andranno in Germania per prendere in consegna il giovane, che sarà riportato con un volo diretto a Fiumicino. Una volta a Roma gli verrà notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e poi sarà trasferito a Venezia per l’interrogatorio di garanzia del Gip. Una decisione in tempi brevi anche perché lo stesso Turetta ha dato l’assenso alla sua consegna, come ha comunicato la Polizia tedesca.

Della velocità nella decisione si è detto lieto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha ringraziato “la giustizia tedesca per i tempi rapidi con i quali ha operato, la nostra Ambasciata e le forze dell’ordine che stanno lavorando ininterrottamente per questo obiettivo”. Verrà quindi il tempo, per la magistratura veneziana, di sentire di persona il 22enne che ha picchiato, accoltellato e abbandonato Giulia, per fuggire fino in Germania. Nelle dichiarazioni rese agli investigatori tedeschi, avrebbe detto di aver cercato “più volte di farla finita” nel corso della fuga con la sua Punto nera, puntandosi il coltello alla gola, ma di non avere mai trovato il coraggio di farlo. Poi un passaggio importante nei verbali: “ho ammazzato la mia fidanzata”, una frase che ha il valore di una prima confessione ma che conferma, anche, come Filippo non accettasse la fine della storia con Giulia, tanto da chiamarla ancora, appunto, la ‘mia fidanzata’.

Quando è stato arrestato Turetta aveva anche evidenti macchie di sangue sui vestiti e sulle scarpe, e diverse ferite alle mani e alle caviglie. E tracce di sangue sono state trovate anche all’interno della vettura, ancora in consegna alle autorità tedesche: sarà fondamentale l’analisi di queste macchie per definire meglio i dettagli dell’omicidio. Se infatti la maggior parte delle tracce ematiche è nel bagagliaio o nel sedile posteriore, è la lettura di chi indaga, molto probabilmente Giulia è stata uccisa a Fossò, subito dopo esser stata caricata di peso in auto. Nella Punto sarebbero stati rinvenuti anche dei guanti, una scheda prepagata, dei soldi in contanti e un coltello da cucina, con una lama di dodici centimetri che probabilmente è l’arma del delitto.

Il coltello trovato nel parcheggio a Vigonovo, infatti, risulterebbe ‘pulito’ e non compatibile con le ferite trovate sul corpo di Giulia. Un portavoce della Polizia di Halle ha confermato che la macchina è in un deposito in Germania e deve essere “nuovamente” esaminata. “Ce l’abbiamo noi e siamo in contatto con gli inquirenti italiani”, ha riferito un portavoce, per stabilire “quando l’automezzo verrà esaminato di nuovo a livello tecnico-criminale”. Ora, sul fronte delle indagini, starà alla magistratura italiana capire perché – se c’è un perché – Filippo abbia ucciso Giulia. Il suo difensore, Emanuele Compagno, non ha escluso di poter chiedere per il 22enne una perizia psichiatrica: “Perché non dovremmo? – ha sottolineato – Questo non per esonerare il ragazzo da ogni responsabilità, ma per capire davvero fino in fondo che cosa c’è stato nella sua mente”. E intanto c’è già una data per l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, fissata per il primo dicembre alle ore 9.00, all’Istituto di Anatomia Patologica della clinica Universitaria di Padova.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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