Collegati con noi

Cronache

Sfida mortale in moto, morto ragazzo 16enne in Brianza

Pubblicato

del

Un rettilineo in una zona industriale di solito deserta, alcune moto che sfrecciano a forte velocità e tanti ragazzi che la riprendono con i loro cellulari. E’ finita con la morte di un ragazzo di 16 anni una gara che non si doveva fare a Biassono (Monza e Brianza) perchè un’auto è apparsa improvvisamente sul ‘circuito’ scelto da alcuni giovani per passare la loro domenica. Christian Donzello, studente di Monza, era a bordo della sua enduro 250 quando si è trovato davanti una Volskwagen Polo che aveva appena svoltato in via Friuli. Inevitabile l’impatto e contro l’auto è finito anche un altro motociclista di 18 anni, di Carate Brianza (Monza).

Subito soccorsi, il diciottenne è stato portato al San Gerardo di Monza, da dove é stato dimesso con sette giorni di prognosi, mentre Donzello all’ospedale Niguarda di Milano dove é deceduto a causa dei gravi traumi riportati. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, i quali hanno identificato i presenti e sottoposto il guidatore dell’auto, un 22 enne brianzolo, ad alcol test, risultato negativo. I carabinieri stanno esaminando i tanti video dell’incidente che sono apparsi sul web e le telecamere di videosorveglianza della zona. Non è stata una sfida mortale invece quella che ha causato la morte di due quindicenni, travolti nel tardo pomeriggio di ieri da un treno a Berbenno di Valtellina (Sondrio). Le prime indagini della Procura di Sondrio, diretta da Piero Basilone, hanno escluso che la tragedia sia riconducibile a una “challenge”, in voga purtroppo tra molti adolescenti in questi ultimi tempi, che prevede l’attraversamento dei binari all’ultimo momento. Al magistrato che con la collega Chiara Costagliola indaga per fare piena luce sull’accaduto, gli investigatori hanno portato, nelle ultime ore, un video che non lascia più dubbi sul fatto che si sia trattato di una tragica imprudenza e non, invece, come ipotizzato in un primo momento da talune fonti investigative, di una sfida al treno proveniente da Sondrio e con destinazione la Stazione Centrale di Milano.

I due ragazzini, Meriton Ajeti, originario del Kosovo, e il coetaneo Manuel Gabriel Tejada Reyes, nato a Gallarate (Varese), da famiglia sudamericana, volevano probabilmente raggiungere più in fretta degli amici la banchina da dove poco dopo avrebbero preso il convoglio locale che li riportava a Sondrio, dopo la giornata di divertimento trascorsa insieme alle giostre del luna park di Berbenno di Valtellina. Intanto i magistrati hanno disposto l’autopsia che sarà eseguita mercoledì, all’obitorio dell’ospedale sondriese, mentre il treno dell’investimento non è stato posto sotto sequestro perché gli esperti della Polizia Scientifica della questura di Sondrio hanno copiato il contenuto della cosiddetta “scatola nera” che contiene l’intera condotta tenuta dal macchinista durante il viaggio: il convoglio è stato dunque subito restituito a Trenord. Posti sotto sequestro probatorio, invece, i cellulari di Meriton e Gabriel. Tra gli accertamenti disposti, nell’ambito dell’indagine affidata alla Polfer di Lecco, anche quello della velocità del convoglio al passaggio in stazione a Berbenno dove si è verificata la tragedia, alla quale ha assistito il resto della comitiva di ragazzi che si era servita del sottopassaggio ciclopedonale. E pare avesse invitato le due vittime a fare altrettanto. Al momento è stato aperto un fascicolo a Palazzo di giustizia a Sondrio per l’ipotesi di omicidio colposo, ma senza indagati. E nelle prossime ore saranno ascoltati in qualità di persone informate sui fatti gli amici dei due giovanissimi, compagni della giornata di ieri alle giostre.

Advertisement

Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

Pubblicato

del

La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

Continua a leggere

Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

Pubblicato

del

E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

Continua a leggere

Cronache

Detenuto suicida a Poggioreale, aveva 28 anni

Pubblicato

del

Caso di suicidio nel carcere di Poggioreale, a Napoli, dove si è tolto la vita un uomo di 28 anni originario della provincia partenopea. È il quarto suicidio dall’inizio dell’anno a Poggioreale, l’undicesimo in tutta la regione. Sono 81 in tutta Italia, con il carcere di Prato e quello di Poggioreale al primo posto per numero di detenuti che si sono tolti la vita.

“Il sistema penitenziario – spiega il garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello – è sull’orlo del baratro, una strage continua ma la politica tace ed è assente. Nessun argine da provvedimenti governativi o parlamentari, solo populismo mediatico e penale anche contro la dignità delle persone detenute, dei diversamente liberi.

Celle sovraffollate e tensione alle stelle, condizioni difficili che favoriscono atti di autolesionismo, scioperi della fame, scioperi sanitari. Nessun commento pubblico sui suicidi di Stato, che interrogano anche l’opinione pubblica. Ci sono omissioni di Stato, questi suicidi e gli atti di autolesionismo e le proteste rilevano un quadro inquietante che è sotto gli occhi di tutti. Indignarsi non basta più”. “Dall’inizio dell’anno ad oggi – prosegue Ciambriello – sono 1842 i tentativi di suicidio, 11503 gli atti di autolesionismo. Tra gli 81 detenuti che si sono suicidati l’età media è di 40 anni, tra questi 8 avevano un’età compresa tra i 18 e 25 anni”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto