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Cronache

Spionaggio e dossieraggio: Equalize, Trojan nel Ced del Viminale e una rete di dati altamente sensibili

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Un trojan inserito nei server del Ced del Viminale ha permesso alla società investigativa Equalize, guidata dall’ex superpoliziotto Carmine Gallo e da Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera, di accedere a informazioni riservate e sensibili presenti nello Sdi (Sistema di indagine interforze) del Ministero dell’Interno. Questa piattaforma contiene informazioni di estrema rilevanza riguardanti attività di vigilanza, controllo e procedimenti giudiziari. Le indagini dei pm milanesi svelano una trama complessa e inquietante che tocca anche il piano della sicurezza nazionale, con gravi implicazioni legate a usi illeciti di tali informazioni.

Il trojan e il sistema di accesso abusivo

Le indagini, condotte dalla Procura di Milano, rivelano che Equalize non solo aveva accesso a informazioni altamente riservate grazie a complici interni alla Polizia e alla Guardia di Finanza, ma aveva anche installato un malware di tipo RAT (Remote Access Trojan). Questo malware consentiva a Gallo e al suo gruppo di controllare a distanza il sistema, evitando i normali alert di sicurezza. Secondo quanto emerge dalle intercettazioni, Calamucci – hacker e socio di Equalize – vantava un “decreto di manutenzione” per altri quattro anni, garantendo così un accesso costante e indisturbato a informazioni riservate.

Beyond: la piattaforma di raccolta e analisi dati

Beyond, la piattaforma avanzata sviluppata da Equalize, è descritta come un potente strumento per raccogliere e assemblare dati da molteplici fonti, sia pubbliche che riservate. La piattaforma aggregava informazioni da banche dati di natura commerciale come Cerved e Infocamere, ma anche da archivi riservati del Viminale, permettendo a clienti specifici di accedere a dossier dettagliati. Secondo le intercettazioni, la piattaforma offriva ai clienti un servizio altamente personalizzato, consentendo di individuare eventuali “flag rossi” (indicatori di criticità) sulle persone ricercate per una cifra extra di 2.000 euro.

Un archivio illecito di dati pubblici e privati

Oltre alla piattaforma Beyond, Gallo avrebbe raccolto una mole significativa di dati durante la sua carriera in polizia. In una conversazione intercettata, racconta di aver acquisito archivi comunali di Platì e Africo, nonché un database sui sequestri di persona avvenuti in Italia dagli anni ’60 a oggi. In un’altra intercettazione, Gallo rivela di aver raccolto dati riguardanti famiglie criminali calabresi operanti all’estero, in paesi come Germania, Vietnam e Australia.

L’intera operazione di archiviazione, informatizzazione e distruzione quotidiana di questi dati era mirata a nascondere ogni traccia e a mantenere il controllo esclusivo di una vasta rete di informazioni.

Preoccupazione per la sicurezza nazionale

Il quadro descritto dalla Procura milanese, che ha portato all’arresto di Gallo, Calamucci e altri collaboratori, è particolarmente allarmante per i risvolti di sicurezza nazionale. “La consapevolezza di trovarsi di fronte a soggetti altamente pericolosi e spregiudicati, oltreché mossi da finalità in qualche modo eversive”, sottolineano i pm, evidenzia una dimensione del caso che supera il semplice spionaggio privato, rivelando un sistema in grado di sfruttare dati sensibili per finalità oscure e potenzialmente destabilizzanti.

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Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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