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Trump è il 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America

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Donald Trump diventa il 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America, secondo Fox News che per prima ha dato per vittorioso il tycoon nella corsa alla Casa Bianca, assegnandogli lo Stato chiave della Pennsylvania e anche il Wisconsin. E secondo i media, a scrutinio ancora in corso il candidato repubblicano è proiettato a vincere anche il voto popolare, cosa che per un candidato presidenziale repubblicano non succedeva dal 2004 con George W. Bush. Salito sul palco del convention center di Palm Beach con la famiglia al completo, tra i cori del pubblico ‘Usa Usa’, il tycoon ha rivendicato la presidenza sottolineando che “stasera abbiamo fatto la storia”.

Questa “è una magnifica vittoria che ci consentirà di rendere l’America di nuovo grande. Questo è un movimento mai visto prima, questo è il più grande movimento della storia”, ha detto sottolineando che “vincere il voto popolare è bello” e rivendicando la conquista del Senato. Trump ha quindi promesso di portare una nuova “età dell’oro” negli Stati Uniti, mentre sul palco, il suo futuro vice JD Vance ha evidenziato che quello di stanotte “è stato il più grande comeback (rimonta) della storia americana”.

Notte fonda invece per Harris, che intanto vince il Minnesota ma comunica che non parlerà stasera alla Howard University, dove i suoi sostenitori erano in attesa dei risultati del voto. Trump sarà il primo presidente a ricoprire due mandati presidenziali non consecutivi dopo il dem Stephen Grover Cleveland (a fine ‘800), il primo con una condanna penale e il presidente più vecchio ad insediarsi, a 78 anni.

La sua è considerata una vera e propria impresa senza precedenti, perché è riuscito a tornare alla Casa Bianca sfidando ogni regola del politicamente corretto, sopravvivendo a due impeachment, vari processi, due condanne penali e vari scandali. Dopo l’assalto al Capitol, sembrava un leader politico finito, abbandonato anche dal suo partito, che invece è riuscito a riconquistare. Tra le prime reazioni in Usa, quella dello speaker della Camera Mike Johnson, che subito dopo la ‘call’ della Fox si è congratulato con il “presidente eletto” Donald Trump.

All’estero, dove la corsa alla Casa Bianca era seguita col fiato sospeso per le ripercussioni sui grandi dossier internazionali, Parigi è stata tra le prime capitali a reagire, con il portavoce del governo francese che ha sottolineato come ora, l’Europa deve “prendere in mano il proprio destino” in un certo numero di settori chiave, dalla difesa alla reindustrializzazione e decarbonizzazione. Macron si è detto “pronto a lavorare insieme” con “rispetto e ambizione”. Ma intanto, ha annunciato insieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz uno “stretto coordinamento” Parigi-Berlino, proprio a seguito del voto Usa.

In Italia la premier Giorgia Meloni si congratula su X “a nome mio e del Governo italiano” con “il presidente eletto degli Stati Uniti: Italia e Stati Uniti sono Nazioni ‘sorelle’, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente”. E Matteo Salvini saluta la vittoria del tycoon Trump in un messaggio su Instagram: “Lotta all’immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici. Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro! Buon lavoro, Presidente Donald Trump”.

Da Budapest, il primo ministro ungherese Viktor Orban – l’unico leader europeo a tifare esplicitamente per il tycoon – ha celebrato “il più grande ritorno nella storia politica degli Stati Uniti” e “una vittoria necessaria per il mondo”. Da Pechino, la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, ha auspicato una “coesistenza pacifica” con Washington. A Mosca, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affidato a Telegram un criptico messaggio apparentemente riferito al voto americano: “Vince chi vive di amore per il proprio Paese e non di odio verso gli stranieri”. Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, si è congratulato con Trump per “il più grande ritorno della storia”.

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Melania posta la foto di Barron su X: il suo primo voto per il papà

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Melania Trump ha postato su X la foto del figlio Barron al seggio. “Ha votato per la prima volta, per suo papà”, ha detto l’ex first Lady aggiungendo l’hashtag #18yearsold, 18 anni.

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Molti militari nordcoreani uccisi in Ucraina

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Un numero significativo di soldati nordcoreani sono rimasti uccisi in combattimento in Ucraina. Lo rende noto il New York Times, come riporta l’agenzia giapponese Kyodo. Le truppe nordcoreane sono entrate in guerra al fianco della Russia contro l’Ucraina e un numero significativo è stato ucciso, ha riferito il New York Times, citando un alto funzionario di Kiev e un alto funzionario statunitense. Le truppe nordcoreane si sono scontrate per la prima volta con le forze ucraine che stanno occupando una parte della regione russa di Kursk, ha affermato il Nyt.

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Trump più forte di Harris, è avanti nella corsa per la Casa Bianca

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E’ nel cuore della notte che Donald Trump comincia ad emergere come il favorito nella corsa per la Casa Bianca e il primo segnale in questo senso lo dà, nero su bianco, il New York Times che attribuisce all’ex presidente repubblicano sempre più chance, fino ad oltre l’80%, di vincere su Kamala Harris. Il modello del Nyt stima l’esito della corsa in tempo reale sulla base dei dati dei sondaggi, dei voti scrutinati e di ciò che ci si aspetta dai voti rimanenti.

E prefigura un risultato di 293 voti per il tycoon e 245 per la sua rivale, che avrebbe la magra consolazione di vincere il voto popolare dello 0,4%. Uno scenario che prende corpo a metà della nottata elettorale, quando sono ancora da attribuire alcuni dei cruciali stati in bilico: la Pennsylvania prima di tutto, su cui restano puntati i riflettori, e dove si consuma un serratissimo testa a testa fra i due candidati. Così come in Virginia, Stato considerato solitamente blu (democratico) e dove Joe Biden nel 2020 aveva vinto con 10 punti percentuali di distacco, mentre adesso Trump sembra guidare la corsa. Intanto Harris sembra in vantaggio in Michigan, uno degli Stati in bilico del ‘blue wall’ assieme a Wisconsin e Pennsylvania, che assegna 15 grandi elettori: secondo la Cnn, è al 54,8% contro il 43,3% di Donald Trump, con l’8% dei voti scrutinati.

L’altro ‘swing state’ del Midwest dove la battaglia è incerta e all’ultimo voto è il Wisconsin con un continuo sorpasso tra i due candidati. E, ancora, “too early to call” per il Nevada, un altro dei sette stati in bilico che con il loro bottino di 93 voti elettorali sono destinati a fare la differenza per raggiungere la soglia dei 270 necessaria per entrare alla Casa Bianca. Mentre in Arizona, con il 36% dei voti scrutinati, secondo la Cnn la sfida è perfettamente testa a testa: 49,6% a 49,6%. Si registra intanto il flop del referendum sull’aborto in Florida, su cui pure gli americani erano chiamati ad esprimersi in questo ‘Election Day’: resta quindi in vigore il divieto per le interruzioni di gravidanza dopo le sei settimane, in quanto l'”emendamento 4″, che avrebbe annullato il divieto, non ha raggiunto il quorum del 60%.

La misura avrebbe modificato la costituzione dello stato ampliando l’accesso all’aborto. Per il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, è una vittoria: si era infatti espresso a favore del divieto per le interruzioni di gravidanza dopo le sei settimane. Sembra inoltre profilarsi una maggioranza repubblicana al Senato con Tim Sheehy che si avvia a sconfiggere il senatore democratico Jon Tester in Montana, conquistando così il secondo seggio per il Grand old party alla Camera alta americana. Con questo risultato, dopo la vittoria di Jin Justice in West Virginia, i repubblicani ipotecano la maggioranza al Senato se riusciranno a mantenere tutti i seggi che hanno.

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