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Tour de France, vince Tadej Pogacar: il cannibale che ha riscritto la storia

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Tadej Pogacar trionfa al Tour de France dopo un assolo straordinario. Per lo sloveno dell’Uae Emirates è il terzo successo alla ‘Grande Boucle’ dopo quelli del 2020 e del 2021. Una vittoria speciale che gli ha consentito di realizzare la doppietta col Giro d’Italia nello stesso anno. L’ultimo a riuscirci era stato Marco Pantani nel 1998. La storia del ciclismo si arricchisce di una nuova pagina di storia. Come avvenuto al Giro d’Italia, anche il Tour non è mai stato realmente in discussione.Sei successi di tappa e uno strapotere fisico e tattico mai visto.Un acuto che va ad arricchire il suo palmares fatto, tra l’altro, anche di un bronzo alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 e di un bronzo ai Mondiali di Glasgow del 2023. Un corridore totale e generoso, forte in salita e a cronometro, capace di primeggiare anche in sprint ristretti e sullo sterrato. Un cannibale dal cuore d’oro, sempre pronto a mettersi a disposizione dei compagni di squadra.Nato a Komenda, in Slovenia, nel novembre 1998, Pogacar passa professionista nel 2019 a 21 anni e firma un contratto con la Uae Team Emirates. Già nel primo anno tra i grandi Pogacar dimostra di essere un predestinato. Nella primavera 2019 si aggiudica prima la Volta ao Algarve e poi, grazie al successo nella frazione con arrivo sul Mount Baldy, si prende il Tour of California, diventando il ciclista più giovane a vincere una gara a tappe dell’Uci World Tour.Pogacar si rivela subito un cannibale e a giugno diventa campione nazionale a Elite a cronometro. La fame dello sloveno non conosce soluzione di continuità e in agosto vince tre tappe alla Vuelta di Spagna. Nel 2020 il Covid ferma il mondo, ma non la ricerca spasmodica del successo che alberga nel cuore di Pogacar che partecipa al suo primo Tour de France. Lo sloveno, dopo un inizio difficile rimonta e nella penultima tappa si prende la Maglia Gialla soffiata al connazionale Primoz Roglic. Un successo, quello ottenuto alla Grande Boucle, che Pogacar ripete nel 2021, anno in cui l’altro si prende anche la sua prima classica monumento, la Liegi-Bastogne-Liegi. Il 2022 è l’anno della sua prima Strade Bianche e della vittoria alla Tirreno-Adriatico. Il 2022 è però anche l’anno della prima grande delusione dello sloveno che al Tour viene battuto da Jonas Vingegaard. Copione che si ripete nel 2023, quando Pogacar conquista il Giro delle Fiandre e il suo terzo Giro di Lombardia. Il 2024 è l’anno in cui dimostra di essere il più forte per distacco. A marzo conquista, dominando, le Strade Bianche e poi la Liegi-Bastogne-Liegi. Antipasto del trionfo al Giro d’Italia. Dopo il ‘Trofeo Senza Fine’, Pogacar ha portato a casa anche il Tour de France. Da oggi è nell’olimpo del ciclismo e qui resterà per sempre.

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Prevenzione e tecnologia: la rivoluzione degli screening in Campania con la nuova App della Fimmg

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La prevenzione si rinnova in Campania grazie a una nuova applicazione che segna un cambiamento significativo nel modo in cui i medici di Medicina generale gestiscono gli screening di prevenzione. Promossa dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), questa iniziativa punta a potenziare l’efficacia della prevenzione attraverso l’uso di tecnologie avanzate, mantenendo però il prezioso rapporto di fiducia tra medico e paziente.

L’app, attualmente in fase di sperimentazione, permette ai medici di famiglia di invitare direttamente i loro assistiti a partecipare agli screening previsti in base all’età. Luigi Sparano e Corrado Calamaro, rappresentanti della Fimmg Napoli, spiegano: «Stiamo sperimentando con successo una nuova modalità di invito alla prevenzione. Questo sistema combina i benefici delle nuove tecnologie con l’efficacia del rapporto fiduciario che da sempre caratterizza la medicina generale».

Grazie a questa innovativa applicazione, i medici di Medicina generale possono ora svolgere un ruolo attivo nella promozione della prevenzione, permettendo una rapida adesione agli screening e contribuendo a salvare centinaia di vite grazie a diagnosi precoci di malattie gravi.

Tradizionalmente, era compito delle Asl occuparsi della gestione degli inviti per gli screening. Tuttavia, la nuova app rivoluziona questo approccio, consentendo ai medici di famiglia di utilizzare i dati della piattaforma Sinfonia—già preziosi durante la pandemia—per gestire direttamente le convocazioni per gli screening. La tecnologia integrata nell’app segnala le coorti di pazienti che devono essere invitati a esami specifici, come quelli per il carcinoma della mammella o del colon retto.

Sparano e Calamaro aggiungono: «Da quando abbiamo adottato questa modalità, stiamo osservando una percentuale di risposta molto alta. A differenza delle Asl, che possono essere percepite come istituzioni impersonali, i nostri avvisi diretti stimolano un immediato desiderio di informazione nei pazienti. Dopo aver ricevuto gli inviti, molti ci contattano per saperne di più e si presentano agli screening grazie al nostro lavoro di counseling».

