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Cronache

Sorella della giovane morta in ospedale, colpa dei medici

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Mille perchè ancora senza risposte e tante accuse ai medici del policlinico di Foggia. E’ lo sfogo di Tatiana, sorella della giovane di 23 anni di Cerignola morta il 4 settembre scorso mentre era sottoposta ad un intervento chirurgico in seguito ad un incidente stradale verificatosi a giugno. Tatiana non nega l’aggressione scatenata dai familiari dopo la notizia della morte, che per ore ha tenuto sotto assedio medici e personale sanitario del reparto di chirurgia toracica che si sono dovuti asserragliare in alcune stanze.

Ma contrattacca dicendosi certa che tutto è avvenuto per errori e una cattiva gestione sanitaria del caso. In un lungo post Tatiana a fianco al dolore per la perdita spiega la rabbia della famiglia e parla di “falsità” che sono state dette e scritte dicendosi convinta che sua sorella sia morta per responsabilità dei medici. “Mille sono le domande – scrive – perché non hanno messo un elisoccorso? Perché l’hanno fatto sapendo che non erano capaci, perché perché.. Sono stati loro a sbagliare, troppe cose assurde… Questo non è un film, qui parliamo di una ragazza di 22 anni, e una famiglia che dovrà scontare un ergastolo a vita per colpa vostra…”.

“Visto che state facendo girare tantissime notizie false – aggiunge – sembra che siamo pazzi, delle bestie, in questa situazione ci troviamo qui a dare anche spiegazioni, Ma lo facciamo solo perché tutti devono sapere la verità”. La giovane, che si chiamava Natascha, era ricoverata dal 19 giugno scorso dopo essere rimasta coinvolta un incidente stradale avvenuto mentre si trovava su un monopattino. Secondo il racconto della sorella, la ragazza in elisoccorso viene trasferita a Foggia. Prima in rianimazione, subisce un intervento per tre vertebre scomposte, la tracheotomia l’aiuta a respirare con le macchine e per 16 giorni rimane in rianimazione in coma. Poi il risveglio, il trasferimento in neurochirurgia e l’inizio della riabilitazione il 16 luglio. Secondo Tatiana, la giovane si era ormai ripresa ma doveva essere sottoposta ad un secondo intervento alla trachea per rimediare ad alcune conseguenze della tracheotomia. L’intervento doveva essere essere eseguito a Roma “perché nell’ospedale di Foggia, come comunicato, non sono competenti nel settore”, scrive.

Il 4 settembre – è sempre la ricostruzione – Natascha con un messaggio avvisa i familiari di dover essere sottoposta ad una visita. Da quel momento – secondo il racconto della sorella – la situazione precipita fino al decesso. “Sono morta anch’io con lei, non accetterò mai tutto ciò e non lo perdonerò mai”, scrive ancora. Ora bisognerà attendere l’autopsia per capire quale sia stata la causa della morte mentre la direzione generale del Policlinico Riuniti di Foggia ha avviato una indagine interna. La procura di Foggia di indagini ne ha aperte due: una sul decesso della giovane, l’altra sull’aggressione ai sanitari.

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Maltempo: temporali e forti venti, allerta gialla in 10 regioni

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Una vasta perturbazione, attualmente centrata sull’area balcanica, determinerà un graduale inasprimento delle condizioni di maltempo sull’Italia, con precipitazioni sparse sul territorio, specie settori adriatici, più diffuse e persistenti su Emilia-Romagna e Marche. Inoltre, la formazione di un’aera di bassa pressione sul basso Tirreno genererà una intensificazione dei venti nord-orientali sui settori adriatici centro-settentrionali. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

L’avviso prevede dalle prime ore di domani precipitazioni diffuse e persistenti, anche a carattere di carattere di rovescio o temporale, su Emilia-Romagna e Marche, dalla mattinata, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Abruzzo e Molise, specie settori costieri, e su Campania, Puglia e Basilicata. Tali fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Attesi, inoltre, dal primo mattino di domani, venti da forti a burrasca nord-orientali, su Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche, specie su settori costieri e appenninici, con mareggiate sulle coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani allerta gialla su parte di Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, sugli interi territori di Molise, Basilicata e Puglia, su parte di Campania e Sardegna.

