La famiglia Ferrarini, storica dinastia reggiana nel settore alimentare, è in lutto per la tragica scomparsa di Lia Ferrarini, 56 anni, erede dell’azienda agricola di famiglia. Lia è stata trovata priva di vita nel pomeriggio di venerdì 8 novembre, mentre si trovava nella tenuta agricola di via Romesino a Botteghe di Albinea, in provincia di Reggio Emilia. La sua morte ha scosso profondamente la comunità locale e l’intero settore agroalimentare.
Un incidente ancora da chiarire
Il corpo di Lia Ferrarini è stato trovato da un addetto della tenuta, disteso nel cortile vicino alle stalle, con accanto un piccolo trattore che la Ferrarini utilizzava frequentemente. Sebbene nessuno abbia assistito all’incidente, le prime ipotesi indicano che potrebbe essere scivolata dal mezzo agricolo o essere rimasta impigliata, venendo trascinata a terra. Al momento del ritrovamento, il veicolo era spento, rendendo ancora più complessa la ricostruzione esatta dell’incidente. La Procura di Reggio Emilia, guidata dal sostituto procuratore Dario Chiari, ha disposto ulteriori accertamenti e un’autopsia che sarà condotta nei prossimi giorni all’Istituto di Medicina Legale di Modena.
Lia Ferrarini: un legame profondo con la terra
Lia Ferrarini era la più giovane dei cinque figli di Lauro Ferrarini, fondatore dell’azienda nota a livello mondiale per la produzione di prosciutti, Parmigiano Reggiano, aceto balsamico e altri prodotti tipici emiliani. A differenza dei fratelli Luca, Lucio, Licia e Lisa, Lia non era attivamente coinvolta nella gestione aziendale. Preferiva la tranquillità della campagna e si occupava della gestione delle aziende agricole di famiglia, vivendo tra la casa di famiglia a Puianello di Quattro Castella e la tenuta di Botteghe di Albinea.
Ferrarini: un marchio storico tra successi e sfide
Fondata da Lauro Ferrarini, l’azienda ha attraversato periodi difficili, in particolare nel 2018, quando la famiglia Ferrarini ha ceduto la sua partecipazione azionaria al gruppo Pini, una realtà valtellinese attiva nella macellazione e lavorazione delle carni, che ha acquisito l’80% delle quote nel 2023. Nonostante le difficoltà, lo scorso anno il gruppo Ferrarini ha registrato un fatturato di 150 milioni di euro, mantenendo il proprio prestigio nell’industria alimentare italiana e internazionale.
Il ricordo della comunità
Lia Ferrarini era amata e rispettata dai lavoratori e dai collaboratori, che la ricordano come una persona gentile e attenta ai bisogni di tutti. Le sue apparizioni pubbliche erano rare, ma la sua presenza costante accanto ai dipendenti l’aveva resa un punto di riferimento nella gestione quotidiana dell’azienda agricola. La comunità di Botteghe di Albinea e le maestranze della tenuta hanno espresso profonda gratitudine per la sua dedizione.
Salma in attesa di esequie
In seguito all’autopsia, la salma di Lia Ferrarini verrà riconsegnata alla famiglia, travolta dal dolore per questa improvvisa perdita. Le esequie saranno un momento di raccoglimento per la comunità reggiana, che omaggerà una figura amata per la sua passione per l’agricoltura e l’impegno per il territorio.