Collegati con noi

Sport

Superlega, Ceferin: l’avvocato delle cause vinte

Pubblicato

del

Il ‘vincitore’ nella tragicomica ‘due giorni’ della Superlega e’ lui, Aleksander Ceferin. Quando venne eletto per la prima volta a capo del calcio europeo disse che “non sarebbe stato la marionetta di nessuno”, ma “al massimo dei miei figli”. Cinque anni dopo avere pronunciato quelle parole al congresso di Atene, l’avvocato di Lubiana (Slovenia) ha dovuto rispolverare la grinta da cintura nera di karate – che gli appartiene – per combattere contro la nascita della Superlega. Sposato, tre figli, padrone assoluto di tre lingue (serbo-croato, italiano e inglese), appassionato di auto e moto, ha attraversato – e non metaforicamente – il deserto del Sahara per cinque volte, prima di sedersi sul trono del calcio europeo. C’e’ da pensare che non lo abbia fatto al volante di una Fiat, per i motivi che si possono ben immaginare. Nel 1986, quando aveva solo 19 anni, decise di arruolarsi nell’Armata popolare jugoslava, per militare in seguito nella divisione della Difesa territoriale delle Forze armate slovene nella guerra dei 10 giorni, scoppiata nel 1991 in seguito alla dichiarazione d’indipendenza della Slovenia (ha pure difeso criminali di guerra). Ceferin, da buon avvocato, e’ un uomo che sa difendersi da solo, profondo conoscitore dei codici (ha difeso criminali di guerra) conserva la bomboniera da padrino del battesimo di Vera Nil, la figlia di Andrea Agnelli, per lui “una delle piu’ grandi delusioni, anzi la piu’ grande delusione”. “Non ho mai visto una persona mentire cosi’ di continuo, l’avidita’ e’ cosi’ forte che sconfigge tutti i valori umani”, ha apostrofato cosi’ l’ormai ex amico nei giorni scorsi. Eletto presidente Uefa nel 2016, dopo l’indagine sull’assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar che costrinse alle dimissioni il predecessore Michel Platini, Ceferin, classe 1967, ha avuto sempre un ruolo attivo nel mondo dello sport. Prima della piu’ alta carica Uefa era stato n.1 della Federazione calcistica della Slovenia. Negli anni e’ stato capace di stringere solidi rapporti con i piu’ importanti dirigenti sportivi, tra i quali lo stesso Platini e Gianni Infantino, attuale presidente della Fifa, di cui e’ vice. Dopo la caduta de ‘Le Roi’ Michel, dovette sconfiggere la concorrenza dell’olandese Michael Van Praag, per 42 preferenze a 12, prima di salire sul trono calcistico del Vecchio continente. La Figc, allora presieduta da Carlo Tavecchio, lo appoggio’. La sua amicizia stretta amicizia con Agnelliaveva creato anche qualche malumore da parte dei proprietari di altri club, che lo hanno spesso accusato di avere un occhio di riguardo nei confronti della Juve. Acqua passata, alla luce degli ultimi eventi. Diverse voci hanno accompagnato il rapporto fra i due: si e’ vociferato di un giro in Ferrari e di viaggi sul jet privato del presidente juventino, smentite dal diretto interessato. Ceferin ha invece confermato in passato di essere stato il padrino dell’ultima figlia di Agnelli, quelli si, definendolo addirittura “un onore” e ammettendo che la scelta lo commosse. Le accuse di averlo pugnalato alle spalle, per la scelta di ideare il progetto della Superlega, erano ancora piuttosto lontane.

Advertisement

Sport

Tennis: Jasmine Paolini quinta nel ranking Wta

Pubblicato

del

Jasmine Paolini si conferma al quinto posto del ranking Wta. Pressoché invariate la prime 10 posizioni della classifica mondiale che vede in testa Iga Swiatek. Alle spalle della polacca la bielorussa Aryna Sabalenka, la statunitense Jessica Pegula e la kazaka Elena Rybakina. Dietro l’italiana la statunitense Coco Gauff, la cinese Qinwen Zheng e la statunitense Emma Navarro. Esce dalla top 10 la ceca Barbora Krejcikova (undicesima) a vantaggio della greca Maria Sakkari (nona) e della statunitense Danielle Collins (decima).

1. Iga Swiatek (POL) 10885 pts

2. Aryna Sabalenka (BLR) 8716

3. Jessica Pegula (USA) 6220

4. Elena Rybakina (KAZ) 5871

5. Jasmine Paolini (ITA) 5398

6. Coco Gauff (USA) 4983

7. Zheng Qinwen (CHI) 3980

8. Emma Navarro (USA) 3705 9. Maria Sakkari (GRE) 3416 (+1)

10. Danielle Collins (USA) 3178 (+1)

 

Continua a leggere

Sport

Tennis: Sinner in testa al ranking Atp. nove italiani in top 100

Pubblicato

del

Jannik Sinner è saldamente al comando della classifica Ata. L’italiano guida con 11180 punti davanti il tedesco Alexander Zverev (6875) e allo spagnolo Carlos Alcaraz (6690), Quarto Novak Djokovic (5560). Invariate le prime 20 posizioni del ranking mondiale.