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Auto contro scooter, omicidio volontario dopo una lite

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Un incontro, questa volta casuale. Gli animi che si scaldano, ancora, per quella relazione sentimentale con sua sorella che proprio non gli andava giù. Il finestrino della sua auto frantumato con un martelletto, la rabbia che monta e l’inseguimento dello scooter a bordo del quale viaggiavano i due rivali. Infine la tragedia provocata da una collisione, a quanto pare voluta, che trasforma un diciannovenne nell’assassino di un ventenne. E’ il drammatico epilogo di una lite che andava avanti da qualche mese, caratterizzata anche da altri episodi su cui adesso si sta cercando di fare luce, la morte di Corrado Finale, speronato mentre era in fuga su uno scooter con un altro giovane che, per fortuna, è rimasto solo ferito. Contrariamente a quanto si era pensato in un primo momento non si è trattato di un incidente, uno dei tanti che funestano i weekend, ma di un atto voluto, deliberato, finalizzato a punire quei giovani suoi rivali.

E così ha trasformato la Fiat 500 in un ariete, facendo carambolare a terra i ragazzi che prima finiscono con lo scooter contro un palo e poi su una fioriera. Le condizioni di Corrado, disarcionato dal Beverly, sono sembrate subito molto gravi. E, purtroppo, il suo decesso è sopraggiunto poco dopo, per le gravi ferite riportate. Sarà l’esame autoptico disposto dalla Procura di Napoli Nord, a fornire l’esatta causa della morte. L’altro centauro, il ragazzino protagonista dell’osteggiata liaison amorosa, invece se l’è cavata: la sua prognosi è di 30 giorni, ma è vivo. E’ stato proprio lui a raccontare ai carabinieri la dinamica dell’accaduto (peraltro confermata dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisite dagli investigatori), insieme con il movente: una relazione sentimentale contrastata con la sorella del 19enne fermato il quale, dopo l’incidente, si è allontanato senza prestare soccorso alcuno.

Solo successivamente si è consegnato in caserma accompagnato dall’avvocato. Ieri, l’investitore, che viaggiava su una Fiat 500, al termine dell’interrogatorio è stato sottoposto a fermo, non per omicidio stradale, come sembrava logico in un primo momento, ma per i ben più gravi reati di omicidio volontario e tentato omicidio. Nell’auto c’era anche la sorella la quale ha confermato la lite che da mesi andava avanti tra il fratello e il fidanzatino. In caserma, davanti al pm, sono stati convocati e ascoltati anche alcuni parenti del sopravvissuto. Uno ha fatto riferimento a un grave episodio risalente a qualche settimana fa, quando è stata lanciata una bottiglia incendiaria contro il portone della sua abitazione. Un episodio inquietante ma non denunciato. Secondo questa persona sarebbe stato proprio quel giovane fermato l’autore del gesto intimidatorio, ma lui, che ha reso dichiarazioni parzialmente confessorie, ha smentito di avere compiuto quell’attentato. Sequestrati per le perizie la vettura, il parafango bianco di una Fiat 500 trovato su via del Mare, teatro dell’incidente, e lo scooter sul quale viaggiava la vittima.

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Coppia aggredita in casa a Napoli, arrestati due loro parenti

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Sono ritenuti responsabili di avere aggredito con il volto coperto due coniugi, loro parenti, al culmine di una lite familiare, le due persone arrestate con l’accusa di tentato omicidio e lesioni gravi dalla Squadra Mobile che hanno indagato sulla vicenda coordinata dalla Procura di Napoli (VII sezione, pm Alessandra Cataldi, procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli). I fatti contestati risalgono al maggio del 2023 quando marito e moglie vennero aggrediti in casa. Lui finì in ospedale con numerose ferite da arma da punta e taglio per cui fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

L’uomo si mostrò reticente con la Polizia di Stato, riferendo agli agenti di essere stato aggredito da 4-5 persone travisate giunte a bordo di scooter e non fornendo altri particolari utili alla loro identificazione. Solo quasi un mese dopo, il 16 giugno, la moglie si è presentata, spontaneamente, in Questura dove, oltre a esporre quanto subìto , riferì anche che ad aggredire lei e il marito erano stati i suoi cugini, . Una versione dei fatti confermata anche dal marito, qualche giorno dopo. Il movente dell’aggressione venne inquadrato dagli investigatori della Squadra Mobile in screzi in famiglia che videro protagonisti zii, nipoti e cugini.

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