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Cronache

Tregua 48 ore, da domenica nuovo forte peggioramento del meteo con piogge torrenziali

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Una tregua di 48 ore del maltempo, da domenica è attesa un nuovo forte peggioramento con precipitazioni torrenziali. Da lunedì 9 settembre la fine dell’estate africana, anche al sud, con correnti atlantiche instabili e più fresche. Sono le previsioni di Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it. “Nelle prossime ore il miglioramento sarà sensibile quasi ovunque salvo piogge residue al mattino più probabili su Alpi e Prealpi, rare sull’Alta Toscana e possibili in Puglia – afferma -. Fino a sabato sera il tempo resterà bello, poi inizierà di nuovo a peggiorare. In questa altalena avremo massime in aumento con caldo africano: 34°C a Roma, 33°C a Firenze mentre la Pianura Padana oscillerà tra i 27 e i 30°C.

Al sud il caldo africano c’era già e resisterà anche sabato con il picco della settimana: Oristano 39°C, 36-38°C in Sicilia, 35°C anche in Calabria e Puglia”. “Da domenica cambierà tutto: già dal mattino avremo piogge forti in Liguria e Piemonte, in rapida estensione a tutto il nord, a Toscana, Umbria, Marche ed Alto Lazio – prosegue Sanò -.

Sarà la nuova settimana, da lunedì 9 settembre a decretare la fine dell’estate africana con correnti atlantiche instabili e più fresche. Sarà quasi-autunno per tutti, anche se ancora con tanto sole alternato a qualche acquazzone, in un contesto termico più consono al mese di settembre”.

Nel dettaglio

– Venerdì 6. Al nord: migliora salvo ultimi rovesci su Alpi, Prealpi e più rari sulla Liguria di Levante. Al centro: migliora salvo occasionali piovaschi sull’ Alta Toscana al mattino. Al sud: soleggiato con caldo intenso, ultimi rovesci sulla Puglia, specie meridionale.

– Sabato 7. Al nord: sole e caldo. Al centro: soleggiato e caldo. Al sud: sole e molto caldo.

– Domenica 8. Al nord: intensa fase di maltempo. Al centro: peggiora fortemente dalla Toscana verso le altre regioni. Al sud: sole e molto caldo. – Tendenza: nuova settimana di stampo simil-autunnale con sole e piogge.

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Ambiente

Peronospora, al via il 19 settembre aiuti per 47 milioni al settore vitivinicolo

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A partire dal 19 settembre, prenderanno il via da parte di Agea i pagamenti dei fondi di solidarietà destinati agli agricoltori colpiti dalla Peronospora. Gli aiuti, per un totale di 47 milioni di euro, sono riservati alle aziende che hanno subito una riduzione di produzione di almeno il 30% a causa dell’infezione fungina che ha colpito nel 2023.

“Abbiamo messo a disposizione tutto ciò che potevamo per sostenere in particolare le piccole e medie imprese, che sono maggiormente vulnerabili rispetto a eventi così distruttivi”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

“Il nostro obiettivo – ha rimarcato il ministro – è proteggere il futuro del settore vitivinicolo e offrire un sostegno concreto alle imprese danneggiate. La rapidità e la gravità con cui la Peronospora si è diffusa, complice il clima eccezionale di quell’anno, hanno richiesto un intervento straordinario, e il Governo Meloni ha risposto con decisione”. “Sono circa 30.000 – fa sapere il ministero in una nota – le aziende agricole che hanno fatto richiesta per accedere a tali fondi, una cifra che dimostra l’ampiezza della crisi che ha interessato sia il comparto dell’uva da tavola che quello del vino”.

Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, si legge ancora nella nota, “ha destinato tutte le risorse disponibili per sostenere le imprese agricole colpite: 7 milioni di euro provenienti dalla legge 163/2023 e ulteriori 40 milioni dal Decreto Agricoltura. Il 40% dei fondi sarà erogato a tutte le aziende richiedenti, mentre il restante 60% sarà assegnato come quota aggiuntiva alle imprese che hanno adottato misure di prevenzione”.

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Cronache

Reati contro la pubblica amministrazione, arresti

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Travolge anche la Puglia lo scandalo dei falsi titoli formativi e diplomi, che sarebbero stati rilasciati da alcune società in cambio di denaro. La Guardia di finanza di Bari e Barletta sta eseguendo nove misure cautelari e il sequestro di beni per circa 10 milioni di euro, in esecuzione dei provvedimenti firmati dal gip di Trani su richiesta della Procura guidata da Renato Nitti.

L’accusa a carico degli indagati è associazione per delinquere dedita alla commissione di reati contro la fede pubblica, il patrimonio e la pubblica amministrazione. Le misure cautelari sono state eseguite in Puglia e in altre regioni. La Guardia di finanza ha eseguito perquisizioni in tutta Italia.

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Cronache

Contrabbando di orologi di lusso a Malpensa, maxi sequestro

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Sono accusati di contrabbando aggravato due uomini e una donna finiti nel mirino dei militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Varese. Con loro al centro delle indagini ci sono due società di spedizioni che operano all’aeroporto di Malpensa. Nei loro confronti il Gip del tribunale di Busto Arsizio (Varese) Piera Bossi ha emesso un decreto di sequestro per un valore di 23 milioni di euro. I tre nel novembre scorso erano già stati colpiti da un provvedimento identico per un valore di un milione di euro. Al centro di quello che i finanzieri definiscono un vero e proprio sistema di contrabbando ci sono 64mila orologi di lusso. Rolex, IWC, Bulgari, Chopard e Cartier che in almeno 80 occasioni, così come ricostruito dalla procura bustocca, sono stati importati in Italia da Hong Kong in barba a dazi e Iva dovuti e rivenduti in nero (anche a commercianti del settore) dai tre dipendenti infedeli delle società di spedizione con un volume “d’affari” stimato in 103 milioni di euro. Un giro andato avanti per almeno due anni.

Tutto è partito dalla denuncia di un altro dipendente di una delle società coinvolte che ha segnalato all’autorità giudiziaria quanto stava accadendo. In sintesi gli orologi di lusso, erano accompagnati da false fatture estere, venivano introdotti in territorio nazionale attraverso l’aeroporto di Malpensa formalmente assoggettati al regime doganale del “Transito Comunitario”, ovvero senza applicazione di dazi e Iva, in quanto ufficialmente destinati ad una base militare americana (totalmente estranea alla vicenda) su suolo italiano, che gode dunque di extraterritorialità. I preziosi orologi venivano quindi venduti sotto banco. Il sistema di contrabbando sarebbe ora smantellato e il Gip ha disposto il sequestro milionario.

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