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Esteri

Taiwan, 43 jet e 8 navi da guerra cinesi intorno all’isola

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Il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito di aver rilevato 43 aerei e otto navi da guerra cinesi operativi intorno all’isola nelle 24 ore fino alle 6 locali (mezzanotte in Italia). Mercoledì, quindi, c’è stato un balzo delle attività militari del Dragone nello stesso giorno in cui Pechino ha testato per la prima volta in quasi 45 anni un missile balistico intercontinentale (Icbm) sui cieli del Pacifico. Un totale di 34 aerei tracciati ha attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan, ha aggiunto il ministero, assicurando che le forze armate di Taipei “hanno monitorato la situazione e risposto di conseguenza”.

Un’illustrazione pubblicata dal ministero della Difesa taiwanese ha mostrato gli aerei cinesi circondare l’isola, fatta eccezione per la costa nordorientale. Il record del 2024 di incursioni di jet dell’Esercito popolare di liberazione è dello scorso 11 luglio, quando Taipei riferì di aver tracciato 66 aerei militari nella finestra di 24 ore. La Cina rivedica la sovranità sull’isola, ritenuta una parte “inalienabile” del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario. Intanto, l’area ha registrato un’ulteriore novità, a conferma delle tensioni in aumento intorno al mar Cinese meridionale e orientale: il cacciatorpediniere nipponico Js Sazanami ha attraversato mercoledì lo Stretto di Taiwan, in risposta alle violazioni cinesi di agosto dello spazio aereo giapponese, per la prima volta nella storia della Japan Maritime Self-Defense Force. Secondo lo Yomiuri Shimbun, in base a diverse fonti del governo di Tokyo, il premier Fumio Kishida avrebbe ordinato la manovra perché preoccupato che l’inazione dopo l’incursione cinese in territorio giapponese avrebbe incoraggiato Pechino in azioni di disturbo.

La Js Sazanami ha iniziato a navigare attraverso lo Stretto di Taiwan dal lato nord mercoledì mattina, navigando verso sud per oltre 10 ore e completando il suo passaggio entro sera. Nel frattempo, hanno riferito i media di Taipei, navi militari australiane e neozelandesi hanno attraversato lo Stretto di Taiwan, in vista delle manovre congiunte di oggi anche con le unità nipponiche nel mar Cinese meridionale. Dallo scorso mese, le attività militari di Pechino attorno al Giappone sono state sempre più frequenti. Il 26 agosto, un aereo da ricognizione cinese Shaanxi Y-9 è entrato nello spazio aereo nipponico dal lato orientale delle isole Danjo, nella prefettura di Nagasaki. Il 18 settembre, tre navi militari cinesi, tra cui la portaerei Liaoning, hanno navigato tra l’isola di Yonaguni nella prefettura di Okinawa e l’isola di Iriomote, entrando brevemente nella zona contigua giapponese.

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Esteri

Biden a Zelensky: la Russia non prevarrà, noi con Kiev

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“La Russia non prevarrà”. Lo ha detto Joe Biden a Volodymyr Zelensky accogliendonolo nello Studio Ovale. Il presidente lo ha ringraziato del piano che il leader ucraino gli ha presentato ed ha assicurato che “gli Stati Uniti sono accanto a Kiev ora e in futuro”.

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Esteri

Altro scudo per Kiev, secondo Samp-T in Ucraina

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Una nuova batteria antiaerea proveniente dall’Italia è pronta a rinforzare lo scudo antimissilistico delle truppe di Kiev. Il Samp-T sta arrivando in Ucraina e potrà essere operativo già dalla prossima settimana: è il secondo invio di questo tipo, dato che lo stesso sistema d’armi terra-aria era stato già fornito lo scorso anno dal nostro Paese dopo l’inizio dell’invasione russa. Secondo quanto comunicato da Mosca, quella contraerea fornita in collaborazione con la Francia sarebbe stata però distrutta dai soldati russi.

Il secondo Samp-T pronto a rimpiazzarlo è invece quello rientrato a giugno dal Kuwait, il cui invio sarebbe stato deciso nel nono pacchetto di aiuti, anche se questa fornitura non è stata facile: fino a poche settimane fa il sistema necessitava di pezzi di ricambio e aggiornamenti conclusi soltanto da poco. Tanto da indurre il ministro Crosetto a puntare il dito contro i tempi di produzione delle industrie italiane della Difesa: “L’Italia deve consegnare la contraerea Samp-T all’Ucraina e l’azienda italiana che deve sistemarlo ad agosto era chiusa per ferie, sabato e domenica non lavora e di sera non lavora”, aveva spiegato piccato il titolare di via XX Settembre manifestando perplessità sul sistema industriale bellico, che sembra non essere al passo con i tempi della guerra.

Un discorso che in termini strategici significava la necessità di cambiare in fretta in tutta l’Unione europea su questo aspetto, per non restare indietro rispetto alle esigenze del difficile momento storico. Ora una parte del nuovo scudo, dello stesso tipo di quello schierato in occasione del G7 in Puglia, sta transitando in Polonia, arrivando quindi a destinazione assieme alla seconda parte dei componenti tra qualche giorno. Il Samp-T non è comunque l’unica fornitura importante. Lo scorso aprile l’Italia aveva già fornito a Kiev anche i missili da crociera Storm Shadow/Scalp che possono colpire ad una distanza di 500 chilometri, potenzialmente anche obiettivi in Russia dunque. Ma secondo il caveat, come più volte sottolineato dai ministri italiani, le armi cedute non possono essere usate sul suolo russo. I magazzini dell’arsenale italiano intanto attendono di tornare a riempirsi, con degli aggiornamenti: il ministro Crosetto ha annunciato che il governo ha ordinato dieci sistemi Samp-T di nuova generazione e si stanno migliorando i missili antibalistici Aster.

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Economia

Germania in recessione, pressing per nuovo taglio Bce

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La Germania va verso un calo del Pil pari a -0,1% nel 2024, un dato che incorpora una probabile recessione in corso. E che potrebbe innescare – assieme alla debolezza della domanda nell’area euro – uno scontro al Consiglio direttivo di ottobre della Bce, con le ‘colombe’ che alzeranno il tiro per anticipare a ottobre il prossimo taglio dei tassi che era atteso per dicembre. Reduce da un secondo trimestre in negativo, Berlino già dopo gli indici Pmi della scorsa settimana fa i conti con una probabile debacle della sua economia anche nel terzo.

Recessione tecnica, dunque, ossia due trimestri consecutivi di Pil negativo. A rafforzare questo scenario arriva ora la revisione, in peggio, delle stime dei principali istituti economici tedeschi: da +0,1% la stima per l’intero 2024 passa a -0,1%. Quel che è peggio, gli istituti Ifo, Diw, Ifw Kiel, Halle e Rwi-Leibnitz peggiorano anche la ripresa, con +0,8% per il 2025 (sei decimali in meno rispetto alle stime di primavera). La diagnosi, dopo due anni di stagnazione economica, è che “una ripresa lenta è probabile inizi il prossimo anno, ma la crescita non tornerà al trend pre-pandemia nel futuro prevedibile”.

Numeri che fanno il paio con la crescita modesta dell’area euro nel secondo trimestre (+0,2%) e con le attese di una frenata nel trimestre luglio-settembre, quando per l’Italia Confcommercio stima crescita zero. In forte contrasto la revisione in meglio della crescita degli Usa nel secondo trimestre, con un +3% annualizzato, quindi non comparabile col dato europeo. Nel bollettino economico della Bce l’accento va su un dato che potrebbe essere determinante per la risposta al rallentamento in corso, trainato da un settore manifatturiero in recessione da due anni che ora rischia di trascinare con sé anche i servizi: l’espansione del Pil ad aprile-giugno “è stata principalmente determinata dalle esportazioni nette e dalla spesa pubblica. La domanda interna privata ha registrato un indebolimento, a fronte dei minori consumi delle famiglie, della riduzione degli investimenti delle imprese e del calo di quelli nel settore dell’edilizia residenziale”.

La stretta monetaria intrapresa a fine 2022 serviva proprio per indebolire la domanda e con essa l’inflazione. Dopo un taglio a giugno e uno a luglio da un quarto di punto ciascuno, le previsioni fino alla scorsa settimana davano tagli prudenti a ritmo trimestrale. Dal peggioramento del quadro economico, però, arrivano sempre più argomenti per i governatori che chiedono alla Bce di accelerare il graduale taglio dei tassi. Le indiscrezioni parlano di una possibile offensiva per un nuovo taglio già al meeting Bce che si terrà in Slovenia il 17 ottobre. Secondo la Reuters i ‘falchi’ sarebbe pronti a resistere. Il compromesso potrebbe essere un accordo dei governatori per dare a ottobre un ‘segnale forte’ del taglio che arriverà a dicembre.

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