Il Movimento 5 Stelle (M5S) è nuovamente attraversato da forti tensioni interne, questa volta innescate dall’annuncio della Costituente 5 Stelle, un’assemblea destinata a riformare il programma del partito prevista per inizio ottobre. La decisione ha suscitato critiche e preoccupazioni tra i membri del movimento, evidenziando il crescente divario tra il leader Giuseppe Conte e il fondatore Beppe Grillo.
Circa venti parlamentari del M5S hanno espresso il loro malcontento per i modi e i tempi dell’annuncio della Costituente. Le critiche principali riguardano la mancanza di comunicazione e trasparenza. “Abbiamo appreso delle decisioni da un comunicato stampa, senza essere consultati o informati”, spiegano alcune fonti interne, sottolineando il disappunto per essere stati esclusi dal processo decisionale.
Un’altra preoccupazione riguarda l’organizzazione dell’evento, affidata ancora una volta alla società Avventura Urbana, la stessa che gestì gli Stati Generali nel 2020. “Temiamo che si ripeta il déjà vu degli Stati Generali, il cui esito è stato totalmente disatteso”, affermano i critici. Inoltre, alcuni membri si chiedono se siano state considerate altre società per l’organizzazione e cosa ne pensi il tesoriere, Claudio Cominardi, noto per la sua vicinanza a Grillo.
Il tesoriere Cominardi si trova in una posizione delicata, dovendo decidere se supportare o meno alcune decisioni prese dai vertici contiani, decisioni che potrebbero potenzialmente indebolire Grillo e innescare una scissione interna. La paura tra gli eletti è che i principi fondativi del Movimento possano essere stravolti senza una reale consultazione degli iscritti.
L’ala contiana del M5S ha respinto le critiche definendole “ridicole”, sostenendo che si tratta di un grande processo innovativo e assicurando che la leadership rimarrà invariata. Tuttavia, la parola “scissione” inizia a circolare con maggiore insistenza all’interno del Movimento. I ricordi vanno all’estate del 2021, quando Conte e Grillo erano a un passo dal dividersi. Allora, furono Roberto Fico e Luigi Di Maio a mediare, ma oggi rimane solo Fico in quel ruolo.
Paolo Becchi, storico ideologo del M5S, ha espresso la sua opinione critica, affermando che “Conte sta portando il M5S in un vicolo cieco e Grillo se ne è accorto”. Secondo Becchi, la mancanza di un elemento chiave ha impedito al Movimento di compiere un nuovo Risorgimento, paragonando Grillo a Garibaldi e Casaleggio a Mazzini.
All’interno del M5S, c’è chi profetizza la nascita di due partiti: uno con un simbolo tutto da inventare e l’altro con un nome ma pochi volti. Gli equilibri sono cambiati rispetto al passato, e il futuro del Movimento appare incerto. La Costituente 5 Stelle potrebbe rappresentare un momento cruciale per il destino del M5S, con la possibilità di ridefinire il suo ruolo nella politica italiana o di innescare una scissione definitiva.