Condanne a 10 e a 9 anni per 3 giovanissimi imputati nel processo abbreviato sugli stupri delle due cuginette di Caivano, avvenuti a giugno e luglio 2023. Questa la decisione del Tribunale per i minorenni di Napoli dinanzi al quale si è celebrato il processo che vedeva imputati tre dei giovanissimi, minorenni all’epoca dei fatti (uno dei tre nel frattempo ha compiuto 18 anni). Accolte le richieste di condanna della Procura minorile, che aveva chiesto la condanna a 10 anni e 8 mesi per uno dei tre imputati e a 9 anni per gli altri due. È la seconda condanna per la vicenda delle violenze sessuali sulle due cuginette di 10 e 12 anni, dopo quelle a 13 e a 12 anni per due maggiorenni decisa una settimana fa dal Tribunale di Napoli Nord. Di questa vicenda, del lato processuale e anche di quello che significa una condanna per gli imputati, benché non definitivi e dunque sono da considerare presunti innocenti, ne abbiamo parlato con l’avvocato Angelo Pisani, legale della mamma e del fratello maggiore di una delle due bambine.
Avvocato Pisani, qual è la sua opinione sulla sentenza di condanna dei minorenni del branco che ha violentato le bambine di Caivano?
È una condanna giusta e speriamo esemplare per chi ha umiliato e violato la vita, distruggendo l’anima di bambine innocenti. Questi criminali non sono solo colpevoli di abusi sessuali, ma anche vittime del degrado e dell’inferno delle periferie come Caivano e tanti altri quartieri simili in Italia, abbandonati e sfruttati per anni anche dalla malapolitica.
La sentenza ha inflitto le pene massime previste e severe agli imputati. Come giudica la decisione del Tribunale?
La legge purtroppo non prevede una pena maggiore e per questi reati, soprattutto sui minori, non dovrebbero esserci sconti. Il giudice ha agito con fermezza, infliggendo pene severe agli imputati, come nel caso dei due maggiorenni del branco, riconoscendo la gravità dei crimini commessi. La condanna di circa 10 anni per i responsabili riflette la necessità di giustizia per le vittime che purtroppo non potranno mai dimenticare ed essere risarcite con nessuna sentenza di condanna per quanto subito. Inoltre, la sentenza dimostra un impegno concreto nel dare esempi di fermezza e valore delle regole, anche se non risarcisce i danni subiti, mentre la famiglia della vittima purtroppo ancora non ha avuto alcuna assistenza e la bambina in casa famiglia, come i fratelli, non può riabbracciare la mamma, altra vittima del degrado e inferno di Caivano.
Come commenta la pena inflitta?
C’è assoluto bisogno di misure necessarie a proteggere la società da individui che hanno commesso atti così gravi, soprattutto se minori. Queste persone non dovrebbero avere la possibilità di ripetere tali crimini. È una decisione che tutela le vittime e la comunità, e spero che serva da deterrente per futuri comportamenti criminali.
Qual è stato l’impatto di questa vicenda sulla comunità di Caivano e sulle famiglie delle vittime?
Questa vicenda ha avuto un impatto devastante sulla comunità di Caivano e sulle famiglie delle vittime. Le bambine hanno subito traumi enormi che richiederanno anni per essere superati, se mai sarà possibile. La comunità è stata scossa da questi eventi, che hanno messo in luce le condizioni di abbandono e degrado in cui molte periferie italiane versano.
Cosa si può fare per prevenire simili tragedie in futuro?
È fondamentale intervenire nelle periferie abbandonate, offrendo supporto e risorse alle comunità locali. La prevenzione passa anche attraverso l’educazione, il supporto psicologico e sociale per le famiglie, e la lotta contro la malapolitica e la criminalità organizzata. Solo attraverso un impegno collettivo si può sperare di evitare che simili tragedie si ripetano.
Qual è il messaggio che vuole mandare alle istituzioni?
Alle istituzioni dico che è ora di agire con decisione per proteggere i più vulnerabili e per risanare le periferie. Non possiamo permettere che altri bambini crescano in ambienti così pericolosi e degradati. È necessario un impegno concreto e duraturo per migliorare le condizioni di vita e garantire un futuro migliore per tutti.
La sentenza sarà seguita da motivazioni. Cosa si aspetta da queste?
Mi aspetto che le motivazioni forniscano un quadro chiaro e dettagliato delle ragioni che hanno portato a queste condanne, sottolineando la gravità dei crimini e l’importanza di proteggere le vittime. Speriamo che queste motivazioni possano essere utilizzate anche come base per future azioni legali e per promuovere cambiamenti nelle politiche di tutela dei minori. Soprattutto ora attendiamo cure, assistenza e tutela per le vittime e per i genitori e familiari che ancora non possono abbracciarsi e non possono rimanere oggetto di fascicoli e burocrazia, in quanto esseri umani che hanno diritto anche alla tutela dei loro affetti e dei valori previsti dalla Costituzione.