Collegati con noi

Ambiente

Terra dei Fuochi, l’indignazione di Padre Patriciello: i negazionisti chiedano scusa ai morti e ai malati di cancro

Pubblicato

del

Ci sono volte in cui vorremmo con tutto il cuore avere torto, accorgerci che su un dato fatto ci eravamo sbagliati. Per Padre Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde a Caivano, nel cuore della Terra dei Fuochi, questa è una di quelle volte. Il report della procura di Napoli Nord e dell’Istituto Superiore di Sanità diffuso nei giorni scorsi ha certificato, ancora una volta, quello che per anni Patriciello ha sostenuto con forza e determinazione, mentre, giorno dopo giorno, il dramma si consumava sotto i suoi occhi: nella Terra dei Fuochi, in questo lembo di terra maledetto fra Napoli e Caserta, la causa di tanti morti e malati di tumore è la devastazione ambientale provocata dallo sversamento illecito di rifiuti industriali. 

Padre Maurizio ci accoglie nella chiesa di San Paolo Apostolo, nel quartiere Parco Verde di Caivano. Gli occhi lucidi, lo sguardo intenso, una voce che ribolle di dolore ed indignazione, mantenendo però sempre la sua naturale compostezza. Qui tutti sapevano, ma in troppi hanno negato. Padre Maurizio ha la memoria lunga e non dimentica chi, accanto a lui, s’è sporcato le mani, e chi invece, guidato dall’ignavia, s’è voltato sistematicamente dall’altra parte. In questa intervista c’è la storia della Terra dei Fuochi, raccontata da uno dei suoi protagonisti. “Io volevo solo fare il prete – confessa alla fine dell’intervista -, ma davanti alle bare bianche dei bambini morti di cancro, ho capito che dovevo fare qualcosa per questa gente”. 

Advertisement

Ambiente

In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

Pubblicato

del

In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

Continua a leggere

Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

Pubblicato

del

Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

Continua a leggere

Ambiente

Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

Pubblicato

del

Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto