“E’ stata una bella partita, dispiace ovviamente per com’è finita. Ma questo fa parte del gioco”: prova a prenderla con filosofia, Jannik Sinner, l’azzurro numero uno al mondo che dopo aver inanellato cinque vittorie consecutive sulla terra rossa del Roland Garros – malgrado il mese di stop per il problema all’anca da fine aprile – ha ceduto in semifinale contro Carlos Alcaraz nell’arena del centrale Philippe Chartrier, tra ole e un tifo da stadio che sembrava voler incoraggiare, alternativamente, quello dei due campioni che in quel momento del match si trovava sotto.
Alla fine, lo spagnolo si è imposto per 2-6 6-3 3-6 6-4 6-3 dopo quasi quattro ore di gioco e va in finale dove affronterà, domenica pomeriggio, il vincente tra il norvegese Casper Ruud ed il tedesco Alexander Zverev. “E’ stata una bella partita, dispiace ovviamente per com’è finita. Ma questo fa parte del gioco”, ha dichiarato Sinner, rievocando il mese di stop per il problema all’anca (ormai superato) che gli ha fatto saltare gli Internazionali d’Italia. “Purtroppo – ha commentato il ventiduenne altoatesino in trasferta sulle rive della Senna -non ho potuto giocare Roma per misurarmi un pò prima” sulla terra rossa.
A Parigi, “credo comunque che abbiamo fatto un bel salto in avanti, non giocando tantissime partite su questa superficie, siamo venuti qui, con dei dubbi. Ma siamo riusciti a realizzare un bel percorso”, puntualizza il Piccolo Principe del tennis mondiale, senza nascondere un pizzico di amarezza: “Poi fa male anche a me perdere in semifinale così, pure facendo più punti dell’avversario, ma questo è lo sport, si deve accettare”.
Quanto ad Alcaraz, che come lui si trovava per la prima volta in semifinale al Roland Garros, “ci conosciamo bene” – spiega Sinner – “Non possiamo sempre giocare entrambi la partita perfetta”. Ma con lui il match “è sempre di altissimo livello perché fisicamente siamo messi molto bene e anche tennisticamente giochiamo bene”. La qualità “si alza, inevitabilmente, ma ci sono anche gli errori, è normale”. Rimarcando i progressi realizzati rispetto alla stagione scorsa, il prodigio di San Candido afferma che il “lavoro non smetterà mai”.
“Ora guardo avanti per migliorare”, assicura l’azzurro , aggiungendo: “Cerco di dare il meglio che posso e vediamo che fare in futuro”. Nella capitale di Francia gemellata con Roma, Sinner pensa, in particolare, alle ”olimpiadi” di Paris 2024, che “per me sono importanti”. Quanto al ranking, che dopo il forfait di Novak Djokovic a Parigi lo vede sul tetto del mondo nella classifica Atp, “ovviamente siamo tutti felici. Ora sono in quella posizione lì – dice con modestia, senza mai citare la posizione di numero 1- vediamo quanto ci resto. L’importante non è solo arrivarci…C’è tanto lavoro da fare”. A chi chiedeva quali fossero i suoi auspici più personali, il ragazzo cresciuto all’ombra delle Tre Cime replica con una battuta. “Sono una persona felice, se non fossi felice io…Vivo una bella vita, no? Gioco a tennis, mi piace giocare a tennis” e quello di Parigi, è stato ”un ottimo torneo. Certo, potevamo essere in finale, non ci siamo, basta così. Poi si vedrà”.