Collegati con noi

Cronache

Spinta per depenalizzare i medici, nuove soluzioni

Pubblicato

del

Nuova spinta verso la depenalizzazione della responsabilità medica, ovvero verso la ricerca di nuove soluzioni alternative ed extragiudiziarie per risolvere i contenziosi che intasano i tribunali ma che, nel 90% dei casi, si concludono con un’assoluzione dei camici bianchi. Dopo la commissione in materia voluta dal ministro Nordio ed una proposta di legge già presentata, l’Aula della Camera ha infatti approvato oggi una mozione di maggioranza che prevede appunto paletti precisi alla responsabilità penale dei medici. L’impegno del governo, sancito dalla mozione, è di limitare la responsabilità penale dei medici modificando il codice penale. L’obiettivo è anche quello di introdurre, accanto al ricorso alla via giudiziaria, un sistema di risoluzione “alternativo” delle controversie, anche valutando l’opportunità di istituire presso ogni centro regionale una commissione indipendente e imparziale per comporre in via stragiudiziale le controversie tra i pazienti che hanno usufruito di prestazioni sanitarie e il soggetto che le ha erogate. Soddisfazione per la mozione approvata arriva dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) e dai sindacati di categoria.

“Ci aspettiamo ora che tutto questo si traduca in azioni concrete ed efficaci, che sfocino in un provvedimento lungamente atteso, che porti l’Italia al passo degli altri paesi europei, depenalizzando l’atto medico, fermo restando il diritto dei cittadini a un giusto e rapido risarcimento”, afferma il presidente Fnomceo Filippo Anelli, ricordando che sono 300mila le cause per presunta colpa medica che giacciono nei Tribunali, 35mila le richieste di risarcimenti. Ma “il 90% delle cause – sottolinea – finisce in un’assoluzione”. Gravi, però, le conseguenze sulla vita professionale e privata del medico ingiustamente accusato, e rilevanti le ripercussioni in termini economici sul Servizio sanitario nazionale. Plaude anche Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao Assomed.

La mozione, spiega, “è un atto importante. Si tratta di un atto di civiltà, se si pensa che siamo tra i pochissimi paesi, insieme soltanto e Polonia e Messico, a prevedere ancora la colpa professionale dei medici”. Ma in attesa della formulazione di una legge in materia, l’Anaao chiede innanzitutto la proroga dello scudo penale per la categoria – già previsto nel periodo del Covid – e, contestualmente, l’attivazione di una tavolo con le parti sociali e ministero della Salute. Anche secondo Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, “il personale sanitario non può lavorare costantemente sotto la spada di Damocle della responsabilità penale e i diritti dei pazienti che ritengono di essere stati danneggiati. Una norma che depenalizzi l’atto medico – afferma – è necessaria per garantire maggiore tranquillità ai medici e ingenti risparmi per le casse dello Stato”. Ciò considerando che la ‘medicina difensiva’, ovvero l’atteggiamento da parte dei professionisti che porta ad un eccesso di prescrizioni di esami e test per prevenire appunto i contenziosi, costa ogni anno 10 miliardi di euro. (

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

Pubblicato

del

Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

Continua a leggere

Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

Pubblicato

del

featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

Continua a leggere

Cronache

Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

Pubblicato

del

“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto