La proposta di superare un esame del corso per sottoufficiali della Guardia di Finanza in cambio di rapporti sessuali ha aperto un nuovo filone d’indagine presso la Procura de L’Aquila. Questo si aggiunge all’inchiesta già in corso sullo stupro denunciato a fine maggio da un’allieva della Scuola per ispettori e sovrintendenti di Coppito. Secondo gli investigatori, i due scenari sono collegati e la giovane potrebbe essere solo una delle vittime di un gruppo di quattro capitani-istruttori.
I quattro capitani sono stati trasferiti per incompatibilità ambientale dal Comando generale della Guardia di Finanza e assegnati ad uffici operativi in altre città. Uno di loro è indagato per violenza sessuale, mentre gli altri tre sono finiti sotto indagine per i contenuti di una chat in cui discutevano degli abusi e facevano commenti espliciti sull’aspetto fisico delle allieve.
Le conversazioni recuperate dagli smartphone sequestrati mostrano come i capitani avrebbero fatto pressione sulle allieve attraverso commenti e proposte inappropriate. Frasi come “Gli darei un aiutino…”, “diamo il via alla caccia” e “quella la punisco se non fa come dico io” dimostrano un clima di intimidazione e abuso di potere.
L’indagine ha rivelato che gli abusi sarebbero stati commessi a casa del capitano indagato durante un incontro che la vittima credeva fosse per motivi di studio. Invece, secondo la denuncia, l’ufficiale l’avrebbe aggredita sessualmente dopo il suo rifiuto di accettare le avances collegate alla proposta di superare un esame. Le visite mediche a cui la vittima è stata sottoposta hanno confermato l’aggressione, e il referto medico è stato depositato agli atti dell’inchiesta dall’avvocato della giovane, Francesco Vetere.
Gli avvocati difensori del capitano indagato, Cesare Placanica e Maria Leone, si sono detti fiduciosi sull’esito dell’indagine e concordano con il trasferimento del loro assistito. La prossima fase potrebbe includere un incidente probatorio per analizzare il contenuto delle conversazioni e raccogliere testimonianze, tra cui quella della giovane vittima.
Le indagini potrebbero allargarsi per determinare se altre allieve della Scuola siano state vittime di comportamenti simili. Finora, non sono emerse ulteriori accuse di concussione o altre aggressioni, ma gli investigatori stanno esplorando la possibilità di comportamenti discriminatori o ulteriori abusi all’interno della caserma.
La situazione alla Scuola per ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza di Coppito rimane tesa, con le indagini che proseguono per fare piena luce sui fatti. La Procura de L’Aquila e la Procura militare di Roma stanno collaborando per garantire che venga fatta giustizia e che episodi simili non si ripetano in futuro.
E’ sempre il caso di ricordare a chi ci legge che siamo nel campo delle indagini preliminari e che chiunque è da considerarsi innocente sino a sentenza definitiva perchè nel nostro Paese vige il principio di innocenza e non quello di colpevolezza. La colpevolezza la accertano i giudici e una sentenza è definitiva quando viene pronunciata in ultima istanza dalla Cassazione.