  • 1. Jannik Sinner (ITA) 11180
  • 2. Alexander Zverev (GER) 6875
  • 3. Carlos Alcaraz (SPA) 6690
  • 4. Novak Djokovic (SRB) 5560
  • 5. Daniil Medvedev (RUS) 5475
  • 6. Andrey Rublev (RUS) 4645
  • 7. Taylor Fritz (USA) 4060
  • 8. Hubert Hurkacz (POL) 4060
  • 9. Casper Ruud (NOR) 4010
  • 10. Grigor Dimitrov (BUL) 3965
  • 11. Alex De Minaur (AUS) 3655
  • 12. Stefanos Tsitsipas (GRE) 3390
  • 13. Tommy Paul (USA) 3005 14. Holger Rune (DAN) 2780
  • 15. Sebastian Korda (USA) 2585
  • 16. Frances Tiafoe (USA) 2560
  • 17. Ben Shelton (USA) 2490
  • 18. Ugo Humbert (FRA) 2370
  • 19. Lorenzo Musetti (ITA) 2345
  • 20 Jack Draper (GBR) 2315

Primo degli azzurri, dopo Sinner, è Lorenzo Musetti che è 19mo.

Ma sono ben nove gli italiani tra i primi 100:

  • Flavio Cobolli (32)
  • Matteo Arnaldi (33)
  • Luciano Darderi (41)
  • Matteo Berrettini (43)
  • Lorenzo Sonego (50)
  • Fabio Fognini (78)
  • Luca Nardi (86)

Continua a leggere

Sport

Sinner tifoso eccellente spinge l’Italia, Olanda battuta

Pubblicato

del

Forse ispirati dal sostegno del tifoso eccellente Jannik Sinner, che la sera prima, a cena, aveva anche tenuto un discorso alla squadra, a Bologna Matteo Berrettini e Flavio Cobolli non hanno tradito le attese, e battendo rispettivamente Botic Van de Zandschulp e Tallon Griekspoor hanno regalato all’Italia il successo sull’Olanda e anche la certezza del primato nel girone che ha dato loro l’accesso alle finali di Coppa Davis che si svolgeranno a Malaga, dove è presumibile che il n. 1 del mondo ci sarà non solo per fare il tifoso. L’obiettivo dell’Italtennis, nemmeno tanto nascosto, è di riconquistare l’insalatiera, intanto i successi dell’Unipol Arena sono un bel viatico sulla via della speranza di farcela.

Ad aprire le danze è stato Berrettini, che a fine partita per prima cosa è andato ad abbracciare proprio Sinner, con il quale prima del match aveva chiacchierato a lungo, e la cui presenza, ha poi spiegato Matteo, “mi ha dato una bella spinta e anche un po’ di pressione. Ma Jannik – ha aggiunto parlando a Super Tennis – è stato la ciliegina di una settimana spettacolare”. Per poi aggiungere che a Malaga “ci proveremo con tutto noi stessi e spero di esserci. Abbiamo il giocatore più forte del mondo, la squadra più compatta del mondo e il tifo più caldo del mondo”.

Intanto battere Van de Zandschulp in 2 ore e 22′ di gioco, è stato più complicato del previsto perché il tennista romano ha vinto in rimonta dopo aver ceduto al rivale il primo set, perso per 6-3. In campo non c’era il Berrettini migliore, che però è stato capace di riprendersi l’incontro, nonostante nel secondo set abbia sprecato troppo, leggi sei palle break. Tutto ciò non gli ha comunque impedito di imporsi per 6-4, per poi ripetersi, con identico punteggio, nel terzo set. “Tutta la squadra mi ha spinto al successo – ha poi voluto sottolineare Matteo -. E poi sarà l’aria di casa, il pubblico, il fatto che giocare davanti a voi è speciale e che l’ho sognato fin da quando ero bambino.

Oggi mi aspettavo un match difficile, e il mio avversario mi ha sorpreso in positivo ma alla fine era un break, sapevo che dovevo stringere i denti e provare a strapparne uno, e così è stato nel secondo mentre nel terzo me ne sono serviti due. Sono orgoglioso di come ho lottato oggi perché così è davvero speciale”. Sorride anche l’esordiente Flavio Cobolli che, contro Griekspoor, ha vinto di testa e di cuore. Il romano è sceso in campo dopo il successo dell’amico Matteo Berrettini su Botic Van de Zandschulp, contro il numero 1 olandese Tallon Griekspoor. E ha iniziato al meglio, vincendo il primo set al tie-break 7-4.

Ma l’olandese ha allungato il match al terzo set, in cui è stato bravo a sapersi isolare da cori, tamburi e assordanti trombette, ma alla fine non è stato abbastanza per vincere. Cobolli, che ha evidenziato progressi concreti, ha chiuso il match con un diritto lungolinea da sinistra che per l’azzurro e tutto il pubblico è stato anche un grido di vittoria. “Ho realizzato il sogno che avevo da bambino – le parole del giovane romano -, sono contento e fiero di me stesso. Questa non è la vittoria mia, ma di squadra. Senza il calore e supporto di tutti non sarebbe finita così. Sinner? Prima della partita mi ha detto di divertirmi, detto da lui è molto importante per me”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto