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Cronache

Tanto sangue nell’auto di Turetta, Ris al lavoro

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Si avvicina la fase decisiva nell’inchiesta sul femminicidio di Giulia Cecchettin, quella degli accertamenti scientifici sull’auto di Filippo Turetta e sugli oggetti trovati al suo interno. La Fiat Grande Punto nera, sulla quale il giovane è stato bloccato dalla polizia tedesca il 18 novembre scorso, è da quattro settimane nelle mani dei Ris di Parma, che hanno aperto l’auto, recuperato il materiale all’interno, e, su incarico del pm Andrea Petroni, svolto i primi rilievi. Ora saranno le macchie di sangue trovate sul sedile posteriore e nell’abitacolo della Punto a ‘raccontare’ agli analisti del Ris cosa è successo in quell’auto: in particolare, se è qui che Giulia ha trovato la morte, sotto le ultime coltellate di Filippo – una ventina i fendenti contati sul corpo – oppure se la ragazza di Vigonovo era già deceduta quando Turetta era stato inquadrato dalle telecamere della zona industriale di Fossò mentre caricava nel sedile posteriore il corpo dell’ex fidanzata, dandosi poi alla fuga. Sul sedile, secondo le prime informazioni, sarebbe stato rinvenuto molto sangue.

Ora la parola passa agli esperti della ‘bloodstain pattern analysis’, la tecnica che studia forma e traiettoria degli schizzi di sangue, che i Ris utilizzarono per la prima volta nell’indagine sul delitto di Cogne. La procedura consente di ricavare l’origine e l’azione che ha provocato il sanguinamento. I Ris attendono solo l’incarico da parte del pm. Il conferimento è atteso a breve, forse la prossima settimana. Insieme al consulente della Procura verranno convocati anche gli avvocati delle parti, i difensori di Turetta e quelli della famiglia Cecchettin, che nomineranno a loro volta i periti che parteciperanno agli esami irripetibili. Sulla Fiat Punto, infatti, sono stati trovati anche uno dei due coltelli usati da Turetta, quello con una lama di 12 centimetri – l’altro, spezzato, fu rinvenuto nel parcheggio di Vigonovo, dove iniziò l’aggressione a Giulia – dei sacchetti di nylon neri, una scarpa, e un cellulare. Si dovrebbe trattare del telefono di Turetta – i carabinieri non l’hanno ancora potuto aprire – perchè, da quanto si sa, quello di Giulia non è mai sato ritrovato.

Le prove raccolte con questi questi accertamenti serviranno a suffragare o meno le dichiarazioni fatte da Turetta al pm l’1 dicembre scorso nell’interrogatorio fiume di 9 ore reso nel carcere di Verona. Un racconto fatto di incongruenze e molti “non ricordo”, nel quale l’ex fidanzato e carnefice di Giulia affermò “mi è scattato qualcosa in testa” per spiegare l’orrore. Nel carcere veronese di Montorio Filippo Turetta continua a trascorrere le sue giornate senza grandi cambiamenti. Nei giorni scorsi si era diffusa la voce che fosse vicino il suo trasferimento in un’altra sezione della casa di reclusione. Allo stato, però, il giovane risulta tuttora rinchiuso nella sesta sezione, l’infermeria, in cui è stato collocato fin dal suo arrivo in Italia, il 25 novembre scorso.

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Cronache

Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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