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Cronache

Trovata morta in casa, arrestato il compagno già in passato denunciato per maltrattamenti

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Lei è deceduta dopo una lite con il compagno. Lui è stato fermato con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Dovrà chiarire le circostanze del decesso. Forse lo farà all’interrogatorio che renderà oggi al magistrato. La donna è stata uccisa a Serrara Fontana, comune dell’isola di Ischia. Renata Czesniak, questo il suo nome, ha 43 anni, è polacca. I carabinieri l’hanno trovata morta nella casa che condivideva con il suo compagno, Raffaele Napolitano, 39 anni. Renata,  con problemi di droga in  passato è madre di un bambino. Il suo stato di tossicodipendente aveva costretto i servizi sociali ad affidare il bimbo  ad una sorella: La donna, secondo quanto si apprende, sarebbe morta forse per la caduta da una spinta del compagno . Raffaele Napolitano  fino al novembre del 2018 ha scontato agli arresti d accuse di maltrattamenti nei confronti della vittima e dopo la revoca della misura cautelare i due si erano rimessi insieme. Siamo in uno scenario di degrado sociale e culturale. Continue liti. Droga. E maltrattamenti. Per il medico legale che è intervenuto sul posto il decesso, che avvenuto all’1,30 di domenica mattina, sarebbe stato determinato da un probabile arresto cardiocircolatorio. Non ci sono però, ad una prima ispezioni, segni di violenza evidenti. Solo l’autopsia chiarirà l’effettiva causa del decesso.

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Cronache

Imprenditore campano arrestato in Gallura per frode fiscale

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Avrebbe occultato beni mobili e somme di denaro per oltre 450mila euro e trasferito la sua attività commerciale da Cava De’ Tirreni a Santa Teresa di Gallura per sottrarre i suoi averi al recupero forzoso: un affermato imprenditore campano di 60 anni, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e reati tributari. Firmato anche un decreto di sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca. Le indagini che hanno portato all’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’industriale, molto conosciuto nella provincia di Salerno, sono partite dalla Procura di Tempio Pausania e affidate alla tenenza della Guardia di Finanza di Palau e altri reparti. E’ stato così possibile ricostruire la vicenda fiscale dell’imprenditore attivo nel settore del commercio di abiti da cerimonia. A Santa Teresa di Gallura, attraverso il figlio, gestiva un bar ristorante, dichiarato poi fallito nel luglio del 2021.

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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