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Cronache

Tangenti per la gestione di un centro sportivo, indagati un avvocato e politici a Giugliano

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Un’inchiesta avviata dalla Procura di Napoli Nord ha portato alla luce un presunto caso di concussione riguardante la gestione del centro sportivo polifunzionale Antares, situato nei pressi dello stadio comunale di Giugliano. L’accusa principale è quella di tangenti richieste in cambio della proroga della concessione per la gestione del centro sportivo.

L’indagine, coordinata dal pm Dongiacomo sotto la supervisione della procuratrice di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone, ha preso piede dopo la denuncia di un imprenditore locale. Quest’ultimo, gestore del centro sportivo che comprende campi di calcio, tennis e altre strutture sportive, avrebbe segnalato di essere stato avvicinato da un consigliere comunale e da un dirigente del comune di Giugliano, i quali avrebbero chiesto una somma di denaro per favorire la proroga della concessione.

La Guardia di Finanza, guidata dal tenente colonnello Michele Doronzo, ha effettuato un blitz che ha portato all’esecuzione di un decreto di perquisizione nello studio legale dell’avvocato Francesco Smarrazzo, noto professionista coinvolto nel caso e difeso dal penalista Feliciano Taglialatela. Durante la perquisizione, sono stati rinvenuti circa 15.000 euro, che si sospetta possano essere il pagamento della tangente richiesta.

Oltre all’avvocato Smarrazzo, sono indagati a piede libero il consigliere comunale Paolo Liccardo, assistito dall’avvocato Michele Giametta, e un dirigente comunale. La perquisizione è stata eseguita con la supervisione di un avvocato del consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli Nord per garantire la regolarità delle operazioni.

Secondo quanto emerso, l’imprenditore avrebbe incontrato il consigliere comunale e il dirigente in un bar, dove sarebbero state avanzate le richieste di denaro per accelerare la proroga della concessione. L’avvocato Smarrazzo, che avrebbe svolto il ruolo di mediatore, è ora chiamato a rispondere delle accuse nella prossima udienza di convalida del fermo.

La Guardia di Finanza è al lavoro per analizzare le banconote sequestrate e verificare la veridicità delle accuse avanzate dall’imprenditore. L’inchiesta si concentra su come le concessioni pubbliche e le procedure amministrative siano state gestite, evidenziando la necessità di trasparenza e correttezza nella gestione dei beni pubblici.

Il caso ha sollevato interrogativi sulla gestione degli appalti e delle concessioni nella terza città della Campania, accendendo i riflettori su possibili irregolarità nel processo decisionale del Comune di Giugliano.

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Cronache

Coppia aggredita in casa a Napoli, arrestati due loro parenti

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Sono ritenuti responsabili di avere aggredito con il volto coperto due coniugi, loro parenti, al culmine di una lite familiare, le due persone arrestate con l’accusa di tentato omicidio e lesioni gravi dalla Squadra Mobile che hanno indagato sulla vicenda coordinata dalla Procura di Napoli (VII sezione, pm Alessandra Cataldi, procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli). I fatti contestati risalgono al maggio del 2023 quando marito e moglie vennero aggrediti in casa. Lui finì in ospedale con numerose ferite da arma da punta e taglio per cui fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

L’uomo si mostrò reticente con la Polizia di Stato, riferendo agli agenti di essere stato aggredito da 4-5 persone travisate giunte a bordo di scooter e non fornendo altri particolari utili alla loro identificazione. Solo quasi un mese dopo, il 16 giugno, la moglie si è presentata, spontaneamente, in Questura dove, oltre a esporre quanto subìto , riferì anche che ad aggredire lei e il marito erano stati i suoi cugini, . Una versione dei fatti confermata anche dal marito, qualche giorno dopo. Il movente dell’aggressione venne inquadrato dagli investigatori della Squadra Mobile in screzi in famiglia che videro protagonisti zii, nipoti e cugini.

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Ambiente

Peronospora, al via il 19 settembre aiuti per 47 milioni al settore vitivinicolo

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A partire dal 19 settembre, prenderanno il via da parte di Agea i pagamenti dei fondi di solidarietà destinati agli agricoltori colpiti dalla Peronospora. Gli aiuti, per un totale di 47 milioni di euro, sono riservati alle aziende che hanno subito una riduzione di produzione di almeno il 30% a causa dell’infezione fungina che ha colpito nel 2023.

“Abbiamo messo a disposizione tutto ciò che potevamo per sostenere in particolare le piccole e medie imprese, che sono maggiormente vulnerabili rispetto a eventi così distruttivi”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

“Il nostro obiettivo – ha rimarcato il ministro – è proteggere il futuro del settore vitivinicolo e offrire un sostegno concreto alle imprese danneggiate. La rapidità e la gravità con cui la Peronospora si è diffusa, complice il clima eccezionale di quell’anno, hanno richiesto un intervento straordinario, e il Governo Meloni ha risposto con decisione”. “Sono circa 30.000 – fa sapere il ministero in una nota – le aziende agricole che hanno fatto richiesta per accedere a tali fondi, una cifra che dimostra l’ampiezza della crisi che ha interessato sia il comparto dell’uva da tavola che quello del vino”.

Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, si legge ancora nella nota, “ha destinato tutte le risorse disponibili per sostenere le imprese agricole colpite: 7 milioni di euro provenienti dalla legge 163/2023 e ulteriori 40 milioni dal Decreto Agricoltura. Il 40% dei fondi sarà erogato a tutte le aziende richiedenti, mentre il restante 60% sarà assegnato come quota aggiuntiva alle imprese che hanno adottato misure di prevenzione”.

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Cronache

Reati contro la pubblica amministrazione, arresti

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Travolge anche la Puglia lo scandalo dei falsi titoli formativi e diplomi, che sarebbero stati rilasciati da alcune società in cambio di denaro. La Guardia di finanza di Bari e Barletta sta eseguendo nove misure cautelari e il sequestro di beni per circa 10 milioni di euro, in esecuzione dei provvedimenti firmati dal gip di Trani su richiesta della Procura guidata da Renato Nitti.

L’accusa a carico degli indagati è associazione per delinquere dedita alla commissione di reati contro la fede pubblica, il patrimonio e la pubblica amministrazione. Le misure cautelari sono state eseguite in Puglia e in altre regioni. La Guardia di finanza ha eseguito perquisizioni in tutta Italia.

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