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Terra dei fuochi, la protesta di 19 sindaci: “Siamo stati lasciati soli”

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Si sono rifiutati di firmare il nuovo protocollo sulla Terra dei Fuochi, proposto dal commissario per il contrasto al fenomeno dei rochi di rifiuti in Campania: sono 19 sindaci di comuni dell’Agro Aversano perchè ritengono che le loro istanze siano rimaste inascoltata. Sono: Alfonso Golia (Aversa), Nicola Affinito (Carinaro), Renato Natale (Casal di Principe), Francesco Luongo (Casaluce), Marcello De Rosa (Casapesenna), Vincenzo Guida (Cesa), Lucio Santarpia (Frignano), Vincenzo Santagata (Gricignano di Aversa), Nicola Esposito (Lusciano), Vincenzo Gaudino (Orta di Atella), Gino Pellegrino (Parete), Vincenzo Caterino (San Cipriano di Aversa), Anacleto Colombiano (San Marcellino), Ernesto Di Mattia (Sant’Arpino), Salvatore Papa (Succivo), Tommaso Barbato (Teverola), Michele Apicella (Trentola Ducenta), Luigi Della Corte (Villa di Briano) e Valerio Di Fraia (Villa Literno).

Le proteste dei sindaci sono state sottoposte all’attenzione del governo grazie dalla deputata Michela Rostan (Gruppo Misto), vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera,che ha presentato un’interrogazione ai ministri della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e dell’Interno, Luciana Lamorgese, per chiedere loro di “affrontare la questione dei roghi tossici in Campania in maniera più decisa ed efficace, raccogliendo le proposte e le istanze che da tempo vengono avanzate da comitati, associazioni e rappresentanti istituzionali”.


“I sindaci – si legge nell’interrogazione – lamentano che vengono assegnati nuovi compiti e responsabilità agli enti locali che, però, sono carenti di personale e di risorse, mentre il problema dei roghi dei rifiuti, appiccati ad ogni ora del giorno e della notte è un fenomeno ampio e diffuso, purtroppo, che interessa soprattutto i territori della provincia a nord di Napoli, fenomeno rispetto al quale, secondo i rappresentanti istituzionali, è arrivato il momento di attuare tutte quelle azioni necessarie a debellarlo, soprattutto sul fronte repressivo e dei controlli”. Inoltre la mancanza di risorse finanziarie a disposizione dei bilanci comunali non consente gli “interventi di caratterizzazione e di rimozione dei rifiuti, il cui deposito prolungato sui territori costituisce di fatto un potenziale innesco per il fenomeno dei roghi con gravi conseguenze sulla qualità dell’aria e quindi gravi e certi rischi per la salute pubblica”. Ancora, “sono state chieste più volte risorse economiche per assumere vigili urbani, al di fuori dei vincoli di bilancio, e nel contempo che l’esercito sia dotato di poteri di polizia giudiziaria o che si invii sul territorio una task force di uomini delle forze dell’ordine, concentrati esclusivamente su questo fenomeno oltre a uno snellimento delle procedure per la bonifica dei siti inquinati con un’azione congiunta tra vari livelli”. “La recrudescenza del fenomeno dei roghi tossici appiccati ad ogni ora del giorno e della notte nell’area agro-aversana, in provincia di Caserta, ai confini dell’area metropolitana a Nord di Napoli, esige risposte immediate e definitive da parte del governo. I sindaci di questo ampio comprensorio – dichiara Rostan – sono stati lasciati soli e disarmati contro l’avanzata criminale che sottende a questi fenomeni. Le loro proposte sono rimaste inascoltate con il risultato che ben 19 primi cittadini, lo scorso 11 novembre, si sono rifiutati di sottoscrivere il nuovo protocollo”.

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In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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