L’applicazione si concentra su tre principali categorie di screening:

  • Pap Test: per la prevenzione del Papilloma Virus, destinato alle donne di età compresa tra 25 e 29 anni e 30 e 64 anni.
  • Ricerca del Sangue Occulto nelle Feci: per l’individuazione del carcinoma del colon retto, rivolto a persone tra 50 e 74 anni.
  • Mammografia: per la diagnosi precoce del carcinoma al seno, destinata alle donne tra 45 e 69 anni.

Questi screening mirano a rilevare precocemente malattie che, se non trattate in tempo, possono avere esiti fatali. La nuova app rappresenta quindi un passo importante nella promozione della salute pubblica, utilizzando la tecnologia per migliorare l’accesso alla prevenzione e il coinvolgimento dei pazienti.

In conclusione, la nuova iniziativa della Fimmg segna una vera e propria rivoluzione nella prevenzione in Campania, combinando innovazione tecnologica e il fondamentale rapporto di fiducia tra medico e paziente per una salute migliore e più consapevole.

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Addio a Sergio Mendes, leggenda della bossa nova

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Il pianista Sergio Mendes, leggenda della musica brasiliana che rese popolare la bossa nova in tutto il mondo, e’ morto all’eta’ di 83 anni a Los Angeles. Lo ha annunciato la sua famiglia. “E’ morto pacificamente” giovedi’ nella sua casa americana, circondato dalla moglie e dai figli, ha fatto sapere in un comunicato. “Negli ultimi mesi la sua salute aveva risentito degli effetti del Covid prolungato”, ha aggiunto. Mendes ha registrato piu’ di 35 album ed e’ stato in tourne’e con i maggiori artisti americani come Frank Sinatra.

Nel 1966 ottenne il successo internazionale con il suo album “Sergio Mendes & Brasil 66” e il famoso “Mas Que Nada”, adattamento di una canzone dell’artista brasiliano Jorge Ben. Nel 1993, ha vinto il Grammy Award come miglior album di world music per “Brasileiro”, che presenta diversi brani del cantante e percussionista brasiliano Carlinhos Brown. “In questo momento di tristezza, i miei pensieri vanno alla famiglia, agli amici e ai fan di Sergio Mendes”, ha risposto il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula de Silva, secondo il quale egli e’ stato “uno dei piu’ grandi rappresentanti e promotori della musica (brasiliana) e cultura in tutto il mondo.

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Crosetto e i Servizi segreti che “mi spiano”: la questione sottotraccia che divide il Governo

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha recentemente sollevato preoccupazioni riguardanti un possibile complotto all’interno dei Servizi segreti, sollecitando l’intervento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e della premier Giorgia Meloni. Tuttavia, le sue richieste di supporto non hanno ricevuto una risposta immediata e ufficiale. Solo mesi dopo, la risposta è arrivata in forma di comunicazione al procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, che ha dichiarato l’assenza di coinvolgimento degli organismi di intelligence interna.

La vicenda ha assunto contorni più complessi, rivelando tensioni interne al Governo e alla maggioranza. La procura di Perugia, guidata da Cantone, ha depositato oltre tremila pagine di atti presso la commissione Antimafia, riguardanti il finanziere spione Pasquale Striano e il magistrato della Direzione nazionale antimafia, Antonio Laudati. Sebbene il gip avesse rigettato la richiesta di arresto per entrambi, il procuratore Cantone ha presentato ricorso al tribunale del Riesame, richiedendo una revisione dell’ordinanza.

Nel contesto di questa inchiesta, la commissione antimafia ha avviato un’istruttoria, e gli atti sono stati messi a disposizione dei parlamentari con un vincolo di riservatezza. Questo passaggio ha suscitato sorpresa, soprattutto tra i parlamentari di centrodestra che, inizialmente, avevano supportato l’inchiesta e il lavoro di Federico Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale della Dna. Tuttavia, è emerso un silenzio da parte della maggioranza, sollevando interrogativi sulla sua posizione in merito al caso.

Il punto cruciale è il collegamento tra le preoccupazioni di Crosetto e i Servizi segreti. Il ministro aveva esposto le sue riserve riguardo alla pubblicazione di articoli contenenti informazioni riservate, in particolare riguardanti la partecipazione della moglie Gaia Saponaro a un concorso dell’Aise. Crosetto aveva espresso timori che tali informazioni potessero provenire dagli stessi apparati di sicurezza, ma le sue preoccupazioni non hanno trovato riscontro immediato.

Nel verbale del 22 gennaio 2024, Crosetto aveva manifestato i suoi timori alla Procura di Perugia, chiedendo conferme sui risultati degli accertamenti. La presidenza del Consiglio, però, ha dichiarato che gli accertamenti erano stati effettuati e che non vi era alcun riscontro negativo per quanto riguarda l’origine delle informazioni trapelate.

La situazione rimane tesa e il caso continua a essere un punto di frizione all’interno del Governo. L’assenza di una risposta chiara e tempestiva alle preoccupazioni di Crosetto, unita alle complicazioni legali e politiche derivanti dall’inchiesta di Perugia, solleva interrogativi sul futuro della gestione dei Servizi segreti e sulla trasparenza delle loro operazioni.

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