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Speranza a over60, subito 4/a dose in vista autunno

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L’epidemia di Covid-19 in Italia e’ “un problema ancora aperto” e abbiamo di fronte mesi complicati con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno. Per questo, e’ necessario che gli anziani ed i soggetti fragili non si facciano trovare ‘scoperti’ lasciando strada libera al virus: e’ cioe’ fondamentale che gli over60 e le persone piu’ a rischio “prenotino subito la quarta dose del vaccino”, senza attendere l’arrivo delle versioni aggiornate degli immunizzanti anti-Covid. L’appello arriva direttamente dal ministro della Salute Roberto Speranza, che ancora una volta invita a non sottovalutare i pericoli legati alla pandemia anche se gli indicatori appaiono in discesa e gli esperti rilevano che, al momento, non ci sono elementi che indichino con certezza un trend di ripresa veloce dei contagi. “Il mio appello alle persone sopra i sessant’anni o alle persone fragili – ha affermato Speranza – e’ di prenotare subito un’ulteriore dose di vaccino, uno scudo importante in vista dei mesi piu’ complicati, tradizionalmente autunno e inverno. Dobbiamo insistere su questo punto, si tratta di proteggere i piu’ fragili”. Il vaccino, ha ribadito, “ha una prima funzione fondamentale, ovvero ridurre l’ospedalizzazione ed evitare che ci siano ricadute troppo pesanti sul nostro Servizio Sanitario Nazionale, e l’oltre 90% di persone che in Italia ha fatto il vaccino sopra i dodici anni ci ha messo in condizione di affrontare anche i numeri significativi del contagio degli ultimi mesi in modo piu’ positivo”. Rispetto alla somministrazione della 4/a dose, che non appare essere decollata, “intanto – ha rilevato – siamo comunque oltre 2,9 mln di persone che l’hanno fatta. Ma dobbiamo insistere e questa percentuale deve crescere”. Non abbassare la guardia, quindi, anche se gli indici dell’epidemia appaiono in diminuzione pur mantenendosi ancora sostenuta l’incidenza, che l’ultimo monitoraggio dell’Iss fissa a 277 casi per 100mila abitanti. Anche i numeri del bollettino quotidiano del ministero della Salute si confermano in discesa: sono 21.805 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (ieri erano 21.998). Le vittime sono 80, in calo rispetto alle 99 di ieri. I tamponi effettuati sono 158.286 ed il tasso e’ al 13,8%, in calo. Negli ospedali sono 227 i pazienti in terapia intensiva (-4), mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 5.668 (-159). Rispetto al tasso di letalita’ del Covid-19, invece, l’Istituto superiore sanita’, nel suo report esteso, rileva come questo sia sceso dal 19,6% di inizio pandemia allo 0,1% di giugno 2022. Inoltre, se i dati Ue sulla letalita’ risultano piu’ bassi cio’, spiega l’Iss, e’ anche dovuto all’eta’ piu’ avanzata della popolazione italiana. In sostanza, sottolinea l’epidemiologo Cesare Cislaghi, “siamo dinanzi ad uno stop della decrescita dei casi di Covid in Italia, ma non si puo’ dire ancora che sia iniziata una nuova fase di crescita veloce dei contagi perche’ i dati mostrano piuttosto una situazione fondamentalmente di stasi. La mortalita’ e’ invece in diminuzione e ripete proporzionalmente la decrescita dei contagi di circa 4 settimane precedenti”. Anche secondo Antonello Maruotti, Ordinario di Statistica all’Universita’ LUMSA, “la realta’ e’ che non c’e’, per ora, alcuna corsa al rialzo dell’epidemia. Ad oggi, con gli ultimi dati riferiti al 26 Agosto, i casi negli ultimi 7 giorni sono aumentati solo del 6%, ma questo aumento, come quello del 18.7% di alcuni giorni fa, e’ frutto semplicemente di un maggior numero di tamponi effettuati negli ultimi 7 giorni rispetto ai precedenti”.

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A Pompei via al numero chiuso, guerra ai bagarini

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“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.

Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.

“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.

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Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

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Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

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Salgono del 30% i casi di Covid, in 7 giorni 11.164

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Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.

Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.

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