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Cronache

Temporali e anche neve, maggio inizia col maltempo: nave in balia del vento a Pozzuoli

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Vento, temporali e addirittura neve, con crollo di alberi, frane, allagamenti e strade chiuse: l’ondata di maltempo che nelle ultime ore ha flagellato molte parti d’Italia è stata tanto violenta quanto inattesa, quasi in grado di sovvertire le aspettative sulle promesse primaverili di maggio. Ma la fotografia del meteo ha confermato l’allerta gialla diramata ieri dalla Protezione civile in ben 8 regioni. Giornata difficile in Liguria, soprattutto a Genova, colpita da un violento acquazzone che ha provocato il crollo di un albero su tre auto in sosta e di alcuni pezzi di cornicione da un palazzo in centro. Sotto stress pure La Spezia: la base navale è stata aperta al traffico civile per gli allagamenti della statale 530 che unisce il capoluogo a Porto Venere. Forti piogge anche a Milano, dove i vigili del fuoco hanno dovuto far fronte ad allagamenti di molte strade.

Ma a preoccupare è il livello dei fiumi Seveso e Lambro, salito oltre misura tra le 6 e le 8 di stamattina in Brianza. L’assessore alla Sicurezza Marco Granelli ha spiegato che “per il Seveso il canale scolmatore sta scaricando gran parte dell’onda di piena e per ora non siamo ancora ai livelli di attivazione della vasca di Milano”; per il Lambro invece ha fatto sapere di avere allertato alcune comunità interessate al fine “di un’eventuale evacuazione”.

Ancora disagi in Valle d’Aosta: per la caduta di massi di ieri è rimasta chiusa al traffico per buona parte della giornata la strada regionale della Valgrisenche; problemi anche a Champrotard di Villeneuve per una frana che ha parzialmente interessato la strada comunale. In Friuli Venezia Giulia è stata di nuovo interrotta per una nuova frana, a un mese dalla riapertura, la strada provinciale del Tul che conduce a Clauzetto (Pordenone), questo perché il sistema di monitoraggio ha segnalato un nuovo movimento del terreno. Fiumi ingrossati in Veneto e anche acqua alta a Venezia, dove le previsioni stimano un livello di 110 centimetri per le 20.30, che molto probabilmente farà scattare le paratie del Mose. È ricomparsa anche la neve, con un abbassamento delle precipitazioni fino a 1800-2100 metri sulle Prealpi e a 1700-2000 sulle Dolomiti. Situazione simile in Piemonte, con forti rovesci e neve già a 1.800-2.000 metri; si registrano alberi caduti nel Biellese e l’esondazione di alcuni canali in provincia di Cuneo. Allarme in Umbria, anche se la situazione per tutta la giornata è stata sotto controllo, a parte l’area intorno a Orvieto dove i vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per far fronte ad allagamenti e alla caduta di alberi. Paura a Roma per la caduta di un grosso albero in zona Appia: danneggiati alcuni balconi di uno stabile, fortunatamente senza ferire nessuno, anche se per precauzione sono stati evacuati tre appartamenti.

Paura anche al porto di Pozzuoli: la nave Driade in arrivo da Ischia a causa di una burrasca di vento commista a pioggia è rimasta in balia del vento per diversi minuti prima di riuscire ad attraccare. È andata peggio in Francia dove le piogge fortissime e insistenti hanno messo letteralmente in ginocchio le infrastrutture, causando tra l’altro la morte di una donna rimasta vittima di una colata di fango nella regione dell’Aisne (a nord, l’area nazionale più colpita). Bloccato, causa allagamento delle piste e del Terminal 2, lo scalo aereo Roissy-Charles de Gaulle.

La Tour Eiffel è stata colpita da un fulmine (fenomeno non desueto in verità), ma soprattutto la grandine ha danneggiato molti vigneti, tra cui quelli del pregiato ‘Chablis’ in Borgogna. Situazione drammatica in Brasile, sferzato da piogge torrenziali che hanno provocato la morte di 11 persone, mentre altre 21 risultano al momento disperse. Infine, Emirati ancora sott’acqua, con una quantità di temporali che ricorda molto quella di due settimane fa: l’aeroporto di Dubai, il secondo al mondo per quantità di traffico, è stato costretto a cancellare e a ritardare diversi voli.

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Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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