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Cronache

Sorella di Giulia: a amiche ha detto di aver paura di Filippo

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“Giulia aveva confidato alle amiche di aver avuto paura di Filippo in varie occasioni, ma a me non aveva detto nulla”. Lo ha detto Elena Cecchettin, sorella di Giulia, scomparsa da sei giorni insieme al suo ex fidanzato Filippo Turetta parlando a Storie Italiane su Rai1. “Avendo parlato con persone vicine a Giulia ed essendoci anche confrontati su quello che Giulia ci diceva, è emerso che con loro aveva parlato di aver avuto paura di Filippo. Che dopo certi episodi aveva scritto ‘Non era mai successo, ma mi ha fatto veramente paura, sia per le parole che i gesti che ha usato’, per poi minimizzare sui gesti dicendo ‘ma no, non è niente’. Però in più occasioni ha detto di essere preoccupata, cosa che non mi aveva mai detto direttamente, forse perché pensava che potessi essere troppo protettiva nei suoi confronti”, ha detto Elena.

“C’è questo episodio che mi è stato riferito”, ha proseguito, “dovevano trovarsi con il gruppo dell’università verso una certa ora, ma dati gli orari dell’autobus Giulia sarebbe arrivata a Padova prima, e quindi avrebbe occupato il tempo facendo delle commissioni. Filippo si era offerto di accompagnarla in macchina ma lei aveva risposto di no, che preferiva stare da sola e di vedersi direttamente all’appuntamento con gli altri. Ma nonostante questo lo aveva trovato ad aspettarla alla fermata dell’autobus a Padova. Quindi lui aveva deciso di presentarsi nonostante la sua presenza non fosse richiesta”.

Anche la nonna di Giulia ha raccontato alle telecamere del programma che la nipote in più di un’occasione le aveva confidato di essersi lasciata e ripresa con Filippo perché lui era “troppo geloso” e le “stava troppo addosso”. Elena ha quindi voluto mandare un messaggio alle ragazze: “Sperando che le cose finiscano bene, è importante dire alle ragazze, se vi riconoscete in episodi simili o in situazioni dove non vi sentite sicure, vi sentite pressate, schiacciate o sentite che la vostra libertà non è piena a causa di un partner o di una persona che fa parte della vostra vita, chiedete aiuto, perché non c’è nulla di male nel chiedere aiuto ed è meglio prevenire una situazione spiacevole piuttosto che farci i conti dopo”.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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