Un episodio tragico ha scosso la cittadella giudiziaria di Salerno. L.D.L., un uomo di 48 anni originario di Montecorvino Rovella, è stato trovato impiccato con i lacci delle scarpe in una delle camere di sicurezza, poco prima del suo trasferimento al carcere di Fuorni. L’uomo era stato arrestato sabato mattina su richiesta della madre, stanca delle continue violenze subite per le richieste di denaro destinate all’acquisto di droga.
L.D.L. era stato portato in cella nel carcere di Fuorni dai carabinieri, in attesa della convalida dell’arresto. Ieri mattina, di buon’ora, la polizia penitenziaria lo ha accompagnato in cittadella, assieme ad altri due detenuti, per comparire davanti al giudice. In attesa del trasferimento, gli agenti lo hanno trovato impiccato con i lacci delle scarpe.
La madre dell’uomo aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine poiché L.D.L. aveva violato un divieto di avvicinamento emesso agli inizi di luglio. Sabato mattina, l’uomo si era presentato alla porta della madre, suonando ripetutamente il campanello e prendendo a calci e pugni la porta. La donna, anziana e provata dalla vita, aveva ceduto e aperto la porta, trovandosi di fronte il figlio che, pur senza picchiarla, aveva iniziato a urlare, spaventandola.
Le circostanze del suicidio hanno sollevato interrogativi sulle responsabilità delle autorità che hanno permesso all’uomo di tenere i lacci delle scarpe e sulle modalità di vigilanza adottate. Le indagini dovranno chiarire se tutte le procedure siano state seguite correttamente. Nel frattempo, c’è il massimo riserbo da parte degli organi inquirenti.
Il suicidio è avvenuto mentre presso l’istituto penitenziario di Fuorni, dove l’uomo sarebbe dovuto tornare, era in corso la visita del sottosegretario ai Trasporti, Tullio Ferrante, per verificare le condizioni di criticità del carcere dopo un recente omicidio tra detenuti. Durante l’incontro, il garante regionale per i diritti dei detenuti ha sottolineato la necessità di rafforzare i punti di ascolto e di assistenza psicologica e psichiatrica nelle carceri, rivelando che lo scorso anno ci sono stati 32 tentativi di suicidio a Fuorni.
L.D.L. aveva un passato segnato da problemi con la giustizia, droga e violenze. Tossicodipendente e pusher, era stato arrestato più volte per reati legati alla droga e all’estorsione. Nel 2018, i carabinieri trovarono droga nascosta nella sua abitazione a Bellizzi, mentre nel 2009 era stato coinvolto in estorsioni ai danni di un uomo invalido.
Non c’è stato un ultimo abbraccio tra L.D.L. e la sua madre, la donna coraggio che aveva trovato la forza di denunciarlo. Nonostante le violenze subite, la madre si era lasciata intenerire e aveva deciso di dargli un’ultima possibilità, aprendo la porta di casa lo scorso fine settimana. Tuttavia, la tragica conclusione della vicenda ha posto fine a una vita tormentata, segnata da abusi, dipendenze e criminalità.
Questo dramma sottolinea l’urgenza di interventi più efficaci per affrontare il problema della violenza domestica, delle dipendenze e della salute mentale, non solo per proteggere le vittime ma anche per offrire un sostegno adeguato a chi è intrappolato in un circolo vizioso di disperazione e criminalità.