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Tennis: Sinner pronto per Bercy, ma guarda a Torino

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Parigi-Torino solo andata. L’ultimo Masters 1000 stagionale, quello parigino di Bercy, ha pronti quattro biglietti per le Finals in programma a novembre (10-17) nel capoluogo piemontese, dove si affronteranno i migliori otto della stagione, con Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Alex Zverev e Daniil Medevedev già sicuri del pass. L’azzurro, al termine di un 2024 tanto trionfale quanto sfiancante, si dice comunque pronto alla nuova sfida, anche se il suo “obiettivo principale, già da inizio anno, per me è essere a Torino”, con l’ ‘essere’ che sembra sottendere un ‘vincere’ dopo la sconfitta l’anno scorso in finale con Novak Djokovic. Nella conferenza stampa pre-torneo, Sinner ha commentato il suo possibile percorso alla Accor Arena, che ospita per l’ultima volta il torneo, destinato a trasferirsi nel 2025 alla Defense Arena di Nanterre.

L’esordio sarà, martedì al secondo turno, contro Ben Shelton (n.23 Atp), che avrebbe dovuto affrontare al primo il canadese Felix Auger-Aliassime, che però si è ritirato per un mal di schiena. “E’ un tabellone decisamente molto duro, soprattutto su questi campi – le parole di Sinner – Chi serve forte qui è difficile da affrontare, ma vedremo giorno per giorno. Io spero di riuscire ad alzare il livello rispetto agli ultimi due anni in cui ho giocato qui”. Par capire le sue condizioni, il n.1 al mondo aspetta quindi l’esordio, ma ritiene di “essere pronto per questi appuntamenti di fine anno. Sono riuscito a giocare pochi tornei e ad arrivare quasi sempre in fondo. Penso di star bene fisicamente e anche mentalmente”.

L’altoatesino potrebbe incontrare al terzo turno Matteo Arnaldi, che debutterà contro Holger Rune, mentre per gli altri italiani in tabellone ci sono accoppiamenti meno complicati: Luciano Darderi affronterà l’olandese Griekspoor, Lorenzo Musetti il tedesco Struff. Infine, Matteo Berrettini se la vedrà con l’australiano Popyrin e Fabio Cobolli con l’idolo locale Gasquet, un po’ triste per la sua ultima apparizione a Bercy, avendo annunciato l’addio al tennis dopo la prossima edizione del Roland-Garros. In assenza di Novak Djokovic – che dovrà incrociare le dita per conservare la sua sesta posizione nella ‘Race to Turin’, sempre che voglia/possa parteciparvi – i favoriti per la vittoria sono ovviamente Sinner e Alcaraz, mentre altri cercheranno di fare il possibile per conquistare il pass per Torino, con lo statunitense Taylor Fritz abbastanza tranquillo al contrario di quelli che seguono Djokovic, Casper Ruud e Andrey Rublev.

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La Juve rimonta 2 gol, 4-4 con l’Inter a San Siro

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Partita spettacolare a San Siro tra Inter e Juventus. Un derby d’Italia che riconcilia col calcio e che, in ottica classifica, rende felice solo chi stava osservando comodamente in poltrona da Napoki. Nella gara pomeridiana piu’ importante della nona giornata di Serie A finisce 4-4 con i nerazzurri che possono recriminare per l’occasione sprecata. Sul 4-2 per l’Inter, infatti, la gara sembrava chiusa ma l’ingresso di Yildiz ha l’inerzia della partita e la doppietta del numero 10 turco con passaporto tedesco ha riportato la sfida in parita’.

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MotoGP: Bagnaia vince Gp Thailandia, Martin secondo

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Certe vittorie valgono più di altre, al di là del premio immediato che garantiscono, in termini di punti o denaro. E una di queste l’ottenuta Francesco Bagnaia sulla pista thailandese di Buriram, nel terz’ultimo fine settimana del mondiale MotoGp che vede ancora l’italiano all’inseguimento dell’attuale leader, Jorge Martin, che si è preso un prudente secondo posto. A confermare la tesi ci sono anche le parole dello stesso Bagnaia al termine della gara, che lo porta a -17 dal pilota Ducati Pramac: “Questo successo non conta solo per il campionato ma è importante per la mentalità con cui l’ho ottenuta e la confidenza che mi ha dato”, ha affermato, non prima di averlo dedicato alla sua squadra “che ha fatto un lavoro fantastico”.

Le premesse per il portacolori della Ducati non erano state delle migliori, con un deludente nono tempo in un warm up condotto sotto la pioggia, mentre Marc Marquez aveva fatto scintille e anche Martin sembrava aver trovato il feeling giusto. Per la gara, la pioggia è un po’ diminuita ma la pista era molto bagnata e Martin, che era in prima fila tra le Desmosedici di Enea Bastianini e di ‘Pecco’ è partito benissimo e in breve si è portato davanti a tutti, con un ritmo che solo il piemontese è riuscito a tenere, mentre il romagnolo è scivolato subito indietro per poi cadere compromettendo la sua prova.

Il ritmo infernale ha tradito Martin, che per non farsi superare da Bagnaia è andato lungo in una curva e gli lasciato il comando, che da quel momento l’italiano non ha mai ceduto. A fare un po’ soffrire il bicampione del mondo è stato poi Marquez, che dopo aver sorpassato Martin e grazie alle sue note abilità su pista bagnata lo ha messo nel mirino. Per alcuni giri, i due hanno duellato, entusiasmando il pubblico ma prendendo dei bei rischi, finchè al 15/o lo spagnolo è scivolato su un cordolo, finendo a terra.

Bagnaia, forte di un discreto vantaggio su Martin, che non ha voluto, o potuto, forzare, ha strappato cinque punti al rivale (453 contro 436), “felicissimo” alla fine per un successo che conta tanto”, il nono della stagione in un gp. Sul podio è salito anche Pedro Acosta, con la Gas Gas, mentre Fabio Di Giannanonio ha conquistato un ottimo quarto posto. “I problemi emersi nel warm up sono stati risolti bene dal team – ha affermato Bagnaia – e ho capito subito di essere messo bene, in frenata, e di poter mantenere il ritmo che ho tenuto per tutta la gara. Mi sono preso qualche rischio ma sapevo quanto fosse importante vincere oggi”.

Rischi che non si è voluto prendere più, ad un certo punto, Martin: “Forse non tanti capiscono quanto veloce si va in queste condizioni difficili ma spesso siamo davvero al limite – ha detto -. Ho avuto grosse grosse difficoltà oggi, c’era davvero poca aderenza. Quando Bagnaia è scappato ho cercato di recuperare, ma poi ho visto che non era cosa e ho pensato di portar a casa il secondo posto, cercando di controllare quelli dietro”. La caduta di Marquez è stata un vantaggio per Martin, che poteva perdere più punti se fosse arrivato terzo, con il pluricampione del mondo che si è rammaricato per aver avuto fretta. “Mi è mancata la pazienza per la caduta, specialmente perché Pecco era molto forte oggi sul bagnato – ha detto Marquez -. Ero già da 2-3 giri dietro di lui, molto attaccato e la temperatura era troppo alta. La moto mi si è chiusa in quel momento la moto e ho sbagliato. Non ho voluto lasciarlo andare, è stato un attimo”.

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Punteggio tennistico per l’Atalanta sul Verone: 6-1

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La partita tra Atalanta e Verona, anticipo della nona giornata di Serie A a Bergamo, si è conclusa con una netta vittoria dei padroni di casa, che si sono imposti per 6-1 su un Hellas mai in grado di competere. La squadra di Gasperini, con un avvio fulminante, ha subito imposto il suo ritmo alla gara, con la Dea che dopo appena cinque minuti era già in vantaggio per 2-0. Da quel momento in poi, la partita è stata pura accademia per i nerazzurri.

Lo schieramento difensivo del Verona, con il 5-4-1 in fase di non possesso, è stato facilmente scardinato dal tridente d’attacco atalantino. Al quarto d’ora, infatti, l’Atalanta era già avanti di tre reti, grazie alle invenzioni di Lookman, assoluto protagonista del primo tempo. Il nigeriano ha chiuso la prima frazione di gioco con una doppietta, dimostrando grande ispirazione e orchestrando tutte e tre le azioni offensive iniziali: prima ha servito a rimorchio De Roon per il gol dell’1-0, poi ha orchestrato un triangolo con Retegui, che ha finalizzato di mancino per il raddoppio, e infine ha ispirato il 3-0 realizzato con un tiro a giro da De Ketelaere.

Per l’Hellas, che incassa la quinta sconfitta nelle ultime sei giornate, l’unico spunto positivo arriva con il gol della bandiera di Sarr poco prima dell’intervallo. Nella ripresa, però, Retegui chiude definitivamente la gara e rende ancora più cupa la situazione per l’allenatore Zanetti, ormai sempre più in bilico. De Roon apre le danze per il vantaggio atalantino, seguito a ruota dal raddoppio di Retegui, che tenta nuovamente la via del gol al 12’ ma manca di precisione sul cross di Zappacosta. Poco dopo, grazie a Lookman che crea l’opportunità, De Ketelaere indovina l’incrocio con un tiro a giro dall’interno dell’area.

La partita continua con l’Atalanta in pieno controllo. Lookman, irresistibile nel primo tempo, sigla il 4-0 al 29’, vincendo un contrasto con Coppola e infilando il rasoterra. Al 35’, su assist di tacco di De Ketelaere, il nigeriano sigla il 5-0 con un tiro da pochi passi, con l’aiuto di Ederson che riesce a liberarsi della marcatura di Magnani.

Il Verona cerca di rispondere, ma l’unico tentativo degno di nota di Sarr, che colpisce il palo, viene vanificato da un fuorigioco iniziale. Poco dopo arriva la sesta marcatura atalantina grazie a Retegui, che firma il suo decimo gol in campionato con un sinistro sotto l’incrocio su assist di Pasalic e De Ketelaere. I veneti, pur combattendo per onore di firma, si dimostrano incapaci di reagire, limitandosi a qualche tentativo senza concretezza.

L’ingresso di Lazovic e le successive sostituzioni di Zanetti nella ripresa non riescono a invertire il destino della partita. Il Verona sfiora il secondo gol solo nei minuti finali, con un tiro dalla distanza di Dani Silva, ma il portiere Carnesecchi è attento e blocca la conclusione.

Con questa vittoria, l’Atalanta dimostra ancora una volta la propria forza offensiva e la capacità di sfruttare al meglio le giocate dei propri uomini chiave, soprattutto Lookman e Retegui. Per il Verona, invece, si tratta di una serata da dimenticare e di un campanello d’allarme per la panchina di Zanetti, sempre più in bilico.

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