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Cronache

Stadio di San Siro, il sindaco Sala: la vendita dello stadio a Inter e Milan è una opportunità per la città

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“Penso che questa nuova prospettiva di vendita dello stadio e dell’area debba essere vista come un’opportunità per redistribuire risorse sulla città di Milano e portare miglioramenti alla vita dei cittadini milanesi”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo in Consiglio comunale dove ha illustrato il percorso per la vendita di San Siro e delle aree a Inter e Milan per la realizzazione del nuovo stadio. Il valore finale dell’Agenzia delle entrate “è di 197 milioni”, ha ricordato Sala, di cui 124 milioni per le aree e 73 per la struttura di San Siro. Il ricavato poi servirà per “la città”. “Su questo voglio confrontarmi con voi tutti, oggi e nei mesi che verranno, per ragionare insieme su quale possa essere la destinazione migliore e di maggior impatto di questi fondi – ha detto Sala -, che io suggerisco siano rivolti allo sviluppo del quartiere, anche come parziale compensazione dei disagi che può comportare una trasformazione del genere, e alle fasce di popolazione più in difficoltà”. “Mi spingo oltre, auspicando che una proposta di destinazione di questi fondi nasca direttamente dal Consiglio Comunale di Milano”, ha concluso.

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“Appalti irregolari”: arrestati 2 carabinieri e imprenditore

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Due carabinieri (tra cui uno attualmente in quiescenza) e un imprenditore edile, operante nel comune di San Genesio e Uniti (Pavia), sono stati arrestati questa mattina dalla Guardia di Finanza di Pavia nell’ambito di un nuovo filone dell’indagine della Procura per presunti appalti irregolari. L’inchiesta, ribattezzata “Clean II”, ha preso le mosse dagli esiti di alcune perquisizioni compiute nell’ambito dell’attività investigativa “Clean I” per la quale ieri sono stati notificati 15 avvisi di chiusura indagini. Le Fiamme Gialle stanno operando congiuntamente all’Arma dei carabinieri.

“Contestualmente – sottolinea una nota della Procura di Pavia -, sono in corso di esecuzione perquisizioni, acquisizioni documentali – sia presso persone giuridiche (enti pubblici, studi professionali e società) sia persone fisiche (pubblici ufficiali. legali rappresentanti di società, professionisti) – nonché audizioni di persone informate, al fine di ricercare ulteriori prove e riscontri”. “L’analisi dei dispositivi sequestrati a un militare, il cui nominativo era emerso come collegato a soggetti emersi nelle predetta indagine – continua il comunicato -, ha permesso di accertare la sussistenza di un sistema corruttivo particolarmente radicato, con asservimento della funzione pubblica a fini personali e con compimento di atti contrari ai doveri di ufficio in cambio di molteplici favori. Particolare allarme ha destato lo sviamento della funzione dei due militari arrestati, in danno di una ex fidanzata, vessata anche attraverso l’abuso dei poteri dei pubblici ufficiali”.

In tale sistema, particolare attenzione è stata rivolta alle “vicende relative alla localizzazione di un’area all’interno del comune di San Genesio in cui (oltre ad alcune irregolarità urbanistiche, in cui risultano coinvolti anche esponenti dell’amministrazione comunale) si è inserita un’ulteriore vicenda corruttiva. Le indagini, infatti, hanno permesso di accertare come un imprenditore di San Genesio abbia accordato un prezzo di acquisto di particolare favore a uno dei due carabinieri arrestati, in cambio della garanzia della immunità dei controlli nel cantiere”. Risultano iscritte nel registro degli indagati anche altre persone, tra esponenti politici, imprenditori e professionisti. Le indagini proseguono e la Procura ha annunciato che “continueranno nelle prossime settimane con ulteriori attività istruttorie”.

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Consiglio di Stato, bocciati appelli Img su multe diritti tv

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I ricorsi in appello devono essere in parte respinti e in parte dichiarati inammissibili. Così il Consiglio di Stato ha definito la vicenda della legittimità delle multe inflitte dall’Antitrust a conclusione di una complessa istruttoria che nel 2019 accertò l’esistenza di un’intesa nelle gare per l’assegnazione dei diritti internazionali del calcio in tv. Davanti ai giudici di Palazzo Spada c’erano i ricorsi in appello proposti da Img Media Ltd e Img Worldwide Llc per contestare la sentenza con la quale il Tar del Lazio nel maggio dello scorso anno confermò la legittimità delle maximulte.

Lungo l’iter storico-processuale della vicenda. A fine aprile 2019 l’Antitrust accertò che le condotte di una serie di società – tra cui il gruppo Img – avevano costituito un’intesa restrittiva della concorrenza al fine di coordinare la partecipazione e il contenuto delle offerte economiche nelle procedure di gara indette dalla Lega Calcio di serie A per l’assegnazione dei diritti televisivi delle competizioni di calcio dei territori diversi dall’Italia. Si arrivò a sanzioni complessivamente milionarie (in particolare le società del gruppo Img furono sanzionate con 343.645,50 euro).

Il provvedimento dell’Autorità fu impugnato; ci fu la conferma della legittimità dell’accertamento, ma con la rideterminazione di alcune delle sanzioni. Restavano pendenti i ricorsi in appello proposti da Img Media Ltd e Img Worldwide Llc per contestare la sentenza del Tar di rigetto del loro ricorso. Preliminarmente il Consiglio di Stato ha respinto i motivi di appello in tema di congruità del tempo occorso per contestare l’illecito e di non conformità alla previsione normativa che impone d’informare l’incolpato nel più breve tempo possibile e in modo dettagliato della natura e dei motivi dell’accusa.

Successivamente i giudici di Palazzo Spada hanno evidenziato “l’insussistenza di evidenze in ordine alla lamentata compromissione delle garanzie difensive” delle società, ritenendo che “la durata non ragionevole del procedimento (esclusa nel caso di specie) non può, comunque, ritenersi circostanza ex se idonea a determinare un vulnus alla loro posizione soggettiva”; sotto un ulteriore profilo “deve, poi, evidenziarsi, seppur ad abundantiam, come l’estensione della durata del procedimento sia stata determinata dalle deduzioni articolate dalle stesse parti del procedimento”. Come ulteriore passaggio, il Consiglio di Stato ha ritenuto inammissibili le censure relative al tema degli effetti dell’illecito antitrust e ai soggetti ritenuti danneggiati da tali condotte.

“Deve, infatti, considerarsi come l’illecito in esame abbia integrato una intesa restrittiva per oggetto… Ora, la distinzione tra intese restrittive per oggetto o per effetto rileva sul piano degli elementi costitutivi dell’illecito e comporta un regime probatorio diverso. Infatti, nel primo caso, non occorre dimostrarne gli effetti sulla concorrenza al fine di qualificarle come ‘restrizione della concorrenza’”.

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L’ecumenismo al centro della Facoltà teologica di Capodimonte

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L’ecumenismo è al centro di una iniziativa della Facoltà Teologica di Capodimonte, a Napoli, in corso oggi. Il Convegno, dal titolo “Unità in cammino”, che vede la partecipazione di relatori di diverse comunità cristiane, “si propone di presentare l’attualità del decreto ‘Unitatis redintegratio’ del Concilio Vaticano II nel 60° anniversario della sua promulgazione”, riferiscono i promotori dell’iniziativa.

Allo stesso tempo si cercherà di riflettere sugli sforzi compiuti negli ultimi sessant’anni e su quelli ancora da fare per arrivare a una vera unità dei cristiani. “In un mondo sempre più globalizzato la mappa ecumenica sta cambiando”, afferma il Decano della Facoltà Teologica di Capodimonte, prof. Antonio Foderaro, “e la stessa Chiesa è passata dall’essere prevalentemente eurocentrica a mondocentrica e a dialogare sempre più spesso con uomini e realtà diverse”. D’altra parte, quello che Papa Francesco ha definito “ecumenismo del sangue” ha sollevato alcune urgenze e questioni da affrontare.

“Restano necessarie, allora, le tre dimensioni del dialogo: il cosiddetto ecumenismo delle mani, della testa e del cuore”. Tra gli interventi di oggi quelli di mons. Gaetano Castello, vescovo ausiliare di Napoli, di mons. Donato Oliverio, vescovo dell’Eparchia di Lungro, Riccardo Burigana (Direttore del Centro studi per l’ecumenismo in Italia) ed Edoardo Scognamiglio (Direttore del Centro studi per il dialogo interreligioso e le culture di Maddaloni), e mons. Andrea Palmieri del Dicastero vaticano che si occupa dell’Unità dei cristiani.

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