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Cronache

Suicidio di un agente penitenziario a Roma, la denuncia del Sindacato Polizia Penitenziaria

Il tragico suicidio di un agente di polizia penitenziaria a Roma, il sesto dall’inizio dell’anno, ha scatenato una forte reazione da parte di Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP. Di Giacomo annuncia nuove iniziative di protesta e chiede le dimissioni del Ministro Nordio e del sottosegretario Del Mastro, denunciando l’abbandono del personale penitenziario e dei detenuti da parte dello Stato.

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Il recente suicidio di un agente di polizia penitenziaria a Roma ha sollevato gravi preoccupazioni e critiche verso l’amministrazione penitenziaria italiana. L’agente, un trentacinquenne originario della provincia di Reggio Calabria ma residente a Roma, è il sesto caso di suicidio tra il personale penitenziario dall’inizio dell’anno. Questo tragico evento si aggiunge ai 54 detenuti che si sono tolti la vita nello stesso periodo, evidenziando una crisi profonda nelle carceri italiane.

Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria (S.PP.), ha manifestato la sua indignazione, protestando in catene per due giorni davanti agli uffici del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Di Giacomo ha annunciato ulteriori iniziative di protesta e ha chiesto le dimissioni immediate del Ministro Nordio e del sottosegretario Andrea Del Mastro.

“Il tragico gesto dell’agente di polizia penitenziaria è la prova che lo Stato ha abbandonato personale e detenuti al loro destino”, ha dichiarato Di Giacomo. Egli ha criticato aspramente il “decretino carcere”, definendolo inadeguato per affrontare l’emergenza carceraria che ha raggiunto livelli senza precedenti.

Di Giacomo ha espresso profonda insoddisfazione per la gestione della situazione da parte dei vertici politici. Ha accusato il sottosegretario Del Mastro di elogiare il personale penitenziario senza affrontare le gravi condizioni di lavoro che devono sopportare. “Le nuove assunzioni sono del tutto inadeguate a fronteggiare la carenza di organico”, ha affermato, sottolineando che gli agenti sono costretti a turni di lavoro di 12 ore in media, spesso rinunciando alle ferie.

Il segretario generale del S.PP. ha evidenziato come lo stress psico-fisico sia una delle principali cause dei suicidi tra le forze dell’ordine. “Il numero di agenti di polizia morti per suicidio è più del triplo rispetto a quelli feriti a morte nell’esercizio delle loro funzioni”, ha commentato. Le aggressioni contro il personale penitenziario sono in aumento, con 881 episodi registrati nei primi sei mesi dell’anno, e le malattie professionali correlate allo stress lavorativo sono cresciute del 120%.

Di Giacomo ha chiesto maggiore trasparenza e indagini approfondite sui suicidi tra le forze dell’ordine. “Abbiamo da tempo chiesto chiarezza su queste morti”, ha detto, lamentando la mancanza di risposte e soluzioni concrete. Ha concluso esprimendo profonda angoscia per le famiglie dei colleghi deceduti e la necessità di un intervento urgente per prevenire ulteriori tragedie.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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