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Economia

Si stringe su Poste, collocamento in tempi molto brevi

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Sarà collocata sul mercato “in tempi molto brevi” una seconda tranche di azioni di Poste Italiane pari ad un massimo del 15% del capitale. L’operazione dovrebbe portare circa 2,5 miliardi nelle casse dello Stato che manterrà il controllo, tra Mef e Cdp, come previsto dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana con l’ok definitivo al Dpcm per la privatizzazione. E’ in quell’occasione che, rinunciando all’ipotesi di una cessione più ampia, è stato indicato che lo Stato non scenderà sotto il 50%. Il Dipartimento dell’Economia del Mef ha avviato la selezione degli advisor tra le banche d’affari estere e italiane: il beauty contest servirà a fissare tempi e modalità di vendita delle azioni. E’ attesa una priorità per risparmiatori e dipendenti di Poste, probabilmente con una tranche riservata e con incentivi dedicati.

Sarà probabilmente anche un collocamento più ‘digitale’ tramite i canali di Poste Italiane, con il sito e l’app PostePay. Come possibile data per l’avvio del collocamento si guarda a lunedì 14 o a lunedì 21 ottobre. I tempi saranno sicuramente brevi anche se, a quanto trapela, guardando alle possibili condizioni di mercato alcune banche d’affari sarebbero orientate a suggerire di attendere l’esito elezioni presidenziali americane del 5 novembre. Con l’operazione in dirittura di arrivo, e con l’approvazione del Dpcm, è arrivata nei giorni scorsi anche la conferma della contrarietà di Cgil e Uil ad una ulteriore privatizzazione di quote di una società che è strategica nel Paese anche per il suo ruolo di servizio pubblico.

“Il rischio concreto è di fare semplicemente cassa fuori da un progetto industriale serio del Paese”, ha avvertito il leader della Cgil, Maurizio Landini. E’ una “operazione malsana” per il segretario confederale Cgil Pino Gesmundo e per il segretario nazionale della Slc Nicola Di Ceglie: “Queste scelte sono frutto di un paese oramai allo sbando sul piano economico e industriale. Dalla Uil – lo avevano sottolineato la segretaria confederale Uil, Tiziana Bocchi, e il segretario generale della Uilposte, Claudio Solfaroli Camillocci – “netta contrarietà” ad un provvedimento “sbagliato e pericoloso”: un no alla “svendita di una delle aziende migliori del Paese”. Per la Slp-Cisl come aveva affermato il segretario generale Raffaele Roscigno, “è positivo che il ministero dell’Economia abbia confermato che lo Stato non scenderà sotto la soglia del 50%. Lo Stato e i governi devono proteggere questo patrimonio”.

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Economia

Stellantis avvia ricerca per il successore di Tavares

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Stellantis ha avviato la ricerca per il successore di Carlos Tavares alla guida del gruppo. Il contratto dell’amministratore delegato scade agli inizi del 2026 e la procedura rientra nella regolare pianificazione per la successione, riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti: non ci sono piani per un immediato cambio di leadership e lo stesso Tavares sarà incluso nel processo di ricerca. L’ad – aggiunge Bloomberg – è sotto pressione per la deludente performance sul mercato nordamericano, dove le vendite d’auto sono rallentate e diversi manager hanno lasciato la società. Tavares sta seguendo una strategia di taglio dei costi mentre Stellantis è alle prese con un indebolimento della domanda delle vetture elettriche e la crescente concorrenza dei produttori cinesi. Negli Usa il gruppo sconta elevati livelli di scorte e un calo della quota di mercato. Il consiglio di amministrazione di Stellantis si riunirà il 9 e il 10 ottobre negli Stati Uniti per valutare i piani da attuare per rilanciare le attività nell’area, riferiscono ancora le stesse fonti a Bloomberg.

E’ “normale” per il cda iniziare a guardare ai piani di successione data l’importanza dell’amministratore delegato, “senza che questo influisca sulle future discussioni” in quanto c’è ancora la possibilità che Tavares resti più a lungo, ha detto un portavoce di Stellantis a Bloomberg. Tavares è stato uno degli artefici della fusione fra Fca e Psa che ha dato vita a Stellantis. Una lunga carriera nel mondo dell’auto la sua. Nel 2013 il manager portoghese, all’epoca braccio destro di Carlos Ghosn in casa Renault-Nissan, tentò di prendere il posto del suo potentissimo capo nel frattempo caduto in disgrazia per i guai giudiziari in Giappone. Perse però la scommessa: Ghosn riuscì rapidamente a metterlo fuori gioco. Silurato da Renault, il manager prese le redini di Psa, all’epoca sull’orlo del fallimento. E fu l’inizio della svolta che lo ha portato, anni dopo, al vertice di Stellantis.

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Economia

Agosto il prezzo medio dell’Rc auto sale del 6,7%

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Sale ancora il costo dell’Rc auto ad agosto. Come si rileva dall’indagine mensile dell’Ivass, l’istituto di vigilanza delle assicurazioni, il prezzo medio è stato di 418 euro, in aumento su base annua del +6,7% in termini nominali (+5,6% in termini reali). Tutte le province italiane registrano incrementi di prezzo, compresi tra il +2,6% di Foggia e il +12,0% di Roma. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 272 euro, in aumento del +9,7% su base annua e in riduzione del 42,4% rispetto allo stesso mese del 2014. Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo medio è del +10,4% a fronte di un aumento del +6,1% per gli assicurati in prima classe.

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Economia

Fisco, 730 semplificato vola, scelto da 1 su 2

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Piace la nuova dichiarazione dei redditi precompilata semplificata. Il nuovo passo fatto dal fisco per rendere sempre più facile il dialogo con i cittadini (tradotto: pagare le tasse è semplice) sta dando parecchi frutti. Tanto che secondo i primi dati, forniti dalla Agenzia delle Entrate, oltre il 50% dei modelli di precompilata già restituiti al Fisco è stato trasmesso con la nuova modalità semplificata. E tra i 730 semplificati più di 4 su 10 sono stati accettati senza modifiche. Il tempo sta per scadere: il termine per l’invio è fissato a lunedì, 30 settembre e poi si conosceranno tutti i numeri, ma lo scorso anno a scegliere la precompilata erano stati già 4 milioni di cittadini.

La novità della semplificazione è stata introdotta quest’anno: chi ha i requisiti per presentare il 730 può scegliere, in alternativa alla modalità tradizionale, la nuova compilazione semplificata per visualizzare le informazioni all’interno di un’interfaccia senza campi e codici e più facile da navigare. In questo caso, è il sistema a inserire automaticamente i dati all’interno del modello, come validati o integrati/modificati dal contribuente. Quest’anno i dati già precaricati dal fisco, tra cui spese sanitarie, premi assicurativi, certificazioni uniche, bonifici per ristrutturazioni, interessi sui mutui, ecc. – ammontano a circa 1 miliardo e 300 milioni.

E per i cittadini niente più campi e codici quindi ma un percorso guidato per aiutare anche i contribuenti meno esperti a inviare la dichiarazione dei redditi. Non sarà necessario sapersi orientare tra i campi, i righi e le caselle del 730 o conoscere i codici da inserire per i singoli redditi o spese detraibili: basterà infatti confermare i dati che saranno proposti, con un linguaggio chiaro, direttamente dall’Agenzia delle Entrate ed seguire passo dopo passo alcune semplici indicazioni a video. Alla fine del percorso guidato, è il sistema stesso a generare in automatico la dichiarazione, che sarà a quel punto pronta per l’invio.

Per consultare e inviare il proprio modello occorre entrare nell’applicativo, disponibile sul sito dell’Agenzia, tramite Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns). Resta ferma la possibilità di “affidare” la propria dichiarazione a un familiare o una persona di fiducia: è possibile attivare l’abilitazione direttamente online nella propria area riservata, inviando una pec o ancora facendo richiesta presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia.

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