Collegati con noi

Esteri

Shoigu vola a Teheran, Biden sente il Re di Giordania

Pubblicato

del

E’ frenetico – e in gran parte segreto – il lavoro che impegna in queste ore le diplomazie per cercare di evitare un conflitto che potrebbe estendersi all’intero Medio Oriente, e forse anche al di là dei suoi confini.

Il presidente americano Joe Biden ha avuto un colloquio telefonico con il re di Giordania Abdallah, dopo una missione ufficiale del ministro degli Esteri di Amman a Teheran e una segreta che, secondo una testata kuwaitiana, sarebbe stata effettuata in Iran da una delegazione statunitense. Mentre in questo scenario complicato entra anche Mosca, con una missione nella Repubblica islamica di Serghei Shoigu, attuale segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale ed ex ministro della Difesa russo.

La Russia è stata accusata dalla televisione israeliana Channel 14 e da alcuni blogger militari di avere fatto arrivare all’Iran negli ultimi giorni munizioni e missili ipersonici Iskander, gli stessi utilizzati contro le forze ucraine, per un possibile impiego in un eventuale conflitto con Israele. Nessuna conferma ovviamente da Mosca, mentre l’agenzia Tass ha scritto che la visita di Shoigu – che ha incontrato tra gli altri il presidente iraniano Masud Pezeshkian – ha lo scopo di discutere “un vasto spettro di questioni relative alla cooperazione bilaterale”, oltre che questioni legate alla “agenda globale e regionale”.

Media iraniani avevano affermato tra l’altro che Teheran aveva già impiegato missili ipersonici Kheibar di propria produzione nell’attacco dimostrativo contro Israele nella notte tra il 13 e il 14 aprile scorsi. Nel frattempo l’inviato speciale russo per il Medio Oriente Mikhail Bogdanov e l’ambasciatore dell’Arabia Saudita a Mosca, Abdel Rahman bin Suleiman Al-Ahmad, hanno lanciato un appello a un “cessate il fuoco immediato nel conflitto israelo-palestinese” al fine di favorire una “de-escalation della situazione militare e politica estremamente tesa in Medio Oriente”.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha intanto parlato con i leader dell’Arabia Saudita e degli Emirati arabi uniti, con i quali, ha detto, ha condiviso un appello a “tutti gli attori” di questa crisi perché diano prova di “moderazione per evitare una conflagrazione regionale”. Gli Stati Uniti si sono detti sicuri che Teheran voglia comunque procedere con l’attacco a Israele in tempi ravvicinati e Biden ha riunito il suo staff per la sicurezza nella Situation Room dopo avere parlato con il re giordano Abdallah. Il sovrano hashemita aveva fatto recapitare ieri dal suo ministro degli Esteri Ayman Safadi alle autorità iraniane un messaggio in cui auspica che la comunità internazionale riesca a prevenire un conflitto.

Amman aveva contribuito a intercettare il bombardamento iraniano di quasi quattro mesi fa su Israele. Non è possibile sapere se si appresti a contribuire alla difesa dello Stato ebraico anche nell’eventualità di un nuovo attacco di Teheran. Da parte sua, invece, l’Egitto ha messo in chiaro che rimarrà neutrale, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa qatarina al-Araby al-Jadeed. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha intanto fatto sapere di avere avuto un “importante e lungo colloquio telefonico” con il suo omologo israeliano, Yoav Gallant.

L’Italia continua a lavorare “per favorire il dialogo, stemperare la tensione ed evitare una gravissima e pericolosa escalation”, ha sottolineato Crosetto in un post su X. Lo stesso network è stato usato da Gallant per dare notizia della telefonata con un posto in cui definisce il ministro italiano un “amico”. “Grazie ministro, per la sua solidarietà, la sua leadership e la sua ferma posizione sulla questione iraniana”, ha aggiunto il titolare della Difesa israeliano.

Advertisement

Esteri

Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

Pubblicato

del

Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

Continua a leggere

Esteri

Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

Pubblicato

del

Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

Continua a leggere

Esteri

Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

Pubblicato

del

Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto