Collegati con noi

In Evidenza

Spalletti, grandi per Napoli ma la città teme complotto

Pubblicato

del

“Il match di domani contro l’Inter è una sfida non solo della squadra ma della città di Napoli. Sei grande se affronti bene grandi partite e sei più forte di tutto. I giocatori in allenamento già dimostrano di essere dentro la grande sfida”. Luciano Spalletti spinge al massimo il morale del suo Napoli capolista che dopo quasi 50 giorni di pausa Mondiali riparte con otto punti di vantaggio sul Milan secondo, fuga migliore dei campionati top, e vuole riprendere a correre con un match durissimo, domani sera a San Siro contro l’Inter. Uno stadio dove gli azzurri hanno già battuto il Milan (ma negli ultimi 5 campionati hanno vinto solo una volta sui nerazzurri) e che vogliono ancora conquistare, davanti a circa 6.000 tifosi che, nonostante la chiusura per loro del settore ospiti, si sono intrufolati, novelli milanesi. Spalletti ha tutta la rosa a disposizione “che si è preparata benissimo – sottolinea – e con la testa siamo rimasti a dove avevamo lasciato, in un viaggio bellissimo che non ha stazioni, si ferma solo quando sappiamo come è finito. Dai Mondiali prendiamo l’entusiasmo visto nel popolo argentino, energia pura. La mia ossessione è vedere impazzire di gioia Napoli, vederla più pazza di quello che già è”.

Morale a mille e voglia di imporsi contro un’Inter che per Spalletti va affrontata con coraggio: “arriviamo a Milano – spiega – forti per quello che sappiamo fare in campo. Contro una grande Inter non ti salva il passato ma quello che riesci a fare, cercando anche cose nuove ma giocando il nostro calcio piaciuto a tanti e che ha esaltato i calciatori. L’Inter è una squadra top, che in tre anni e mezzo ha fatto investimenti e ha capacità di dilatare il campo, sia per ampiezza che per profondità. Sanno chiudersi, lasciare il doppio centravanti contro i nostri due centrali e nel ribaltamento sono pericolossissimi. Serve il nostro equilibrio tattico e tenere il comando del gioco”. Ordine netto alla squadra. Una squadra che Spalletti sta scegliendo con riflessione sull’11 iniziale a partire dalla difesa, dove Rrahmani dovrebbe partire in panchina con Juan Jesus di fianco a Kim Min-Jae, mentre davanti c’è il terzetto di fantasia Kvaratskhelia, Osimehn, Politano.

“Lobotka e Kvaratskhelia – spiega il tecnico – si sono applicati e ci aspettiamo qualità e prestazioni. Su Rrahmani la sua condizione andrà giudicata dopo una partita vera: dopo un periodo delicato ha recuperato tutto ma ci vuole un match”. Magari quindi non a Milano contro Lukaku e Dzeko. Il tecnico non commenta la designazione dell’arbitro Sozza, nato a Milano, ma accetta di parlare del timore che oggi più dell’esaltazione invade i discorsi sul calcio nei bar di Napoli, quello su scenari di “complotti” del calcio italiano per frenare la corsa azzurra: “Noi addetti ai lavori – dice il tecnico toscano – non pensiamo al complotto. Però se sento spesso a Napoli questi discorsi vuol dire che il nostro sistema è migliorabile, siamo in un momento in cui la credibilità deve essere la prima qualità. Io sto diventando ormai anche napoletano e so che in campo dobbiamo essere più forti di tutto e giocare oltre eventuali dubbi”.

L’orgoglio ora vale 11 punti di vantaggio sull’Inter, ma i napoletani l’hanno portato fino in fondo solo con Maradona in campo, e oggi Spalletti vorrebbe riuscirci magari “vedendo il numero 10 sulle maglie accanto al numero di ognuno”, dice stimando, nel dirgli addio, la volontà di Pelè di vedere sempre in campo il suo numero.

Advertisement

In Evidenza

Psi, per Regionali in Campania lista aperta al riformismo e al futuro del Sud

Pubblicato

del

Il segretario regionale del Psi, Michele Tarantino ha convocato una riunione insieme ai membri della direzione nazionale di Napoli(Antonio Demitry, Roberto De Masi, Pasquale Sannino e Antonella Marciano, Felice Laudadio), al consigliere regionale socialista, Andrea Volpe, Marco La Monica, Felice Iossa e Giulio Di Donato, per discutere il nuovo percorso politico del Partito Socialista Italiano in vista delle Regionali 2025. Il PSI lancia un appello a tutte le forze riformiste, ai movimenti civici e a quei cittadini “che non si sentono rappresentati dagli attuali partiti ma vogliono contribuire a costruire una proposta politica innovativa, inclusiva e concreta.

La lista socialista è pronta ad accogliere le istanze di chi desidera un Mezzogiorno più forte, coeso e protagonista di un’Italia moderna e solidale. Invitiamo tutte le realtà riformiste, associative e civiche, e i cittadini che non si riconoscono nei partiti tradizionali a unirsi alla nostra lista e al nostro progetto. Insieme possiamo costruire una Campania e un Mezzogiorno più giusti, moderni e capaci di rispondere alle sfide del futuro”. “La recente bocciatura da parte della Corte Costituzionale delle proposte di autonomia differenziata rende evidente la necessità di ripensare il regionalismo in Italia”.

Il PSI “intende aprire un dibattito serio e costruttivo su questo tema cruciale per il futuro del Mezzogiorno. A gennaio, avvieremo una grande Conferenza sul Regionalismo, coinvolgendo esperti, rappresentanti istituzionali e cittadini. Sarà un’occasione per elaborare proposte innovative che coniughino equità territoriale, efficienza amministrativa e solidarietà tra i territori, garantendo risorse e opportunità uguali per tutti”. “Guardando alle elezioni regionali del 2025, il PSI invita tutto il centro-sinistra ad avviare un dialogo aperto e costruttivo per definire un programma condiviso e ambizioso, così come indicato dal Segretario Nazionale, Enzo Maraio. È necessario rispondere insieme alle sfide della Campania, con particolare attenzione a temi come la giustizia sociale, la sanità, il lavoro, l’ambiente e il rilancio del Mezzogiorno. L’obiettivo è costruire una coalizione forte e coesa, in grado di offrire ai cittadini una visione chiara e condivisa per il futuro della Regione”, conclude la nota.

Continua a leggere

In Evidenza

Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

Pubblicato

del

Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

Continua a leggere

In Evidenza

Giustizia, stretta sulle toghe politicizzate e sui reati informatici: il decreto del governo in arrivo

Pubblicato

del

La riforma della giustizia torna al centro del dibattito con il nuovo decreto che il governo si appresta a varare lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le novità principali, spiccano due misure destinate a far discutere: l’introduzione di sanzioni per i magistrati che non rispettano il dovere di astensione in casi di conflitto di interesse e una stretta sui reati informatici e sul dossieraggio illegale.

Sanzioni per le toghe politicizzate

Il decreto introduce una nuova norma che obbliga i magistrati a astenersi dal giudicare su questioni rispetto alle quali si sono già espressi pubblicamente attraverso editoriali, convegni o social network. In caso di violazione, il Consiglio Superiore della Magistratura potrà adottare sanzioni che vanno dall’ammonimento alla censura, fino alla sospensione.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa norma intende tutelare il principio di imparzialità della magistratura, un obiettivo che la maggioranza considera fondamentale per garantire l’equilibrio tra i poteri dello Stato.

La misura ha già suscitato polemiche tra le toghe e riacceso il dibattito sulla presunta politicizzazione della magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per quella che definisce un’“invasione di campo” da parte del governo.

La questione delle migrazioni e il caso Silvia Albano

La norma sulle toghe politicizzate sembra trarre origine da recenti tensioni tra il governo e alcune sezioni della magistratura, in particolare sui temi legati all’immigrazione. Emblematico il caso della giudice Silvia Albano, che aveva criticato l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, trovandosi poi a giudicare direttamente su questa materia.

Albano, presidente di Magistratura Democratica, è stata bersaglio di critiche da parte della maggioranza per la sua posizione pubblica contro il “decreto Paesi sicuri”. La sua decisione di non convalidare il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano in Albania ha sollevato ulteriori tensioni.

Stretta sui reati informatici e dossieraggi

Il decreto affronta anche il problema dei reati informatici, introducendo nuove misure per contrastare l’accesso abusivo ai database pubblici. Tra le novità principali:

  • Arresto in flagranza per chi viola sistemi informatici di interesse pubblico, militare o legati alla sicurezza nazionale.
  • Trasferimento delle indagini sui reati di estorsione tramite mezzi informatici alla procura Antimafia, guidata da Giovanni Melillo.

Queste misure arrivano in risposta a recenti scandali legati al dossieraggio illegale, come l’indagine della DDA di Milano sulla “centrale degli spioni” che trafugava dati sensibili da banche dati governative, coinvolgendo figure politiche di primo piano come la premier Giorgia Meloni.

Un antipasto per la riforma delle carriere

Questo decreto rappresenta solo l’inizio di un più ampio progetto di riforma delle carriere di giudici e pm che il governo sta portando avanti in Parlamento. La maggioranza intende ridefinire i rapporti tra i poteri dello Stato, nonostante le inevitabili polemiche con la magistratura.

Secondo il ministro Nordio, l’obiettivo è garantire un sistema giudiziario più equo e trasparente, ma l’ANM e altre voci critiche temono che queste misure possano indebolire l’autonomia delle toghe.

Un Natale caldissimo per la giustizia italiana

Le nuove norme, che toccano temi delicati come la gestione dell’immigrazione, i reati informatici e l’imparzialità dei magistrati, promettono di accendere il dibattito politico e giudiziario. Il governo va avanti, ma il confronto con le toghe e le associazioni di categoria si preannuncia acceso.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto