Collegati con noi

Esteri

Tunisia: Saied licenzia il primo ministro dopo soli 7 giorni

Pubblicato

del

Saied presidente Tunisia

Il presidente tunisino Kaïs Saïed ha rimosso il capo del governo Ahmed Hachani, che era in carica solo dal 1 agosto, e nominato al suo posto il ministro degli Affari sociali Kamel Maddouri. Lo si legge in un comunicato della presidenza di Cartagine. Nominato ministro degli Affari sociali nel maggio 2024, Maddouri è stato amministratore delegato del Fondo nazionale di assicurazione sanitaria (Cnam). Nel comunicato della presidenza non sono specificati i motivi del licenziamento ma solo poche ore prima Hachani aveva pubblicato sulla pagina del governo i principali risultati del suo esecutivo.

Advertisement

Esteri

Caccia israeliani attaccano in Siria, decine di morti. Ira di Teheran

Pubblicato

del

Israele torna a colpire in Siria. Dopo l’attacco dello scorso aprile al consolato iraniano a Damasco che aveva provocato una risposta senza precedenti di Teheran con droni e missili contro lo Stato ebraico, stavolta i jet dell’Idf hanno colpito nella notte tra domenica e lunedì diversi siti militari nella zona di Masyaf, nella provincia centro-occidentale di Hama, causando decine di vittime e suscitando nuovamente l’ira dell’Iran. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, almeno 26 persone sono rimaste uccise nei raid che avrebbero preso di mira, con 14 missili, anche un centro di ricerca che sviluppa armi iraniane, in particolare “droni e missili di precisione”. Tra le vittime identificate, ha aggiunto l’ong con sede a Londra, ci sono 11 miliziani siriani filo-iraniani, 2 combattenti degli Hezbollah libanesi, 4 militari governativi e almeno 5 civili.

I feriti sono almeno 32. Si tratta di “uno dei raid più violenti” condotti da Israele in Siria, ha commentato il direttore Rami Abdel Rahman. L’esercito israeliano, come di consueto, non ha confermato gli attacchi in territorio siriano, mentre Damasco – che ha denunciato la morte di “18 martiri” – ha rivendicato, attraverso l’agenzia ufficiale Sana, di aver “abbattuto alcuni missili” del “nemico israeliano”. Il ministero degli Esteri siriano ha inoltre accusato Israele di “provocare un’ulteriore escalation nelle regione”. Ma è soprattutto Teheran ad alzare i toni nel condannare l’attacco definendolo un atto “criminale” e respingendo le ricostruzioni secondo cui sarebbe stato colpito un sito di produzioni di armi iraniane. “L’affermazione è completamente priva di fondamento”, ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani, costretto nelle stesse ore a smentire anche le affermazioni dell’Ue secondo cui la Repubblica islamica sta fornendo missili anche alla Russia per la guerra contro l’Ucraina. “I sostenitori del regime israeliano dovrebbero smettere di armare i sionisti”, ha aggiunto il portavoce invitando le Nazioni Unite a “prendere misure più serie contro i crimini barbari del regime sionista”.

Rifiutando di firmare un accordo per il cessate il fuoco a Gaza, ha quindi proseguito, Israele “sta aprendo le porte dell’inferno”. Lo Stato ebraico ha tuttavia già messo in guardia più volte l’Iran dall’espandersi in Siria e dal continuare ad armare e sostenere i suoi nemici diretti come gli Hezbollah libanesi contro i quali l’Idf ha pronto un “piano operativo”. Dal 7 ottobre di un anno fa, infatti, si sono moltiplicati gli scontri al confine nord di Israele con il lancio di razzi da una parte e raid aerei dall’altra. Caccia ed elicotteri israeliani hanno attaccato anche la scorsa notte strutture militari di Hezbollah nel sud del Libano, ha annunciato l’Idf. I miliziani filoiraniani hanno risposto lanciando droni e colpendo un edificio residenziale nella città costiera di Nahariya, senza provocare vittime.

“L’esercito israeliano opera con forza nel nord ed è a un alto livello di prontezza, con piani operativi ghià fatti per qualsiasi missione necessaria”, ha avvertito il capo di stato maggiore, il generale Herzi Halevi, definendo l’attacco a Nahariya “un incidente grave”. Ma mentre l’esercito si dichiara pronto per il fronte nord, cresce ancora in Israele la richiesta al governo di Benyamin Netanyahu di raggiungere un accordo con Hamas per una tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nella Striscia.

L’ex ministro Benny Gantz, dimessosi lo scorso giugno dal governo di emergenza nato dopo il 7 ottobre in dissenso con il premier, ha avvertito: “Senza un accordo con Hamas per un cessate il fuoco a Gaza, una guerra con Hezbollah è imminente”. “Ascolto il grido delle famiglie degli ostaggi che hanno perso ciò che avevano di più caro. E sto facendo tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi e vincere la guerra”, ha poi dichiarato Netanyahu, dopo un colloquio teso con Elhanan Danino, padre di uno dei sei ostaggi giustiziati nei giorni scorsi da Hamas.

Continua a leggere

Esteri

Harris-Trump, il duello tv che può cambiare le elezioni

Pubblicato

del

Potrebbe bastare una scivolata o una battuta azzeccata a decretare l’esito del dibattito tv martedì sera tra Kamala Harris e Donald Trump. E forse anche delle elezioni americane, tra meno di due mesi. I due rivali sono di fatto testa e testa nei sondaggi e il duello tv, potenzialmente l’unico di questa campagna, potrebbe diventare decisivo per un allungo. Gli archivi sono pieni di momenti memorabili che hanno segnato i confronti tra candidati presidenziali: dall’ironico commento dell’allora 73enne Ronald Reagan contro il 56enne sfidante Walter Mondale (“non sfrutterò a fini politici la giovinezza e l’inesperienza del mio avversario”) alla frase killer del tycoon nell’ultimo disastroso dibattito di Joe Biden (“non so davvero cosa abbia detto alla fine di questa frase, penso che neppure lui lo sappia”).

Intanto scatta la pre-tattica della vigilia. In un’intervista radiofonica Kamala ha detto di aspettarsi dal tycoon “menzogne e attacchi personali”, secondo il “vecchio copione” usato con l’ex presidente Barack Obama e l’ex segretaria di Stato Hillary Clinton. “Non ha alcun limite nella bassezza e dobbiamo essere preparati”, ha avvisato, anticipando che intende dipingerlo come un “uomo che si batte per i propri interessi, non per gli americani” e puntare sull’unità del Paese. Lui invece l’ha stuzzicata sui social accusandola di tutto, dall’invasione dei migranti al catastrofico ritiro dall’Afghanistan. E ha minacciato “lunghi anni di prigione” a chi imbroglierà nelle elezioni.

I due avversari, che finora non si sono mai incontrati, saliranno sul ring della Abc alle 21 di martedì (le 3 di notte in Italia) a Filadelfia, la città culla della democrazia americana nel cruciale stato in bilico della Pennsylvania, primo stato ad andare al voto anticipato il 16 settembre. Harris ci è arrivata lunedì, dopo essersi preparata meticolosamente per quattro giorni con confronti simulati in un hotel a Pittsburgh, altra città chiave del Keystone State. Il tycoon invece sbarcherà in città martedì, solo poche ore prima del dibattito, dopo diverse interviste tv negli ultimi giorni e qualche seduta estemporanea di “allenamento”.

Sul palco, in piedi e senza appunti o foglietti, con microfono spento quando non è il proprio turno, il confronto sarà tra una 59enne donna di colore figlia di immigrati e un ricco uomo bianco di 78 anni, tra l’ex procuratrice e il pregiudicato, tra la ‘comrade Kamala’ e il ‘weird Donald’, tra un volto segnato da una risata contagiosa e una faccia col broncio perenne. Ma lo scontro sarà soprattutto sui temi: aborto e diritti civili, confine e immigrazione, ricette economiche e fiscali, le guerre a Gaza e in Ucraina, forse anche i veterani e il caotico ritiro da Kabul, su cui si sono riaccesi i riflettori con accuse reciproche.

Per Harris, che finora ha concesso solo un’intervista (col suo vice) sarà un’occasione per farsi conoscere meglio dal grande pubblico (il 28% vuole sapere di più di lei, contro il 9% di Trump) e definire la sua nuova immagine smarcandosi da Biden (il 61% vuole vedere ‘importanti cambiamenti’ dopo questa presidenza) ma senza voltargli le spalle. Per Trump, che padroneggia la tv e ha più esperienza (sei dibatti presidenziali alle spalle), la sfida sarà controllare il suo istinto all’insulto e all’aggressione, cosa che gli riesce ancora più difficile con le donne. Il rischio è l’auto sabotaggio, anche se il microfono spento in questo caso lo aiuterà. “La lascerò parlare”, ha promesso. In ogni caso saranno due stili personali e due visioni dell’America agli antipodi.

Continua a leggere

Esteri

Kate in video: ho completato la chemio, è stata dura

Pubblicato

del

L’annuncio di Kate sulla fine della sua chemioterapia rappresenta un passo avanti importante, ma “a questo stadio non si può dire ancora” che la principessa sia “cancer free”, guarita dal cancro. Lo sottolinea Kensington Palace in dichiarazioni riprese dalla Bbc a margine della diffusione del video messaggio della stessa consorte del principe William. Al momento si prevede un possibile ritorno parziale alle attività di rappresentanza pubblica della monarchia “più avanti” nel corso dell’anno: probabilmente, riferisce ancora la Bbc, a partire dalle cerimonie del Remembrance Day in memoria dei caduti, a novembre.

Nel video girato il mese scorso nel Norfolk, contea dell’Inghilterra orientale dove si trova la residenza dei principi di Galles, si sente la voce di Kate di sfondo mentre scorrono le immagini delle sue vacanze con il marito e i tre figli felici fra i prati, in un bosco e in riva al mare. Kate ha affermato che ora il suo obiettivo è quello di “restare libera dal cancro”, evitando quindi eventuali recidive.

“Anche se ho finito la chemioterapia, il mio percorso verso la guarigione e il pieno recupero è lungo e devo continuare a prendere ogni giorno come viene”, ha precisato dopo le tante difficoltà affrontate quest’anno. “Mentre l’estate volge al termine, non posso dirvi quale sollievo sia aver finalmente completato il mio trattamento chemioterapico. Gli ultimi nove mesi sono stati incredibilmente difficili per noi come famiglia.

La vita come sapete può cambiare in un istante e abbiamo dovuto trovare un modo per navigare nelle acque tempestose e lungo una strada sconosciuta”, ha affermato la principessa, definendo l’esperienza del cancro come “complessa, spaventosa e imprevedibile per tutti”: “Con umiltà, ti porta anche faccia a faccia con le tue vulnerabilità in un modo che non avevi mai considerato prima”. E ancora: “Questo periodo ha ricordato a me e a William di riflettere ed essere grati per le cose semplici ma importanti della vita, che molti di noi spesso danno per scontate. Semplicemente amare ed essere amati”.

La principessa ha detto poi di non vedere l’ora di tornare al lavoro e di “intraprendere qualche altro impegno pubblico nei prossimi mesi” laddove sarà possibile.

“Nonostante tutto quello che è successo prima, entro in questa nuova fase di ripresa con un rinnovato senso di speranza e apprezzamento per la vita”, ha aggiunto ringraziando per il grande sostegno ricevuto. E ha così concluso: “A tutti coloro che stanno continuando il loro percorso contro il cancro: rimango con voi, fianco a fianco, mano nella mano. Dall’oscurità può arrivare la luce, quindi lasciate che quella luce splenda luminosa”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto