Stretta sulla movida violenta della capitale. Aumenteranno i controlli, i pattugliamenti nelle zone calde del divertimento, arrivano gli autovelox sulle maggiori direttrici, compresa via Cristoforo Colombo dove fu travolto Francesco Valdiserri, e al polizia municipale sarà dotata di precursori, piccoli ‘radar’ capaci di riconoscere se chi è alla guida di un’auto è sotto effetto di droga o alcol. Le misure sono state decise durante il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal prefetto Bruno Frattasi a cui ha partecipato il Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri. Gli autovelox arriveranno sulle arterie più pericolose, sul Lungotevere (gestiti dalla Polizia locale) e su tre arterie a rischio come Corso di Francia, via Appia Nuova, e via Cristoforo Colombo (questi controlli saranno a cura dell’Arma dei Carabinieri). Saranno rafforzati i dispostivi di pattugliamento sia in divisa che in borghese nelle aree più calde della Movida. Le azioni mireranno a scoraggiare l’uso dell’auto in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti e di prevenzione dell’alta velocità. Focus su Trastevere con pattuglie anche in borghese per contrastare risse e spaccio, ma l’obiettivo sarà anche impedire la vendita fuorilegge di alcol a minorenni, fenomeno, quest’ultimo, su cui il Questore è pronto ad emettere ordinanze di chiusura immediata degli esercizi commerciali. L’Arma dei Carabinieri utilizzerà anche le due ruote per il pattugliamento dei vicoli del centro storico e di Trastevere, mentre i reparti specializzati dei Carabinieri dei NAS e del NOE interverranno per il controllo degli esercenti. La Guardia di finanza verificherà le irregolarità amministrative degli esercizi commerciali e il contrasto forte all’abusivismo. Già da venerdì, sulle strade della Capitale arriveranno decine di pattuglie in più che impiegheranno fino a 130 agenti. Questo ambito di pattugliamento sarà affidato alla Polizia locale di Roma Capitale che utilizzerà i test cosiddetti “precursori”: si tratta di un dispositivo capace di percepire se chi è alla guida ha esagerato con l’alcol o utilizzato droghe. In caso di test positivo al primo screening si effettua il controllo più efficace con etilometri e narcotest da effettuare sul posto. La sperimentazione sarà capillare in tutta la città, con maggiore incidenza a ridosso di quartieri legati alla movida notturna. Infine, l’attenzione del Comitato è stata rivolta al tema dei fenomeni dell’estorsione e dell’usura, anche in considerazione del particolare contesto economico attuale. Il Perfetto di Roma ha quindi convocato per il giorno 22 novembre, alle ore 16.00 l’Osservatorio Provinciale antiusura al quale prenderà parte anche il Commissario Straordinario del Governo Antiracket e Antiusura, Prefetto Maria Grazia Niccolò.
Il 23 novembre 1980 è una data incisa nella memoria dell’Italia. Alle ore 19:35, una scossa di terremoto di magnitudo 6,8, seguita da un’altra di magnitudo 5, devastò le province di Avellino, Salerno e Potenza, colpendo anche altre zone della Campania e della Basilicata. Una tragedia che causò migliaia di vittime e distrusse interi paesi, lasciando ferite profonde nel cuore delle comunità.
A 44 anni di distanza, i Vigili del Fuoco di Avellino, insieme alle istituzioni e ai cittadini, vogliono rendere omaggio alle vittime e ai feriti di quella catastrofe, ricordando anche il sacrificio di chi, con coraggio e abnegazione, si mobilitò per portare soccorso.
Il ricordo dei soccorritori
I Vigili del Fuoco furono tra i protagonisti della risposta all’emergenza. Nonostante le difficoltà rappresentate da un territorio montagnoso, dalle condizioni meteorologiche avverse e dalle vie di comunicazione interrotte, operarono senza sosta per mesi. Ragazzi che, con il loro spirito di adattamento, riuscirono a superare ogni ostacolo, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione della popolazione colpita.
«Vogliamo ricordare l’immane lavoro dei nostri colleghi Vigili del Fuoco, che affrontarono sacrifici personali senza precedenti per fronteggiare una situazione straordinaria», sottolineano oggi i rappresentanti del corpo.
Un messaggio dal Ministro Piantedosi
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha partecipato alle commemorazioni a Sant’Angelo dei Lombardi, uno dei comuni più colpiti dal sisma, ricordando con commozione il sacrificio delle vittime e il moto di solidarietà che ne seguì.
«Quella tragedia rappresentò uno spartiacque per il nostro Paese, evidenziando la necessità di un Sistema nazionale di protezione civile. Oggi, la Protezione Civile italiana è un modello d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale», ha dichiarato Piantedosi.
L’impatto storico e umano
La scossa devastò un’area di 17.000 chilometri quadrati, rendendo i soccorsi estremamente complessi. Cinque giorni dopo il sisma, tutti i corpi erano stati estratti dalle macerie, ma il lavoro di ricostruzione e assistenza durò per mesi. Allora, il presidente Sandro Pertini denunciò i gravi ritardi nei soccorsi, sollevando l’urgenza di migliorare le risposte alle emergenze.
Quella tragedia fu il punto di partenza per la nascita, nel 1982, del Dipartimento della Protezione Civile, che oggi coordina le emergenze sul territorio nazionale con rapidità ed efficacia.
Un tributo all’Italia solidale
L’anniversario del terremoto in Irpinia è un’occasione per ricordare non solo il dolore, ma anche la straordinaria solidarietà che unì il Paese. Da ogni angolo d’Italia arrivarono soccorritori e aiuti per sostenere le popolazioni colpite.
I Vigili del Fuoco di Avellino celebrano oggi il coraggio e la dedizione di chi si sacrificò per portare speranza e sollievo in un momento di disperazione, riaffermando il valore della memoria collettiva e dell’impegno civile.
Questa mattina, alle ore 8:35, è stata registrata una lieve scossa di terremoto di magnitudo 2,2 della scala Richter sul Vesuvio, precisamente sul versante di Ottaviano. La scossa, localizzata a una profondità di appena 20 metri, è stata percepita dalla popolazione locale, sebbene senza provocare danni.
Un evento di natura superficiale
La particolarità di questo evento sismico è la sua natura superficiale: essendo avvenuto a una profondità molto ridotta, il movimento del suolo è stato avvertito con maggiore intensità nelle aree circostanti l’epicentro, pur trattandosi di una magnitudo contenuta.
La rete di monitoraggio sul Vesuvio
Il Vesuvio, uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo, è costantemente sotto osservazione dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli eventi sismici di bassa intensità e profondità, come quello di questa mattina, rientrano nelle normali attività vulcaniche e tettoniche dell’area.
Cosa significa per la popolazione
Gli esperti sottolineano che una scossa di questa entità non rappresenta un motivo di preoccupazione. Tali fenomeni sono parte della normale attività geodinamica dell’area vesuviana e non indicano necessariamente cambiamenti significativi nel comportamento del vulcano.
Consigli per la cittadinanza
È sempre utile che la popolazione residente in aree vulcaniche adotti semplici pratiche di prevenzione e segua le comunicazioni ufficiali delle autorità locali e degli enti scientifici.
L’evento odierno, pur avvertito dalla cittadinanza, rientra nella casistica di scosse leggere che non destano particolari allarmi, ma che ricordano l’importanza di vivere consapevolmente in una zona caratterizzata da fenomeni naturali unici.
Ad Avellino l’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato hanno portato al salvataggio di una donna e dei suoi figli da una situazione critica.
Il delicato intervento si è svolto ad Avellino, in via Circumvallazione, dove i Vigili del Fuoco sono intervenuti su richiesta della Polizia di Stato per affrontare una grave situazione di emergenza familiare. Un uomo, armato di coltello, minacciava la sua compagna, una donna di origini senegalesi, e i loro tre figli: due bambine e un maschietto.
La donna, temendo per la propria vita e quella dei suoi figli, si era rifugiata in una stanza chiusa a chiave. In cerca di aiuto, aveva portato i bambini sul balcone, attirando così l’attenzione delle forze dell’ordine e dei soccorritori. La tempestività dei Vigili del Fuoco, intervenuti con un’autoscala, ha permesso di mettere subito in salvo le due bambine, che sono state portate in un luogo sicuro.
Mentre l’operazione di soccorso continuava per raggiungere la madre e il figlio, l’uomo è riuscito a sfondare la porta della stanza, aumentando ulteriormente il rischio per i presenti. È stato in quel momento che gli agenti della Polizia di Stato, già sul posto, sono intervenuti con prontezza, riuscendo a bloccare e neutralizzare l’aggressore prima che potesse ferire qualcuno.
Completata la messa in sicurezza dell’uomo, i Vigili del Fuoco hanno riportato le bambine al fianco della madre, concludendo con successo l’intervento. Nessuno tra i coinvolti ha riportato ferite, e la donna e i suoi figli sono stati affidati alle cure dei servizi sociali per il supporto necessario.