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Cronache

Sevizie al figlio di 5 mesi in ospedale, padre arrestato

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Un bimbo di 5 mesi ricoverato con gravi lesioni nel cavo orale; un padre che lo va a trovare e quando esce dall’ospedale lascia il figlio in condizioni peggiori di prima. Un sospetto – difficile da accettare – che matura nei medici che hanno il bimbo in cura, e li porta avvisare la polizia. Così è stato scoperto a Padova un orribile caso di maltrattamenti ad un neonato. La storia arriva dal reparto di pediatria dell’ospedale cittadino, dove un giovane padre 22enne è stato arrestato dalla polizia in flagranza mentre commetteva sevizie sul figlio di 5 mesi che si trovava ricoverato.

Il tutto, ha spiegato la Questura, all’oscuro della madre del bimbo, moglie dell’indagato, che non si era accorta di quanto avveniva quando era distante dal lettino del figlio. Il neonato è tuttora ricoverato in prognosi riservata. Il padre, dopo la convalida dell’arresto, è stato raggiunto dal un provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip, e condotto in carcere. Un’altra vicenda di violenza sui minori in Veneto, dopo il caso della neonata partorita e fatta annegare dalla madre 28enne nel water di casa, avvenuta sempre in provincia di Padova, a Piove di Sacco. Amaro il commento del Questore della città euganea, Marco Odorisio: “è una vicenda sconvolgente – afferma – sulla quale è difficile, se non impossibile trovare una spiegazione. I genitori sono coloro che dovrebbero curare e proteggere i figli, farli sentire al sicuro.

Umanamente è una cosa che fa molto male”. La famiglia – i due coniugi hanno un altro figlio in tenera età – vive in provincia di Vicenza. Era stato il genitore ad accompagnare il figlio qualche giorno fa al pronto soccorso di Padova, per problemi respiratori. Ma durante la visita, i medici pediatri si sono accorti che qualcosa non andava: il cavo orale del neonato presentava delle lesioni che parevano segno di mutilazioni, inspiegabili. Non hanno perso tempo e come da protocollo hanno segnalato il fatto al posto di polizia dell’ospedale, e da qui alla Questura. Si è attivata la squadra mobile, diretta da Imma Benvenuto, che, d’intesa con il Questore Marco Odorisio, ha mobilitato la sezione specializzata nei reati sui minori, ed informato la Procura della Repubblica. I primi accertamenti della mobile avevano evidenziato che il piccolo presentava condizioni peggiorate rispetto al momento del ricovero.

Ad avvicinarsi al paziente erano solo i medici e gli infermieri del reparto e, durante gli orari di visita, i genitori. La Procura ha autorizzato l’inizio delle attività tecniche d’indagine, con microcamere piazzate all’interno della pediatria. Gli accertamenti, ha spiegato la Questura, hanno confermato che “durante l’orario di visita nel reparto, quando il padre era sicuro di essere solo e non visto da medici e infermieri, compiva sevizie ed atti violenti nei confronti del bimbo, provocandogli lesioni gravi”. In particolare, l’uomo è stato fermato dai poliziotti mentre ‘manipolava’ il cavo orale del bambino. Arrestato in flagranza, non ha opposto resistenze e non ha detto una parola. Così come è rimasto in silenzio davanti al gip, nell’udienza di convalida dell’arresto. E’ in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi.

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Cronache

Coppia lascia i figli dai nonni e scompare dopo le nozze

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Si erano sposati il 25 ottobre scorso. Quattro giorni dopo hanno portato i bimbi dai nonni e da quel momento non c’è più traccia di loro. C’è ansia e preoccupazione a Cesa, in provincia di Caserta, per la sorte di Pietro Montanino e Maria Zaccaria, scomparsi nel nulla dal 29 ottobre. Pietro fa il vigilante per un istituto di sicurezza privato, mentre Maria lavora per un’impresa di pulizie. Sembra si fossero allontanati a piedi a Frattamaggiore, nel Napoletano, dopo aver lasciato i due figli dalla nonna (la madre di lui); erano alla ricerca di una casa ma non hanno dato più notizie; sarebbero stati visti mentre prendevano un treno alla stazione ferroviaria di Napoli.

La loro scomparsa è stata denunciata ai carabinieri, che ora li stanno cercando. “Mio fratello e mia cognata non avevano alcun problema e non erano tristi. Sono persone piene di vita che hanno sempre scherzato” ha scritto su Facebook, Silvana Montanino, la sorella di Pietro, che ha anche smentito di essere stata contattata dalla coppia prima della scomparsa: “Leggo ‘giornali’ scrivere che ci hanno avvisato che hanno avuto un imprevisto: questa cosa è falsa!. Nessuna chiamata, nessun imprevisto”.

Marco Antonio Del Prete, sindaco di Frattamaggiore, ha rivolto un appello ai cittadini: “Mi rivolgo a voi con il cuore pesante. Pietro e Maria sono scomparsi e noi tutti siamo in preda alla preoccupazione. Vi chiedo di aiutarci a diffondere questa notizia per aumentare le possibilità di ritrovarli. Se avete informazioni utili o avvistamenti, vi prego di contattare le autorità o di scrivere qui. Ogni piccolo aiuto può fare la differenza. Grazie per il supporto che darete!”. Un appello è stato rivolto anche da don Maurizio Patriciello, il parroco del Parco Verde a Caivano: “Aiutiamoli a fare ritorno a casa. Diffondiamo la notizia. Il Signore ci benedica”. Il sindaco di Cesa, Enzo Guida, ricorda di averli uniti in matrimonio “venerdì scorso (25 ottobre), al Comune, col rito civile, poi martedì sono scomparsi nel nulla.

Si sono allontanati a piedi, senza lasciare tracce, lasciando due bambini a casa della nonna. Da qualche ora è partito l’avviso anche sui social, dopo la denuncia presentata dai familiari mercoledì mattina”. “Maria Zaccaria e Pietro Montanino, residenti a Cesa risultano irreperibili dal pomeriggio di martedì, dalle 17; da quel momento il telefono di Pietro è muto. Quello di Maria invece era stato lasciato a casa. Chiunque abbia notizie – è l’appello di Guida – se qualcuno li ha visti, se vi capita di incontrarli, per cortesia, comunicate tutto immediatamente alle forze dell’ordine. Vi chiedo di condividere questo post, per cercare di arrivare al maggior numero di persone”.

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Auto travolge moto con due passeggeri, morto 21enne

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È stata la svolta improvvisa di un automobilista a provocare la morte di Enzo Stefano Caparra, 21 anni, caduto dalla moto guidata dal suo amico riportando traumi che gli sono stati fatali, nella tarda mattinata di oggi a Milano, in via Pellegrino Rossi, e non un tamponamento come emerso inizialmente dopo la tragedia. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Polizia Locale di Milano, a bordo della vettura viaggiavano un uomo di 52 anni e la moglie, rimasti illesi. Nell’effettuare una svolta a sinistra, la macchina ha travolto la moto che sopraggiungeva nel senso opposto. I due centauri sono stati sbalzati violentemente dalla sella e per Caparra non c’è stato nulla da fare. Ferito anche il secondo giovane che guidava la moto, 21 anni, trasportato in condizioni serie ma fuori pericolo di vita all’ospedale San Gerardo di Monza. Nello schianto sono rimasti coinvolti anche un ciclista di 69 anni e un pedone, un cittadino macedone di 70 anni, quest’ultimo portato in ospedale a Niguarda con ferite non gravi. Gli accertamenti sulla dinamica, una volta completati, decreteranno se il 52enne dovrà rispondere di omicidio stradale.

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L’assassinio di San Sebastiano al Vesuvio, la fidanzata della vittima: Santo voleva difendere amico

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“Voleva difendere un amico. Perché la scarpa calpestata non era la sua ma di un suo amico. Lui ci teneva a difenderlo e a proteggerlo”. Piange Simona, la fidanzata di soli 17 anni di Santo Romano, il ragazzo 19enne morto nella notte dopo essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco al culmine di una lite scoppiata a San Sebastiano al Vesuvio. La ragazza, intervistata dal sito web di Repubblica Napoli, chiede che il giovane non sia “un nome in una lista infinita. Santo è tante cose, deve fare la differenza; voglio che per i suoi funerali, nei cortei ci sia un enorme risonanza, per fare sapere chi era Santo, cosa ha fatto”.

Simona stringe tra le mani una scarpa: è la calzatura che portava Santo: “Io lotterò, se i familiari non ci riusciranno. Lotto per lui, per il suo nome. Per far capire e far valere il suo nome. Perché Santo avrebbe fatto tante cose nella sua vita. Perché è un uomo eccezionale, cresciuto in maniera eccezionale in una famiglia eccezionale”. La voce si fa bassa quando le chiedono quale sia l’ultima immagine che si ricorda del fidanzato: “Lui a terra – dice con un filo di voce – Lui a terra morto”.

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