Il futuro della consigliera del CSM Rosanna Natoli, esponente laico di Fratelli d’Italia, è destinato a essere uno dei temi principali del primo plenum del Consiglio Superiore della Magistratura dopo la pausa estiva, previsto per l’11 settembre. Il Comitato di presidenza ha infatti inserito nell’ordine del giorno la “Relazione del Comitato di presidenza” riguardante la Natoli, con riferimento alla possibilità di una sospensione cautelare, come previsto dalle norme per i consiglieri indagati.
La sospensione della Natoli è connessa all’indagine in corso che la vede accusata di rivelazione di segreto. Il 23 novembre scorso, infatti, la consigliera aveva incontrato nel suo studio di avvocata la giudice Maria Fascetto, sua incolpata al CSM, un incontro che ha sollevato serie preoccupazioni circa la violazione della riservatezza e dei doveri di pubblico servizio.
Secondo le norme in vigore, per la sospensione di un consigliere sono necessari i voti favorevoli di due terzi dei membri del CSM e il voto è segreto. Il Comitato di presidenza sembra seguire la linea del Quirinale, che ha espresso il desiderio di vedere le dimissioni della Natoli. Tuttavia, la consigliera ha solo lasciato la sezione disciplinare e ha contrattaccato con decisione.
In una lettera pubblicata su Il Fatto Quotidiano, Natoli ha denunciato di aver subito “violenza psichica” il 17 luglio dai togati progressisti di Area e di Md, che le avrebbero impedito di partecipare e votare in plenum per la nomina del procuratore di Catania. Ha anche chiesto l’annullamento della delibera che ha nominato Francesco Curcio, sostenendo che la sua esclusione dalla seduta avrebbe inficiato il diritto di partecipare e far valere il proprio voto.
Natoli ha accusato i consiglieri Bertolini, Giuffré, Eccher e Aimi di averle riferito che, se avesse partecipato al plenum, sarebbero state lette le trascrizioni della chiavetta depositata dalla Fascetto al CSM e avrebbero richiesto pubblicamente le sue dimissioni. In risposta, Mimma Miele di Md ha smentito queste accuse, richiedendo chiarezza sulle circostanze in cui sarebbero state fatte tali comunicazioni e riservandosi di querelare.
Diverse reazioni sono emerse dai colleghi togati. Ciccio Zaccaro di Area ha criticato Natoli per aver “svilito il suo ruolo costituzionale” e ha ridotto le sue affermazioni a un tentativo di presentarsi come una vittima di estorsione. Francesca Abenavoli, togata di Area, aveva precedentemente discusso con Pinelli l’inopportunità della partecipazione di Natoli al plenum per la gravità della sua condotta, ritenendo necessario un rinvio per riflettere sulla questione.
Un consigliere ha confermato che c’era un consenso generale tra i togati sull’inopportunità della partecipazione di Natoli al plenum, mentre un altro ha spiegato che la preoccupazione era più orientata a proteggere l’istituzione e prevenire la diffusione della notizia, piuttosto che minacciare direttamente Natoli.
Con Francesco Curcio ancora non in carica e la possibilità di ricorsi al TAR, il clima rimane teso. La questione della sospensione di Rosanna Natoli sarà quindi al centro dei prossimi sviluppi, con l’attenzione rivolta sia all’esito del plenum che alle ulteriori azioni legali che potrebbero emergere. In questo contesto complesso, il CSM è chiamato a fare chiarezza e a garantire che la sua azione rispetti le normative e la giustizia, in un periodo di crescente scrutinio pubblico.